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Visualizzazione dei post da marzo, 2011

Credenti e non credenti

Credenti e non credenti   devono sentirsi liberi di essere tali, eguali nei loro diritti a vivere la propria vita personale e comunitaria restando fedeli alle proprie convinzioni, e devono essere fratelli tra loro: questa è la laicità giusta e aperta “Sono grato al Pontificio Consiglio per aver ripreso e sviluppato il mio invito ad aprire, nella Chiesa, dei “Cortili dei gentili”, immagine che richiama quello spazio aperto sulla vasta spianata vicino al Tempio di Gerusalemme, che permetteva a tutti coloro che non condividevano la fede di Israele di avvicinarsi al Tempio e di interrogarsi sulla religione…Giovani, credenti e non credenti presenti questa sera, voi volete stare insieme, questa sera come nella vita di tutti i giorni, per incontrarvi e dialogare a partire dai grandi interrogativi dell’esistenza umana . Al giorno d’oggi, molti riconoscono di non appartenere ad alcuna religione, ma desiderano un mondo nuovo e più

Nuova evangelizzazione e filosofia

Perché la luce e la bellezza del Vangelo prevalgano in un autentico umanesimo cristiano occorre anche superare la debolezza della formazione filosofica in molte istituzioni ecclesiastiche “ Grazie alla padronanza di tanti idiomi, san Lorenzo da Brindisi poté svolgere un intenso apostolato presso diverse categorie di persone . Predicatore efficace, conosceva in modo così profondo non solo la Bibbia, ma anche la letteratura rabbinica, che gli stessi Rabbini rimanevano stupiti e ammirati, manifestandogli stima e rispetto. Teologo versato nella Sacra Scrittura e nei Padri della Chiesa, era in grado di illustrare in modo esemplare la dottrina cattolica anche ai cristiani che, soprattutto in Germania, avevano aderito alla Riforma. Con la sua esposizione chiara e pacata egli mostrava il fondamento biblico e patristico di tutti gli articoli di fede messi in discussione da Martin Lutero. Tra di essi, il primato di san Pietro e dei suoi successori, l’origine divina

La confessione

Il valore pedagogico della Confessione sacramentale “Desidero soffermarmi con voi (partecipanti al Corso sul Foro Interno) su un aspetto talora non sufficientemente considerato, ma di grande rilevanza spirituale e pastorale: il valore pedagogico della Confessione sacramentale . Se è vero che è sempre necessario salvaguardare l’oggettività degli effetti del Sacramento e la sua corretta celebrazione secondo le norme del Rito della Penitenza, non è fuori luogo riflettere su quanto esso possa educare alla fede, sia del ministro, sia del penitente. La fedele e generosa disponibilità dei sacerdoti all’ascolto delle confessioni, sull’esempio dei grandi Santi della storia, da san Giovanni Maria Vianney a san Giovanni Bosco, da san Josèmarìa Escrivà a san Pio da Pietralcina , da san Giuseppe Cafasso a san Leopoldo Mandic , indica a tutti noi come il confessionale possa essere un reale “luogo” di santificazione.

Lectio divina ai parroci

Una “lettura orante” di Benedetto XVI cioè una “lectio divina” delle Sacre Scritture ai parroci di Roma Nel secondo volume “ Gesù di Nazareth”, come già nel primo, Benedetto XVI propone una lettura dei Vangeli non solamente storico – critica, né soltanto spirituale, ma storica e teologica insieme: l’unica a suo giudizio capace di far incontrare il Gesù “reale”. “Si tratta di riprendere finalmente – scrive nella prefazione del libro – i principi metodologici per l’esegesi formulati dal Concilio Vaticano II in ‘ Dei Verbum ’ 12. Un compito finora purtroppo quasi per nulla affrontato”. Questi principi, papa Joseph Ratzinger, li aveva richiamati con forza intervenendo al sinodo dei vescovi del 2008, dedicato proprio alla Parola di Dio contemporanea attraverso le Scritture nella vita e nella missione della Chiesa. E li ha ribaditi nell’esortazione apostolica post sinodale “ Verbum Dopmini ”. Benedetto ha talmente a cuore questo tipo di lettura delle Sacre Scritture che lo adotta sempre

