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Visualizzazione dei post da febbraio, 2013

La memoria degli otto anni di ministero petrino di Benedetto XVI‏

Rendo grazie a    Dio per le “ notizie”  che in questi quasi otto anni del ministero  petrino  ho potuto ricevere circa le fede nel Signore Gesù Cristo, e della carità che circola  realmente  nel Corpo della Chiesa e lo fa vivere nell’amore, e della speranza che ci apre e ci orienta verso la  vita in pienezza ,  verso la patria del cielo   “Come l’apostolo Paolo nel testo biblico che abbiamo ascoltato, anch’io sento nel mio cuore di dover soprattutto ringraziare  Dio che guida e fa crescere la Chiesa, che semina la sua Parola e così alimenta la fede nel suo Popolo .  In questo momento il mio animo si allarga ed abbraccia tutta la Chiesa sparsa nel mondo;  e rendo grazie a Dio per le “ notizie”  che in questi anni del ministero  petrino  ho potuto

Il saluto di Benedetto XVI‏

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“Cari fratelli e sorelle, questa Parola di Dio (della Trasfigurazione) la sento in modo particolare rivolta a me, in questo momento della mia vita . Grazie! Il Signore mi chiama a “salire sul monte”, a dedicarmi ancora di più alla preghiera e alla meditazione. Ma questo non significa abbandonare la Chiesa, anzi, se Dio mi chiede questo è proprio perché io possa continuare a servirla con la stessa dedizione e lo stesso amore con cui ho cercato di farlo fino ad ora, ma in modo più adatto alla mia età e alle mie forze. Invochiamo l’intercessione della Vergine Maria: lei ci aiuti a seguire sempre il Signore Gesù, nella preghiera e nella carità operosa” (Benedetto XVI,  Angelus,  24 febbraio 2013).   Il Primato del successore di Pietro sul Corpo episcopale e su tutti i fedeli è un dono del Signore alla sua Chiesa e non è minimamente toccato dalla rinuncia di Benedetto XVI.  Il Sommo Pontefice, che non può essere deposto da nessuno, nemmeno da un Concilio, ha il pieno diritto di rinunc

Primato di Pietro e Corpo episcopale‏

Accanto al ministero  petrino , al primato di Pietro, dono del Signore alla Chiesa, il Concilio Vaticano II ha cercato di completare l’ecclesiologia del Vaticano I in modo teologico e conseguentemente strutturale circa la funzione dei Vescovi, del Corpo episcopale che succede al Corpo degli  Apostoli   “Noi siamo andati al Concilio non solo con gioia, ma con entusiasmo . C’era un’aspettativa incredibile. Speravamo che tutto si rinnovasse, che venisse veramente una nuova Pentecoste, una nuova era della Chiesa, perché la Chiesa era ancora abbastanza robusta in quel tempo, la prassi domenicale ancora buona, le vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa erano già un po’  ridotte, ma  ancora sufficienti. Tuttavia, si sentiva che la Chiesa non andava anti, si riduceva, che sembrava piuttosto una realtà del passato e non la portatrice del futuro. E in quel momento, speravamo che questa relazione si

Libertà religiosa, Nostra aetate e Gaudium et spes‏

Unicità della Rivelazione di Dio, unicità di Dio incarnato in Cristo, e la molteplicità delle religioni, con le quali cerchiamo la pace e anche il cuore aperto per la luce dello Spirito Santo, che illumina e guida all’incontro con Cristo nella  Chiesa “La seconda parte del Concilio è molto più ampia . Appariva, con grande urgenza, il tema : mondo di oggi, epoca moderna, e Chiesa; e con esso i temi della responsabilità per la costruzione di questo mondo, della società, responsabilità per il futuro di questo mondo e speranza escatologica, responsabilità etica del cristiano, dove trova le sue guide; e poi libertà religiosa, progresso, e relazione con le altre religioni. In questo momento, sono entrate in discussione realmente tutte le parti del Concilio, non solo l’America, Gli Stati Uniti, con un forte interesse per la libertà religiosa. Nel terzo periodo questi hanno

La Scrittura nel soggetto vivo della Chiesa, della Tradizione‏

La Scrittura  è Scrittura attraverso la quale Lui anche oggi ci parla soltanto perché c’è in continuità o Tradizione la Chiesa viva, il suo soggetto vivo; senza il soggetto vivo di Gesù Cristo nella Chiesa, la Scrittura è solo un libro e apre, si apre a diverse interpretazioni e non dà un’ultima  chiarezza “Ancora più conflittuale (del tema della Chiesa) era il problema della Rivelazione . Qui si trattava della relazione tra Scrittura e Tradizione, e qui erano interessati soprattutto gli esegeti per una maggiore libertà; essi si sentivano un po’ –diciamo – in una situazione di inferiorità nei confronti dei protestanti, che facevano le grandi scoperte, mentre i cattolici si sentivano un po’ “handicappati” dalla necessità di sottomettersi al magistero. Qui, quindi era in gioco una lotta anche molto concreta:  quale libertà hanno gli esegeti? Come si legge la Scrittura? Che cosa vuol dire Tradizione? Era una battaglia

