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Visualizzazione dei post da settembre, 2023

XXVI Domenica

XXVI Domenica  A (Mt 21, 28-32)  "Pentitosi andò. I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio   La parabola di questa domenica, che è esclusiva di Matteo, è la prima delle tre che hanno lo stesso tema di base: l'accoglienza o il rifiuto del Regno. Viene indirizzata ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo che si erano rivolti a Gesù per interrogarlo. Egli interpella gli interlocutori perché spera di ottenere una risposta, dal momento che precedentemente gliel'hanno rifiutata. Almeno ora non potranno negarla a s é  stessi, visto che la parabola è proprio per loro! Inizia con una domanda: «Che ve ne pare?», così da attrarre l'attenzione di quelli che sono presenti. Ecco una storia familiare, vita di ogni giorno: ci sono due figli e ancora una volta una vigna. La scelta del tema di questa breve parabola non è certamente casuale. Si nota subito che il racconto è delimitato, sia all'inizio sia alla fine, da due domande che possiedono una forza

Domenica XXVII

XXVII Domenica A (Mt 21 ,33-43) "Darà in affitto la vigna ad altri contadini"   La prima Lettura, tratta dal libro del profeta Isaia, come pure la pagina del Vangelo secondo Matteo, hanno proposto alla nostra assemblea liturgica una suggestiva immagine allegorica della Sacra Scrittura: l'immagine della vigna, di cui abbiamo già sentito parlare nelle domeniche precedenti. La pericope iniziale del racconto evangelico fa riferimento al "cantico della vigna" che troviamo in Isaia. Si tratta di un canto ambientato nel contesto autunnale della vendemmia: un piccolo capolavoro della poesia ebraica, che doveva essere assai familiare agli ascoltatori di Gesù e dal quale, come da altri riferimenti dei profeti ( cfr  Os 10,1;  Ger  2,21;  Ez  17,3-0; 19,10-14; Sal 79,9–17), si capiva bene che la vigna indicava Israele. Alla sua vigna, al popolo che si è scelto, Iddio riserva le stesse cure che uno sposo fedele prodiga alla sua sposa ( cfr   Ez  16,1-14;  Ef  5,25-33).   L&

Dal sinodo alla sidonalità, così la prassi diventa dottrina

I precedenti di questo pontificato lasciano pensare che le conclusioni del Sinodo diventeranno esse stesse Magistero drnza bisogno dell'intervento del Papa  con una esortazione post-sinodale. Stefano Fontana in "La Nuova Bussola" – 30 settembre 2023 A proposito del Sinodo sulla sinodalità che si aprirà il prossimo 4 ottobre è lecito farsi una domanda apparentemente strana: a questo Sinodo seguirà una Esortazione apostolica post-sinodale del Papa, oppure le conclusioni del Sinodo saranno da considerarsi pieno magistero di per sé? La domanda non è oziosa e ha a che fare con il nuovo concetto di Sinodalità intesa come processo e come assunzione di decisioni dopo l'ascolto reciproco, considerato questo come ascolto della voce dello Spirito Santo. Per comprendere il problema facciamo un rapido passo indietro al Sinodo sulla famiglia del 2014 e 2015 e all'Esortazione Amoris Laetitia.   Ricordiamo tutti molto bene che in quella Esortazione Francesco non ha voluto dire nu

Il Sinodo sancisce la dittatura delle minoranze

Il Vademecum per i padri sinodali raccomanda di ascoltare tutti, ma soprattutto coloro che sono "emarginati", tra cui poligami e LGBTO. La maggioranza, che un tempo dettava legge, oggi taccia o acconsenta. Tommaso Scandroglio in "La Nuova Bussola" – 28 settembre 2023 Dal Vademecum per il Sinodo sulla sinodalità redatto dalla Segreteria del Sinodo citiamo questo stralcio: «È importante che facciamo del nostro meglio per ascoltare le voci di tutti, specialmente di coloro che sono emarginati. […] La sintesi dovrebbe prestare particolare attenzione alle voci di coloro che non vengono spesso ascoltati e integrare quello che potremmo chiamare un "rapporto di minoranza". […] La sintesi diocesana dovrebbe riflettere la diversità dei punti di vista e delle opinioni espresse e prestare particolare attenzione alle esperienze vissute dai partecipanti, sia positive che negative. I punti di vista che risultano in opposizione fra loro non devono essere omessi, ma riconos