Gesù di Nazaret II

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Come ha presentato Gesù di Nazareth il cardinale Marc Quellet Attraverso nove capitoli e le prospettive finali Benedetto XVI vuole condurci per sentieri scoscesi verso l’avvincente incontro con Gesù, una figura familiare che si rivela ancora più vicina nella sua umanità come nella sua divinità. Finita la lettura si vorrebbe proseguire il dialogo non soltanto con l’autore ma con Colui del quale egli Parla. Gesù di Nazareth è più di un libro, è una testimonianza commovente, affascinante, liberatrice. Oltre l’interesse d’un libro su Gesù, è il libro del Papa che si presenta in umiltà al foro degli esegeti, per confrontarsi con loro sui metodi e sui risultati delle loro ricerche. Punta ad andare con loro più lontano, in stretto rigore scientifico, certo, ma anche nella fede nello Spirito Santo che in continuità o Tradizione scandaglia le profondità di Dio nella Sacra Scrittura.

Quaresima

Nell’opinione comune il tempo di quaresima rischia di essere connotato dalla tristezza, dal grigiore della vita anziché dono prezioso di Dio, tempo forte e denso di significati nel cammino della Chiesa: è l’itinerario verso la Pasqua del Signore, la nostra pasqua di morte e risurrezione nella riconcilioazione “Ritornate a me con tutto il cuore” ( Gl 2,12). Nella prima Lettura, tratta dal libro del profeta Gioele , abbiamo ascoltato queste parole con cui Dio invita il popolo ebraico ad un pentimento sincero e non apparente. Non si tratta di una conversione superficiale e transitoria, bensì un itinerario spirituale che riguarda in profondità gli atteggiamenti della coscienza e suppone un sincero proposito di ravvedimento. Il profeta prende spunto dalla piaga dell’invasione delle

Risposta alla chiamata

Nel “cuore” della Chiesa la chiamata di ogni singolo cristiano è un mistero trinitario   Abbiamo parlato della vocazione come di una chiamata molto personale: Dio chiama me, conosce me, aspetta la mia risposta personale. Ma, nello stesso tempo, la chiamata di Dio è una chiamata in comunità, è una chiamata ecclesiale. Dio ci chiama in una comunità.   E’ vero che in questo brano che stiamo meditando non c’è la parola “ ekklesia ”, la parola “Chiesa”, ma appare tanto più la realtà. San Paolo parla di uno Spirito e un corpo. Lo Spirito si crea il corpo e ci unisce come un unico corpo. E poi parla dell’unità, parla della catena dell’essere, del vincolo della pace. E con questa parola accenna alla parola “prigioniero” dell’inizio: è sempre la stessa

Vocazione battesimale

Dio, il Signore, ha chiamato me, chiama me, mi conosce, aspetta la mia risposta come aspettava la risposta di Maria, aspettava la risposta degli Apostoli “Il comportamento dei cristiani è la conseguenza del dono, la realizzazione di quanto ci è donato ogni giorno . E, tuttavia, se è semplicemente realizzazione del dono datoci, non si tratta di un effetto automatico, perché con Dio siamo sempre nella realtà della libertà e perciò – poiché la risposta, anche la realizzazione del dono è libertà –l’Apostolo deve richiamarlo, non può darlo per scontato. Il Battesimo, lo sappiamo, non produce automaticamente una vita coerente: questa è frutto della volontà e dell’impegno perseverante di collaborare con il dono, con la Grazia ricevuta. E questo impegno costa, c’è un prezzo da pagare di persona. Forse per questo san Paolo fa riferimento proprio alla sua attuale condizione: “Io dunque, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto…”.

