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Visualizzazione dei post da luglio, 2020

Il cristianesimo è il fondamento di ciò che, con ragione, si può chiamare Europa anche oggi

L’avvicinamento che si è avuto tra la fede biblica e l’interrogarsi filosofico del pensiero greco, al quale si aggiunge successivamente ancora il patrimonio di Roma, ha creato l’Europa e rimane il fondamento di ciò che, con ragione si può chiamare anche oggi Europa, distinta dall’attuale Unione europea Benedetto XVI all’Università di Regensburg 12 settembre 2006 È per me un momento emozionante trovarmi ancora una volta nell'università e una volta ancora poter tenere una lezione. I miei pensieri, contemporaneamente, ritornano a quegli anni in cui, dopo un bel periodo presso l'Istituto superiore di Freising, iniziai la mia attività di insegnante accademico all'università di Bonn. Era – nel 1959 – ancora il tempo della vecchia università dei professori ordinari. Per le singole cattedre non esistevano né assistenti né dattilografi, ma in compenso c'era un contatto molto diretto con gli studenti e soprattutto anche tra i professori. Ci si incontrava prima e dopo la lezione n

Vaticano II Perché non arrivò la primavera ma un rigido inverno

Nel dibattito innescato dagli interventi di monsignor Carlo Maria Viganò sul Concilio Vaticano II occorre aggiungere il contributo di don Divo Barsotti (1914-2006) Aldo Maria Valli in “Duc in altum” 31 luglio 2020 Don Divo Barsotti e il Concilio Vaticano II Il servo di Dio don Divo Barsotti (1914-2006) studiò attentamente il Concilio Vaticano II, i suoi documenti, e ne rimase turbato, pur non mettendone mai in discussione la legittimità, come scrisse nei suoi diari. Se c’è qualcuno che non può essere accusato di “turpe” tradizionalismo o di “becero” conservatorismo è il servo di Dio don Divo Barsotti (1914-2006), fondatore della Comunità dei figli di Dio. Anch’egli si fece travolgere dal “folle vento delle novità” fin dagli anni ’40-’50, quando cominciò ad avere vari incontri e rapporti epistolari con illustri personalità della nouvelle theologie (Henri de Lubac, Jean Danielou, Hans Urs von Balthasar, Louis Bouyer), nonché con esponenti del “cattolicesimo democratico” (Giorgio La Pira

Comunione in bocca, strada aperta da Benedetto XVI

Diventato Papa, Benedetto XVI volle che durante le Messe papali la Comunione venisse da lui amministrata solo in bocca e in ginocchio Nicola Bux in “Corrispondenza Romana” 31 luglio 2020 Un altro aspetto del libro di don Bortoli di cui abbiamo parlato nell'articolo precedente, che conferma la posizione di Mons. Laise, è l’attitudine di Papa Benedetto XVI e le dichiarazioni di alti prelati del Culto Divino a supporto della sua posizione. È opportuno ricordare che Benedetto XVI ha reintrodotto, dal Corpus Domini 2008, la somministrazione esclusivamente sulla lingua della Santa Comunione, nella liturgia papale.  La spiegazione di tale decisione viene fatta dall’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice, pubblicata sul sito web del Vaticano: si ricorda che sin dall’epoca dei Padri si inizia a privilegiare la Comunione sulla lingua, essenzialmente per due motivi: per evitare al massimo la dispersione dei frammenti eucaristici e favorire la crescita della devozione dei fe

Università d'Estate della Fondazione Lepanto I fondamenti dell'etica

Il Prof. Roberto de Mattei ha proposto un bilancio di questa settima edizione dell’Università d’Estate:” Ciò che muove tutti noi è l’amore per la Verità, che è l’oggetto primo della nostra intelligenza ha detto -. Oggi intorno a noi l’intelligenza di molti è atrofizzata e prevalgono spesso sentimenti e passioni disordinate”. Mauro Faverzani in “Corrispondenza Romana” 30/7/2020 Non c’è Coronavirus che tenga: anche quest’anno l’Università d’Estate, promossa da Fondazione Lepanto, non solo ha avuto regolarmente luogo nonostante l’emergenza Covid, ma si è rivelata addirittura un grande successo, poiché la formula online, obbligata dalle limitazioni ancora vigenti, ha fatto aumentare significativamente il numero delle iscrizioni, consentendo la partecipazione anche a coloro che magari non ne avrebbero avuto l’opportunità, qualora si fosse svolta in presenza. Circa 500 le persone in collegamento, peraltro da tutto il mondo: Stati Uniti, Germania, Polonia, Lituania, Svizzera, Croazia, Brasile

