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Visualizzazione dei post da marzo, 2024

II Domenica o della DIVINA MISERICORDIA

II Domenica o DELLA DIVINA MISERICORDIA (Gv 20,19-31)   L'odierna domenica conclude l'Ottava di Pasqua, come un unico giorno "fatto dal Signore", contrassegnato con il distintivo della Risurrezione e della gioia dei discepoli nel vedere Gesù. Fin dall'antichità questa domenica è detta "in albis", dal nome latino "alba", dato alla veste bianca che i neofiti indossavano nel Battesimo la notte di Pasqua e deponevano dopo otto giorni, cioè oggi. Il Venerabile Giovanni Paolo II ha intitolato questa stessa domenica alla Divina Misericordia, in occasione della canonizzazione di Suor Maria Faustina Kowalska, il 30 aprile del 2000.   Di misericordia e di bontà divina è ricca la pagina del Vangelo di san Giovanni (20,19-31) di questa Domenica. Vi si narra che Gesù, dopo la Risurrezione, visitò i suoi discepoli, varcando le porte chiuse del Cenacolo. Sant'Agostino spiega che "le porte chiuse non hanno impedito l'entrata di quel corpo in cui a

'SONO RISORTO, E ORA SONO SEMPRE CON TE'

"Sono risorto, e ora sono sempre con te" Benedetto XVI in "per Amore" da pagina 87 a pagina 96 Sal 118; Mc 16,1-7 "Questo è il giorno fatto dal Signore: rallegriamoci ed esultiamo in esso" (Sal 118,24). Queste luminose parole pasquali, con le quali oggi la Chiesa risponde al lieto annuncio della Risurrezione, sono tratte da una liturgia di ringraziamento antico-testamentari celebrata alla porta del Tempio e tramandataci in un Salmo totalmente illuminato dal Mistero di Cristo. È il Salmo dal quale è tratto anche il  Benedictus e l'Osanna;  è anche il Salmo della "pietra scartata dai costruttori", che "è divenuta testata d'angolo" (Sal 118,22). La peculiarità di questo Salmo sta però nel fatto che la salvezza di un personaggio sconosciuto, che dalla morte è risalito di nuovo a vita, apre di nuovo le porte della salvezza per il popolo; in questo modo la salvezza di un singolo diventa liturgia di ringraziamento, un nuovo inizio, un

DOMENICA DI PASQUA NELLA RISURREZIONE DEL SIGNORE

E' la notte di questa Pasqua; è la notte che, da un sabato santo che ci sembra infinto, ci consegna la  certezza di un Dio vivo, risorto, vicino   È la notte di questa Pasqua; è la notte che, da un sabato santo che ci sembra infinito, ci consegna la certezza di un Dio vivo, risorto, vicino.   È la notte di questa Pasqua. I discepoli sono chiusi dentro. Hanno paura perché sono testimoni del virus dell'odio che ha ucciso il loro Maestro. Hanno paura del virus della sofferenza di cui hanno visto patire Gesù. Hanno paura del virus della violenza che abita il cuore degli uomini. Temono che i tentacoli lunghi e pericolosi del virus della cattiveria possano raggiungerli. Sono terrorizzanti perché percepiscono intorno a loro il virus portatore di morte. Sono timorosi del fatto che questo virus gli abbia portato via la certezza dell'esistenza di Dio.   È la notte di questa Pasqua. È ancora presto e alcune donne si preparano ad uscire, anche se il loro cuore è abitato dagli stessi se

Benedetto XVI sull'omelia del Venerdì Santo

VENERDI' SANTO. CELEBRAZIONE DELLA PASSIONE DEL SIGNORE (Gv 18,1-19,42 )       La Settimana Santa assume la sua maggior intensità spirituale e il suo dramma a partire dal Getsemani. Nell'orto degli olivi Gesù vive uno dei momenti più angoscianti. L'oscurità della notte, illuminata dal bagliore della prima luna piena di primavera, fa presagire la tragedia.   La notte cederà il passo al giorno; e la passione alla Pasqua.   Nella tradizione popolare questo giorno assume una dimensione di profonda tristezza, quasi di lutto; è giorno di digiuno e di astinenza, ma la liturgia, pur nella sua emotività, esprime una serena e maestosa solennità. I paramenti sono di colore rosso come nel giorno in cui si commemora l'ingresso regale di Gesù a Gerusalemme, l'ingresso trionfale dei martiri nella Gerusalemme del cielo, la Pentecoste, quando si celebra il trionfo del Risorto che invia lo Spirito alla sua Chiesa, quale massimo frutto della Pasqua.   Nel venerdì santo la Chiesa non f

QUANDO DIO SI INGINOCCHIA DAVANTI A NOI

QUANDO DIO SI INGINOCCHIA DAVANTI A NOI: SOLO L'UMILE SA CREDERE, SOLO LUI SA AMARE. QUESTO IL GIOVEDI' SANTO Benedetto XVI in "per Amore" pp.79-85 Gv 13,1-15 Il messaggio della lavanda dei piedi non inizia solo col Cenacolo. Attraversa tutta intera la vita di Gesù. Una prima volta si manifesta chiaramente, nella vita di Gesù, durante un banchetto nel quale egli osserva con quale mancanza di riguardo e di tatto gli invitati sgomitano per occupare i primi posti (Lc 14,7-11). Il Signore dice ai suoi che non devono fare così. Devono tranquillamente andarsi a mettere agli ultimi posti lasciando che sia il padrone a pregarli di venire avanti. Quando dice questo, suggerisce tutt'altro che una modestia un po' inibita. Certo, c'è anche un po' di sarcastica lezione di educazione a fronte della mancanza di tatto che trova. In fondo il tatto, la cortesia è un segno di umanità, a volte l'ultimo bastione di essa.  Ma che ci sia molto altro diviene chiaro quando

