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Visualizzazione dei post da luglio, 2021

Domenica XVIII

"Chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!" (Gv 6,24-35) Gesù sapeva bene il perché di tanto entusiasmo nel seguirlo e lo dice anche con chiarezza: voi "mi cercate non perché avete visto dei segni [perché il vostro cuore è stato impressionato], ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati" (v. 26). Gesù vuole aiutare la gente ad andare oltre la soddisfazione immediata delle proprie necessità materiali, pur importanti. Vuole aprire ad un orizzonte dell'esistenza che non è semplicemente quello delle preoccupazioni quotidiane del mangiare, del vestire, della carriera, perfino dell'aiuto caritatevole ai poveri, del dare da mangiare agli affamati, da bere agli assetati, vestire i nudi e guarire gli ammalati. Gesù parla di un cibo che non perisce, che è importante cercare e accogliere per amare e per la vita oltre la morte. La folla non comprende. Crede che Gesù chieda l'osservanza dei precetti per poter ottenere la con

Occorre vagliare il divieto della Forma straordinaria

Così José Antonio Ureta conclude il suo intervento critico: "Il vincolo di ubbidienza al Successore di Pietro, che mai romperemo, che amiamo dal più profondo della nostra anima, al quale tributiamo il nostro amore" José Antonio Ureta, TFP "Corrispondenza Romana" – 26 luglio 2021 Con un tratto di penna, Papa Francesco ha compiuto passi concreti per abolire nella pratica il rito latino della Santa Messa, sostanzialmente in vigore da San Damaso sin dalla fine del IV secolo (con aggiunte di San Gregorio Magno Grande alla fine del VI secolo), fino al messale del 1962 promulgato da Papa Giovanni XXIII. L'intenzione di limitare gradualmente – fino alla sua estinzione – l'uso di questo rito immemorabile è evidente nella lettera che accompagna il Motu Proprio Traditionis Custodes, in cui il pontefice regnante esorta i vescovi di tutto il mondo a "operare perché si torni a una forma celebrativa unitaria" con i messali dei papi Paolo VI e Giovanni Paolo I

Due forme di pensiero e di vita, la cattolica e la gnostica

Attraverso tutta la storia umana non vi sono che due forme fondamentali di pensiero e di vita: la cattolica e la gnostica, sviluppatasi soprattutto cento cinquant'anni prima di Cristo con il talmud dei farisei avviando una nuova tradizione ebraica, la cabala perversa, gnostica di rifiuto di Cristo e oggi del Cristianesimo, soprattutto della Chiesa, della cultura cattolica di pensiero e di vita  L'origine nell'Antico Testamento della via di pensiero e di vita cattolica del Nuovo Testamento Dall'Esodo 33,7-11 si rivela in abbozzo il progetto di Dio di abitare in mezzo al suo popolo, anzi di avere con ciascuno di noi un rapporto personale profondo con il libero arbitrio che ci dà la possibilità, fatti ad immagine di Dio che è amore, di amare potendo rifiutare. Questa intenzione divina incomincia ad avere vita con l'iniziativa di Mosè che pianta la tenda e la chiama "tenda del convegno". "L'aveva piantata – dice la Bibbia – fuori dell'accamp

Benedetto XVI indica la via alla Chiesa (non solo tedesca)

Benedetto XVI ci ricorda che solo Dio è la risposta contro i totalitarismi passati e presenti Luisella Scrosati, in "La Nuova Bussola" -28 Luglio 2021 In un'intervista scritta con il periodico Herder Korrespondenz, Benedetto XVI evidenzia la sempre maggiore distanza tra l'autentica missione ecclesiale e la "chiesa d'ufficio", fatta di burocrazia e documenti senza «il cuore e lo spirito». Una situazione che non riguarda solo la Chiesa in Germania, ma che è più generale e alimenta «l'esodo dal mondo della fede». Richiamando il suo prezioso anno da cappellano a Bogenhausen, Ratzinger ci ricorda che solo Dio è la risposta contro i totalitarismi passati e presenti. Le frecciate di Benedetto XVI alla Chiesa in Germania nella sua recente intervista scritta per Herder Korrespondenz (8/2021) sono già rimbalzate ovunque. I passaggi più gettonati sono tratti dalla coda dell'intervista dedicata dal Papa emerito alla ricostruzione dell'anno tr

IlPapa licenzia lo Stato maggiore dei movimenti (a cominciare da CL)

Il Papa licenzia lo Stato maggiore dei movimenti (a cominciare da CL). Una decisione saggia che merita un sincero ringraziamento Antonio Socci, in "Libero" – 25 Luglio 2021 Sta passando stranamente sotto silenzio sui media un decreto della Chiesache avrà grosse conseguenze sui movimenti ecclesiali come Comunione e Liberazione, Cammino neocatecumenale, Movimento dei Focolari, Rinnovamento nello Spirito e altri. Ma in questo caso bisogna riconoscere che papa Bergoglio ha preso davvero una decisione saggia e ispirata a vera paternità. Il decreto, firmato l'11 giugno dal card. Kevin Farrell, prefetto del Dicastero per i Laici, con l'approvazione del papa, ricordando che "il governo, all'interno delle aggregazioni di fedeli" deve essere "esercitatocoerentemente con la missione ecclesiale delle medesime… ha ritenuto necessaria la regolamentazione dei mandati delle cariche di governoquanto a durata e a numero, come anche la rappresentatività de

I fedeli hanno diritto di difendersi

Dopo "Traditiones custodes" / I fedeli hanno pieno diritto di difendersi da un'aggressione liturgica, anche quando viene dal papa José Antonio Ureta, in "Corrispondenza Romana" – 23 Luglio 2021  Con un tratto di penna, Papa Francesco ha compiuto passi concreti per abolire nella pratica il rito latino della Santa Messa, sostanzialmente in vigore da San Damaso sin dalla fine del IV secolo (con aggiunte di San Gregorio Magno Grande alla fine del VI secolo), fino al messale del 1962 promulgato da Papa Giovanni XXIII. L'intenzione di limitare gradualmente – fino alla sua estinzione – l'uso di questo rito immemorabile è evidente nella lettera che accompagna il Motu Proprio Traditionis Custodes, in cui il pontefice regnante esorta i vescovi di tutto il mondo a "operare perché si torni a una forma celebrativa unitaria" con i messali dei papi Paolo VI e Giovanni Paolo II che diventano così "l'unica espressione della lex orandi del Rito Roma