La disobbedienza ad un ordine irricivibile per la fedeltà alla verità

“Cari amici di Duc in altum, ricevo e volentieri condivido la lettera aperta che monsignor Carlo Maria Viganò ha inviato al vescovo i San Rafael, diocesi suffraganea della regione ecclesiastica metropolitana di Mendoza, Eduardo Maria Taussig. Ricordo brevemente i fatti. I fedeli e i seminaristi di San Rafael hanno protestato per la proibizione di ricevere la Comunione in bocca. Così, dopo un rosario interrotto dalla polizia, il vescovo ha preso la drastica ingiustificata decisione di chiudere il seminario, un modello di cristianesimo integrale in quella che è conosciuta come la Vandea delle Ande. Forte è il sospetto che la vicenda della protesta sia sfruttata per chiudere un seminario troppo cattolico agli occhi di certa chiesa modernista” (Aldo Maria Valli). Eccellenza, Sono confuso e ferito nell’apprendere dalla stampa internazionale la notizia relativa alla decisione di chiudere il Seminario della Diocesi di San Rafael e di licenziare il suo Rettore, don Alejandro Miguel Ciarrocchi

La Comunione in bocca

Nel libro sull’introduzione della comunione in mano di cui abbiamo parlato nell’articolo precedente, mons. Laise riprende i dettagli di questa ricostruzione storica, dal prezioso racconto dei fatti che fa, nel suo libro di memorie La Riforma liturgica 1948-1975, mons. Annibale Bugnini, che non solo fu testimone ma anche protagonista di essi. Mons. Nicola Bux  in ”Gloria.tv”  30/7/2020 Secondo i documenti trascritti da questo libro, con questa concessione si mirava soprattutto ad evitare che «in questi tempi di forte contestazione (...) l’autorità non venga battuta sulla breccia, mantenendo una proibizione che difficilmente avrebbe seguito nella pratica». Infatti, quando si considerarono le diverse soluzioni possibili, si tenne conto che «è da prevedere anche una reazione violenta in alcune zone e una disubbidienza piuttosto diffusa dove l’uso è stato già introdotto». La volontà chiaramente restrittiva del legislatore, palesemente manifestata nel documento, avrebbe dovuto far sì, d'

Nel mondo ma non del mondo

Aldo Maria Valli, in Duc in altum, riporta una riflessione di Aurelio Porfiri alla luce dell’insegnamento di Gesù. Significa che nel mondo dobbiamo starci non come abitanti, ma come passeggeri in un’aurea di transito. Il mondo non ci appartiene, e noi non apparteniamo al mondo. Nel 1984, in un incontro a Firenze, il grande mistico Divo Barsotti affermava: “Ed ecco ora la cosa grande, grandissima: non c’è più necessità del monachesimo istituzionale perché oggi il mondo è contro il Cristianesimo. Il Cristianesimo ora è rigettato dal mondo; noi siamo oggi come all’epoca dei primi cristiani: il mondo non ci conosce più, ci rigetta, siamo degli emarginati nel mondo di oggi. Che bellezza! Questo è il vero Cristianesimo; come dobbiamo essere contenti! Ora infatti possiamo e dobbiamo vivere il monachesimo nel mondo, perché ora sentiamo di non essere del mondo”. È un pensiero molto importante, pregno di grandi contenuti. Possiamo vivere una sorta di monachesimo diffuso, proprio perché oramai il

Domenica XVIII T.O.