La Chiesa

Il vero “noi” dei credenti, insieme con l’”Io” di Cristo, è la Chiesa; ognuno di noi, non “un noi”, un gruppo che si dichiara Chiesa. No: questo “noi siamo Chiesa” esige proprio il mio inserimento nel  grande “noi” dei credenti di tutti i tempi e  luoghi   “Secondo tema (del Concilio dopo la Liturgia): la  Chiesa .  Sappiamo che il Concilio Vaticano I era stato interrotto a  causa della guerra tedesco  – francese e così è rimasto con una unilateralità, con un frammento perché la dottrina sul primato – che è stata definita, grazie a Dio, in quel momento storico per la Chiesa, ed è stato molto necessario per il tempo seguente – era soltanto un elemento in un’ecclesiologia più vasta, prevista, preparata. Così era rimasto il frammento. E si poteva dire: se il frammento rimane così come è, tendiamo ad una  unilateralità: la Chiesa sarebbe solo il primato. Quindi già dall’inizio c’era  un  intenzione di completare l’ecclesiologia del Vaticano I, in una data da trovare,

Agli inizi del Concilio la liturgia, Dio, l'adorazione‏

Il Concilio ha parlato su Dio! Ed è stato il primo atto e quello sostanziale parlare su Dio e aprire tutta la gente, tutto il popolo santo all’adorazione su Dio, nella comune celebrazione pasquale e domenicale della liturgia del Corpo e Sangue di Cristo che lo genera in  continuità   “Dopo la Prima Guerra Mondiale, era cresciuto, proprio nell’Europa centrale e occidentale, il movimento liturgico, una riscoperta della ricchezza e della profondità della liturgia, che era finora quasi chiusa nel Messale Romano del sacerdote mentre la gente pregava con propri libri di preghiera,  i quali  erano fatti secondo il cuore della gente, così che si cercava di tradurre i contenuti alti, il linguaggio alto, della liturgia classica in parole più emozionali, più vicine al cuore del popolo. Ma erano quasi due

Il Magistero di Benedetto XVI in offerta!

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Clicca per l'offerta prima che si esauriscano i volumi! L’insegnamento di Papa Benedetto XVI, straordinario e mai ripetitivo, è qui - nei tre tomi insieme della serie - ripresentato e attualizzato nei temi fondamentali che toccano la situazione della Chiesa e del mondo nel nostro tempo. Le dottissime e puntuali spiegazioni di Mons. Oliosi sui temi esposti dal Papa teologo ci offrono un Magistero abbordabile che rivitalizza la Sacra Tradizione in quest’epoca di sbandamento dottrinale e di ignoranza religiosa endemica a tutti i livelli. Uno strumento per tornare alla fede di sempre dopo la sbornia postconciliare. I tre volumi insieme in offerta a 36 euro invece che a 64!!!

Non il vero Concilio è ancora dominante ma quello dei media‏

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Clicca per info e acquisti Non il Concilio dei Padri, della fede, il vero Concilio, ma quello dei  media  è ancora dominante provocando nella Chiesa la spaccatura tra progressisti e tradizionalisti e creando “ tante calamità, tanti problemi, realmente tante miserie: seminari chiusi, conventi chiusi, liturgia banalizzata…Mi sembra che, 50 dopo il Concilio, vediamo come questo Concilio virtuale si rompa, si perda, e appare il vero Concilio con tutta la sua forza spirituale…Vince il Signore!”   “C’era il Concilio dei Padri – il vero Concilio -, ma c’era anche il concilio dei  media .  Era quasi un Concilio a sé, e il mondo ha percepito il Concilio tramite questi, tramite i  media.  Quindi il Concilio immediatamente efficiente arrivato al popolo, è stato quello dei  media,  non quello dei Padri. E  mentre il Concilio dei Padri si realizzava all’interno della fede, era un Concilio della fede che cerca l’ intellectus ,  che cerca di comprendersi e cerca di comprendere i segni di Dio

Conversione quaresimale di pastori con le loro comunità‏

L’importanza da parte di cardinali, vescovi, sacerdoti    con le loro comunità, con il loro “noi” della fede, di manifestare il volto della Chiesa non deturpato in particolare dalle colpe contro l’unità, dalle divisioni nel corpo ecclesiale superando individualismi e rivalità, un segno umile e prezioso in quest’Anno della fede per coloro che sono lontani dalla fede o indifferenti   “ Le Letture che sono state proclamate (nel Mercoledì delle Ceneri) ci offrono spunti che, con la grazia di Dio, siamo chiamati a far diventare atteggiamenti e comportamenti concreti in questa Quaresima .   La Chiesa  ci propone, anzitutto, il forte richiamo che il profeta  Gioele  rivolge al popolo di Israele: “Così dice il Signore: ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti” (2,12).   Va sottolineata l’espressione “con tutto il cuore”, che significa dal centro dei nostri pensieri e sentimenti,