L'ermeneutica della Rivelazione nel pensiero di Ratzinger

Rivelazione, ermeneutica e sviluppo dottrinale in Joseph Ratzinger, scritto da don Mauro Gagliardi riper c orre l'i t er  speculativo ricostruendone  la visione unitaria alla luce di un rapporto tra Scrittur a , Tradizione, Magistero  e teologia fecondo di prospettive anche relativamente al tema del la  sinodalità Fabio Piemonte in "La Nuova Bussola"  – 28 settembre 2023 La Rivelazione e la sua interpretazione nell'iter speculativo di Benedetto XVI è il leit-motiv del recente saggio Rivelazione, ermeneutica e sviluppo dottrinale in Joseph Ratzinger (If Press 2023, pp. 158) di Mauro Gagliardi, ordinario di teologia all'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum e docente incaricato dell'Ateneo Pontificio San Tommaso d'Aquino (Angelicum) di Roma.   Si tratta di uno studio che ripercorre in ordine cronologico il pensiero di Ratzinger, a partire dalla Tesi per l'abilitazione del 1955 dedicata al concetto di Rivelazione in san Bonaventura. Pur escludendo intenzio

La Chiesa si prepara al Sinodo tra silenzio e divisione

Alla vigilia dell'assise che si aprirà il 4 ottobre prevalg o no  defcit  di  i nf or mazione  nel (pur esaltato ) "Popolo" e polarizzazi o ne tra g l i addetti ai lavori . Manca una settimana esatta, ma gli effetti  si vedono già e non sono buoni. Stefano Fontana in "La Nuova Bussola" – 27 settembre 2023 Il prossimo 4 ottobre si aprirà la prima assemblea del Sinodo sulla sinodalità: la seconda si terrà nel 2024. Ci si sta chiedendo cosa sarà questo sinodo e cosa capiterà alla Chiesa. Al riguardo si leggono tante risposte. Oltre a chiedersi giustamente cosa ne sarà del Sinodo, forse può essere di aiuto anche considerare quale sia lo stato della Chiesa nell'affrontarlo: come si presenta la Chiesa all'appello del Sinodo? È sicura di sé? Ha le idee chiare? È fiduciosa? Vi arriva con una teologia solida? Vi arriva con un magistero chiaro? Se queste condizioni ci fossero, non ci sarebbe bisogno del Sinodo, diranno alcuni. Se queste condizioni non ci fossero,

Papa e immigrati

Papa e immigrati : né invasione, né emergenza, accoglienza e basta Nico Spuntoni in "La Nuova Bussola" – 25 settembre 2023 Nell'incontro di Marsiglia intervento molto "politico" di papa Francesco che contesta l'uso di espressioni che creano pregiudizi contro gli immigrati e richiama tutti al "dovere" dell'accoglienza. E davanti a Macron critica il sostegno all'eutanasia . Il viaggio apostolico a Marsiglia sarà ricordato per uno dei discorsi più "politici" del Papa. Un discorso che entra a gamba tesa sull'attualità dominata dalle immagini degli sbarchi record a Lampedusa. Una settimana dopo la visita della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen nell'isola siciliana e l'enunciazione del piano d'azione in 10 punti che riconosce l'aumento della pressione migratoria sulla rotta mediterranea promettendo di far decidere d'ora in poi all'Ue chi dovrà entrare e chi no, Francesco parla una ling

Pell è stato un gigante per il coraggio di codannare la confusione er gli inganni che regnano nella società odierna

A meno di un anno dalla sua morte, la voce del cardinale australiano George Pell non cessa di farsi s e ntire nella Chiesa e nella società come un monito ed una  chiamata urgente al ravvedimento contro le spinte woke e contro il pericoloso piano inclinato in cui  versa la Chiesa  alla vigilia del Sinodo sulla sinodalità Miguel Cuarte r o i n  "La Nuova Bussola " – 22 settembre 2023 A contribuire a diffondere il messaggio del cardinale un libro (in quattro lingue: inglese, italiano, spagnolo e francese) appena pubblicato in Australia sulla figura e il pensiero di colui che fu arcivescovo di Melbourne e poi di Sydney prima di approdare a Roma per occuparsi in prima persona delle finanze vaticane. Il libro Pell contra mundum (Connor Court Publishing, pp. 240) raccoglie diversi interventi di chi ha conosciuto da vicino il cardinale e tre testi scritti dallo stesso Pell. Tra questi, un articolo pubblicato su The Spectator di Londra l'11 gennaio 2023 in cui il cardinale mette n

XXV Domenica

XXV Domenica A (Mt 20,1-16) "Sei invidioso perché io sono buono " . Matteo da pubblicano, pubblico peccatore, diventò immediata m ente discepolo di Cristo  e  da    " ultimo" si trovò "primo", grazie alla logica di Dio, che – per nostra fortuna , per grazia, gratuitamente   – è diversa da quella del mondo   Gesù racconta  [ …  ] la parabola  del padrone della vigna che a diverse ore del giorno chiama operai a lavorare nella sua vigna. E alla sera dà a tutti la stessa paga , un denaro, suscitando la protesta di quelli della prima ora. È chiaro che quel denaro rappresenta la vita eterna, dono che Dio riserva a tutti . Anzi, proprio quelli che sono considerati "ultimi", se lo accettano, diventano "primi", mentre i "primi" possono rischiare di finire "ultimi" . Un primo messaggio di questa parabola sta nel fatto stesso che il padrone non tollera, per così dire, la disoccupazione  nell'arco della vita : vuole che tutt