Il terzo volume alla scuola di Benedetto XVI

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Cari Amici, dopo tanti sforzi e grazie alla generosità di alcune persone siamo riusciti a pubblicare il terzo volume della gloriosa serie Alla scuola di Benedetto XVI. Un testo che segue passo dopo passo il nostro grande Papa e il suo Magistero luminoso. Con l'acquisto di questi libri contribuite alla diffusione della Buona Stampa. Lo potete ordinare con carta di credito schiacciando il bottone qui sotto oppure venendo nella Libreria Fede & Cultura di Verona in viale della repubblica 15 (Borgo Trento) tel. 045-941851 o visitando il sito di Fede & Cultura qui . Grazie per quanto fate per la diffusione dei libri di Mons. Gino Oliosi! Spedizione Italia €19,00 Estero €29,00

Evangelizzare

Il termine evangelizzazione comprende la predicazione, la catechesi, la liturgia, la vita sacramentale, la pietà popolare, la testimonianza della vita dei cristiani “Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato” (Mt 28,19-20). Con queste parole, Gesù Cristo, prima di salire al cielo e sedersi alla destra di Dio Padre ( Ef 1,20), ha inviato i suoi discepoli a proclamare la Buona Notizia al mondo intero. Essi rappresentavano un piccolo gruppo di testimoni di Gesù di Nazareth, della sua vita terrena, del suo insegnamento, della sua morte e soprattutto della sua risurrezione (At 1,22). Il compito era immane, al disopra delle loro possibilità. Per incoraggiarli il Signore Gesù promette la venuta del Paraclito , che il Padre invierà nel suo nome ( Gv 14,26) e che li “guiderà a tutta la verità” ( Gv 16,13). Inoltre assicura la sua presenza costante

Cultura digitale

Oggi siamo chiamati a scoprire anche nella cultura digitale, simboli e metafore significative per le persone, che possano essere di aiuto nel parlare del Regno di Dio all’uomo contemporaneo “I nuovi linguaggi che si sviluppano nella comunicazione digitale determinano una capacità più intuitiva ed emotiva che analitica, orientano verso una diversa organizzazione logica del pensiero e del rapporto con la realtà, privilegiano l’immagine e i collegamenti ipertestuali . La tradizionale distinzione netta tra il linguaggio scritto e orale, poi, sembra sfumarsi a favore di una comunicazione scritta che prende la forma e l’immediatezza dell’oralità. Le dinamiche proprie delle “reti partecipative”, richiedono inoltre che la persona sia coinvolta in ciò che comunica. Quando le persone si scambiano informazioni, stanno già condividendo se stesse e la loro visione

San Francesco di Sales

Dio è il Dio del cuore umano “ Dieu est le Dieu du coeur humain ” ( Trattato dell’Amore di Dio, I, XV): in queste parole apparentemente semplici cogliamo l’impronta della spiritualità di un grande maestro, del quale vorrei parlarvi oggi, san Francesco di Sales , Vescovo e Dottore della Chiesa… Quella di san Francesco di Sales è stata una vita relativamente breve, ma vissuta con grande intensità. Dalla figura di questo Santo emana un’impressione di rara pienezza, dimostrata nella serenità della sua ricerca intellettuale, ma anche nella ricchezza dei suoi affetti, nella “nella dolcezza” dei suoi insegnamenti che hanno avuto un grande influsso sulla coscienza cristiana. Della parola “umanità” egli ha incarnato diverse accezioni che, oggi come ieri, questo termine può assumere: cultura e cortesia, libertà e tenerezza, nobiltà e solidarietà. Nell’aspetto aveva qualcosa

Dinanzi a Dio

Nella liturgia Dio ci parla e nei sacramenti si dona a noi in persona Estratto dell’intervista che il cardinale prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei sacramenti, Antonio Canizares Llovera ha rilasciato al settimanale Vida Nuev a  C’è un regresso in materia liturgica? Quali sono le chiavi della “riforma della riforma”?   Non so se possiamo parlare di regresso, perché prima bisognerebbe sapere se c’è stato o no un avanzamento, o in quali parti e in quali aspetti c’è stato un progresso. E’ possibile che, in alcune occasioni e casi soggettivi, sia stato considerato o visto un progresso ciò che in realtà non lo era, o non lo era abbastanza, o che non si fondava sulle basi su cui si sarebbe dovuto fondare. Nessuno può mettere in dubbio che il Concilio Vaticano II abbia posto la Sacra Liturgia , la Parola di Dio, al centro della vita e della missione della Chiesa. E’ molto significativo, nel linguaggio degli eventi attraverso i quali Dio parla, il fatto