Il successore di Pietro, Apostolo di Cristo‏

“Anche in futuro vorrò servire di tutto cuore , con una vita dedicata alla preghiera, la santa Chiesa”.   La Chiesa  è di Cristo, è il corpo di Cristo. A Lui, dunque tocca dirigerla e, se necessario come in questo momento,  salvarla Nella “Lectio divina” al Pontificio Seminario Romano Maggiore sui tre versetti della Prima Lettera di san Pietro (cfr 1,3-5) l’8 febbraio 2013 prima di entrare nel testo ha voluto far comprendere che è Pietro che parla non come successore di Cristo ma come sua voce per tutta  la Chiesa  di allora e in continuità di tutti i tempi. Le prime due parole della Lettera sono “ Petrus   apostolos ” (v. 1): lui parla, e parla alle Chiese in Asia e chiama i fedeli “eletti e stranieri dispersi”. Pietro parla, e parla – come si sente alla fine della Lettera – da Roma, che ha chiamato “Babilonia” (5,13). Pietro Parla: quasi una prima enciclica, con la quale il primo apostolo, vicario di Cristo, parla alla Chiesa di tutti i tempi. I Papi non sono successori di Cris

Preghiera

“Va’ e anche tu fa lo stesso” ( Lc  10,47) Incontrando e sperimentando nella preghiera l’amore di Dio, impariamo a non vivere più per noi stessi, ma per Lui, e con Lui,    come il Buon Samaritano, per gli altri e quindi liberi dal Maligno, guariti o capaci di accettare, “offrire” la tribolazione e in essa di maturare nella fede e nella speranza affidabile   Ieri, 11 febbraio 2013 memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes, abbiamo celebrato    la XXI  Giornata  Mondiale del Malato con  la Parola  di Dio, a conclusione della figura del Buon Samaritano,  “Va’ e anche tu fa’ lo stesso”  perché io Risorto – Lui presente qui dinnanzi a noi nell’Eucaristia ci dice - continuo a guarire attraverso di te cristiano cioè altro Cristo in

Giovani e rapidi cambiamenti di mentalità‏

Se i giovani non sperassero e non progredissero più, se non inserissero nelle dinamiche storiche la loro energia, la loro vitalità, la  loro capacità di anticipare il futuro, ci ritroveremmo un’umanità ripiegata su se stessa, priva di fiducia e di uno sguardo positivo verso il  domani   “La realtà giovanile è complessa e articolata, che  non può più essere compresa  all’interno di  un universo culturale omogeneo, bensì in un orizzonte che può definirsi “multi universo”, determinato da una pluralità di visioni, di prospettive, di strategie.  Per questo è opportuno parlare di “culture giovanili”, atteso che gli elementi che distinguono e differenziano i fenomeni e gli ambiti culturali

Creatore del cielo e della terra, dell'essere umano‏

È Dio l’origine di tutte le cose e nella bellezza della creazione si dispiega l’onnipotenza di Padre che  ama Il  Credo,  che inizia qualificano Dio come “Padre onnipotente” aggiunge poi che    Egli è il “Creatore del cielo e della terra”, e riprende così l’affermazione con cui inizia la Bibbia.  Nel  primo versetto della Sacra Scrittura, infatti, si legge: “In principio Dio creò il cielo e la terra” ( Gn  1,1):  è Dio l’origine di tutte le cose e nella bellezza della creazione si dispiega la sua onnipotenza di Padre che ama. Dio si manifesta come Padre nella creazione, in quanto origine della vita, e, nel

Dio, il Padre onnipotente‏

Gesù, il Figlio di Dio, rivela la vera onnipotenza del Padre dando la vita per noi peccatori. Ecco la vera, autentica e perfetta potenza divina: rispondere al male non con il male ma con il bene, agli insulti con il perdono, all’odio omicida con l’amore che fa vivere. Allora il male è davvero vinto, perché lavato dall’amore di Dio; allora la morte è definitivamente  sconfitta perché trasformata in dono della vita. Dio Padre risuscita il Figlio: la morte, la grande nemica è inghiottita e privata del suo veleno, e noi liberati dal peccato, possiamo accedere per sempre alla nostra realtà di figli di Dio “Nella catechesi di mercoledì scorso ci siamo soffermati sulle parole iniziali del Credo: “Io credo in Dio”. Ma la professione di fede specifica questa affermazione: Dio è il Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra. Vorrei dunque riflettere ora con voi sulla prima, fondamentale definizione di Dio che il Credo ci presenta: Egli è il Padre . Non è sempre facile oggi parl