Celebrazione della Domenica delle Palme e della Passione del Signore

DOMENICA DELLE PALME E DELLA PASSIONE DEL SIGNORE (Mc  1 4, 1-15, 47) Come  Santa Chiara a 18 anni  chiediamo il coraggio della fede e dell'amore, di  de ciderci  in questa Settimana Santa  per Cristo , trovando in Lui la gioia e la pace La Domenica delle Palme è il grande portale che ci introduce nella Settimana Santa, la settimana nella quale il Signore Gesù si avvia verso il culmine della sua vicenda terrena. Egli sale a Gerusalemme per portare a compimento le Scritture e per essere appeso sul legno della croce, il trono da cui regnerà per sempre, attirando a sé l'umanità di ogni tempo e offrendo a tutti il dono della redenzione. Sappiamo dai Vangeli che Gesù si era incamminato verso Gerusalemme insieme ai Dodici, e che a poco a poco si era associata a loro una schiera crescente di pellegrini. San Marco ci racconta che già alla partenza da Gerico c'era una «grande folla» che seguiva Gesù ( cfr  10,46).   In quest'ultimo tratto del percorso si verifica un particolare

La maggioranza degli americani vuole più religione nella sfera pubblica

La maggioranza degli americani vuole più religione nella sfera pubblica Luca Volonté in "La Nuova Bussola" – 22 marzo 2024  La maggior parte degli statunitensi sono preoccupati per il declino dell'influenza della religione nella vita pubblica del Paese. Questa la preoccupazione principale che emerge da una ricerca del Pew Research Center, pubblicata lo scorso 15 marzo.   La ricerca è suddivisa in tre capitoli principali: il capitolo 1 si concentra sulla percezione che il pubblico ha del ruolo della religione nella vita pubblica; il capitolo 2 esamina le opinioni dei candidati presidenziali e il loro impegno religioso; il capitolo 3 si concentra sul "nazionalismo cristiano" e sulla visione degli Stati Uniti come nazione cristiana. La ricerca sociologica del Pew Research Center è stata condotta dal 13 al 25 febbraio 2024, su un campione rappresentativo a livello nazionale di 12.693 adulti.   Di particolare interesse è la prima parte della ricerca dalla quale emerg

'...Si va maturando la certezza della presenza di Dio in quella rivelazione' della Regina dell'Amore

"…Si va maturando la certezza della presenza di Dio in quella rivelazione", della Regina dell'Amore Don Gino Oliosi "Egregio Sig. Renato … Approfitto dell'occasione per informarla con grande gioia, che nell'ultima mia visita fatta a Roma nell'incontro con il Cardinale Ratzinger ho avuto modo di parlare di Lei e dei fatti di Schio (le presunte apparizioni della Regina dell'Amore sono iniziate il 25 marzo 1985 fino al 15 agosto 2004 ), in particolare non posso non riportarLe le affermazioni di Sua Eminenza che disse: "dobbiamo rispetto e attenzione per quanto, ormai da tempo, avviene in diocesi di Vicenza, a Schio, al contrario di altre innumerevoli presunte rivelazioni 'soprannaturali' qui si va maturando la certezza della presenza di Dio in quella rivelazione'".

'FA DI ME QUEL CHE VUOI, SOLO CONCEDIMI DI AMARTI PIENAMENTE'

DOMENICA DELLE PALME E DELLA PASSIONE DEL SIGNORE (Mc 1 4, 1-15,47)Come Santa Chiara a 18 anni chiediamo il coraggio della fede e dell'amore, di deciderci in questa Settimana Santa per Cristo, trovando in Lui la gioia e la pace La Domenica delle Palme è il grande portale che ci introduce nella Settimana Santa, la settimana nella quale il Signore Gesù si avvia verso il culmine della sua vicenda terrena. Egli sale a Gerusalemme per portare a compimento le Scritture e per essere appeso sul legno della croce, il trono da cui regnerà per sempre, attirando a sé l'umanità di ogni tempo e offrendo a tutti il dono della redenzione. Sappiamo dai Vangeli che Gesù si era incamminato verso Gerusalemme insieme ai Dodici, e che a poco a poco si era associata a loro una schiera crescente di pellegrini. San Marco ci racconta che già alla partenza da Gerico c'era una «grande folla» che seguiva Gesù (cfr 10,46).   In quest'ultimo tratto del percorso si verifica un particolare evento, che

'FA DI ME QUEL CHE VUOI, SOLO CONCEDIMI DI AMARTI PIENAMENTE'

" Fa di me quel che vuoi, solo concedimi di amarti pienamente" Benedetto XVI in "per Amore"  Gv 13,1-15 Statio: In ogni celebrazione dell'Eucaristia annunciamo la morte del Signore, in ognuna di esse facciamo memoria della notte in cui fu tradito. Ma stasera il nostro sguardo si sofferma più del solito sullo sfondo umano di quella notte, su cosa significhi che egli si lascia consegnare nelle mani degli uomini. Anche oggi egli si consegna nelle mani degli uomini, nelle nostre mani. E poiché non possiamo mai essere degni riceverlo adeguatamente, vogliamo iniziare pregandolo che ci aiuti, che ci doni il suo perdono. Omelia Un sacerdote austriaco mio amico ha di recente pubblicato un ricordo di sua madre, la quale in un tempo difficile, in condizioni di bisogno che oggi a stento possiamo immaginare, mise al mondo undici figli di cui otto spontaneamente presero la via del sacerdozio e della vita religiosa. Quel che più colpisce nel libro è il racconto del testamento