Il Padre con il pane eucaristico domenicale cioè con Gesù Cristo ci dà un cibo che nutre in noi la capacità di amare, infondendo la gioia più profonda, perché non c’è gioia più grande di quella di non essere indifferenti di fronte a nessun bisogno Il Vangelo di questa domenica descrive il miracolo della moltiplicazione dei pani, che Gesù compie per una moltitudine di persone che lo hanno seguito per ascoltarlo ed essere guariti da varie malattie (Mt 14,14). Sul far della sera, i discepoli suggeriscono a Gesù di congedare queste persone, perché si arrangino e se la cavino da sé. La gente è venuta di propria iniziativa, adesso può anche andarsene e cercare nei villaggi il cibo necessario. Ma Gesù non è d’accordo con questo atteggiamento naturale e ha in mente qualcosa, qualcos’altro: “Voi stessi date loro da mangiare” (14,16). Essi, però non hanno “altro che cinque pani e due pesci”. Gesù allora compie un gesto che fa pensare al sacramento dell’Eucarestia: “Alzò gli occhi al cielo, recit

Christus Vincit - di Mons. Athanasius Schneider

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Raggiunto il 31% del budget per la traduzione e pubblicazione del libro di Mons. Schneider “Christus Vincit”! Aiutaci anche tu ad arrivare al 100% per diffondere questo grande libro in Italia!  https://link.fedecultura.com/Christus-Vincit . Dalla quarta di copertina: In questo libro-intervista, Monsignor Athanasius Schneider offre un incisivo e cristallino esame sulle controversie che infuriano nella Chiesa e sulle questioni più urgenti del nostro tempo, offrendo chiarezza e speranza ai cattolici sotto assedio. Egli affronta temi come la diffusa confusione dottrinale, i limiti dell’autorità papale, i documenti del Vaticano II, la Fraternità San Pio X, le ideologie anticristiane e le minacce politiche, il Terzo Segreto di Fatima, il Rito Romano tradizionale , il Sinodo sull’Amazzonia e molti altri. Come il suo patrono del quarto secolo, Sant’Atanasio il Grande, Monsignor Schneider dice cose che altri non dicono, seguendo senza paura il consiglio di San Paolo: “annunzia la parola, insist

Comunione sulla mano una disobbedienza legittimata

Di comunione sulla mano non si parla né al Concilio né nella riforma liturgica. Si radica nel post Concilio ad opera di diocesi ribelli del Nord Europa. Paolo VI cercò di arginarla con l’Istituzione Memoriale Domini, che nasce per proibirla e concedere un indulto solamente alle diocesi ribelli nel caso in cui non fossero riuscite ad arginare l’abuso. Nel primo anniversario della sua morte, la Bussola ricorda Juan Rodolfo Laise, il vescovo che scrisse la verità sulla comunione in mano e si oppose nella sua diocesi a questa pratica contraria alla legge universale della Chiesa. Nicola Bux in “La Nuova Bussola” 28 luglio 2020 Fino al 26 aprile del 1996, l’episcopato argentino fu uno dei pochi al mondo a continuare nel rifiuto della pratica, introdotta alla fine degli anni ’60 in aperta opposizione alla volontà di Paolo VI, di distribuire ai fedeli la Santa Comunione sulla mano. Proprio quel giorno, nell'Assemblea della Conferenza Episcopale Argentina si ottennero abbastanza voti per po

Nella formazione prioritaria la coscienza ma impossibile senza il conseguente impegno culturale, sociale, politico

Dopo l’Evangelii nuntiandi sono apparsi ideologici antropocentrismi sulla sola fede o sulla sola ragione o solo sul dato positivo di scienza e tecnica Questa mattina sono stato scombussolato leggendo il nuovo documento della Pontificia Accademia per la Vita riguardo al covid-19: non dice nulla, nella sulla vita e nulla di cattolico. Si chiede la conversione all’ambiente alla solidarietà, escludendo del tutto la dimensione religiosa. È un documento ideologico che piacerà a molti personaggi dei vertici mondiali. Provvidenzialmente nella Messa di Martedì della XVII mi è giunta la Parola del Signore sulla preghiera in un tempo di calamità come la covid-19. Geremia afferma: “I miei occhi grondano lacrime notte e giorno, senza cessare”. Questo suo dolore non proviene solo alla sua coscienza da una prova personale, da sofferenze sue, ma dalla compassione nel coinvolgersi culturalmente, socialmente: i suoi occhi grondano lacrime “perché da grande calamità è stata colpita la figlia del mio popo