San Pio da Pietralcina

Nella Messa si manifestava tutta la sua partecipazione al Calvario di Nostro Signore e i fedeli facevano la fila per assistervi. Celebre il suo insegnamento: "Sarebbe più facile che la Terra si reggesse senza il Sole, anziché senza la Messa"

In "La Nuova Bussola" 23 settembre 2020

Nella Messa si manifestava tutta la sua partecipazione al Calvario di Nostro Signore e i fedeli facevano la fila per assistervi. Celebre il suo insegnamento: «Sarebbe più facile che la Terra si reggesse senza il Sole, anziché senza la Santa Messa»



«La sorte delle anime elette è il patire», diceva san Pio da Pietrelcina (1887-1968), al secolo Francesco Forgione, nato e cresciuto in una famiglia devota che ogni sera recitava insieme il Rosario. Il patire di Padre Pio non era solo di natura fisica, ma derivava pure dalle incomprensioni e a volte dall'ostilità di alcuni ecclesiastici, che ne misero in dubbio i doni soprannaturali. Nel 1931 fu perfino privato dell'esercizio di ogni ministero, con l'eccezione della Messa che poteva celebrare solo in una cappella interna e senza fedeli. Il reintegro avvenne due anni dopo. Nella Messa si manifestava tutta la sua partecipazione al Calvario di Nostro Signore e i fedeli facevano la fila per assistervi. Celebre il suo insegnamento sul Sacrificio eucaristico: «Sarebbe più facile che la Terra si reggesse senza il Sole, anziché senza la Santa Messa».


La Passione di Cristo era talmente al centro delle sue meditazioni che un giorno il suo direttore spirituale scrisse che «pel continuo pianto, ammalò negli occhi». Presto arrivarono i primi segni esteriori delle stimmate e nel 1918 la stimmatizzazione divenne permanente (fino alla morte), preceduta dalla transverberazione. Umile com'era, non se ne riteneva degno. Il soprannaturale si manifestava anche con frequenti ipertermie (vari medici gli misurarono temperature comprese tra i 43° e i 52°), il dono della bilocazione, la lettura dei cuori. Molti testimoni hanno raccontato che Padre Pio conosceva in anticipo i peccati che gli venivano confessati. Proprio in confessionale trascorreva gran parte della giornata e con i penitenti poteva mostrare dolcezza o rigore, ma il suo fine era sempre lo stesso: la salvezza delle anime.


Oltre alla parte di clero che lo avversava, non pochi erano gli uomini di Chiesa che lo ammiravano e conoscevano bene, come per esempio l'arcivescovo di Manfredonia, Andrea Cesarano, che in un colloquio rassicurò l'amico Giovanni XXIII: «Sia lodato Dio!», gli disse alla fine il Papa, felice di sapere dell'autentica santità di Padre Pio, sul quale gli erano state riferite calunnie. Del resto, già a 15 anni il santo di Pietrelcina aveva avuto una visione in cui gli era stata preannunciata la continua lotta con Satana. Quando gli venne chiesto se esistesse una scorciatoia per il Paradiso, rispose sicuro: «Sì, è la Madonna».


Patrono di: adolescenti, volontari della Protezione civile


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