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Visualizzazione dei post da luglio, 2011

Seminario teologico

Il seminario teologico è la comunità di coloro che vogliono servire la comune Chiesa “Chi vuol diventare sacerdote, deve essere soprattutto un “uomo di Dio”, come lo descrive san Paolo ( ! Tm 6,11 ). Per noi Dio non è un’ipotesi distante, non è uno sconosciuto che si è ritirato dopo il “big bang”. Dio si è mostrato in Gesù Cristo. Nel volto di Gesù Cristo vediamo il volto di Dio. Nelle sue parole sentiamo Dio stesso parlare con noi. Perciò la cosa più importante nel cammino verso il sacerdozio e durante tutta la vita sacerdotale è il rapporto personale   con Dio

Musica sacra

La situazione di vera crisi nella quale si trova la musica liturgica e la musica religiosa in genere Su l’ Osservatore Romano del 27 luglio 2011   Michael J. Zielinski presenta gli scritti sulla musica di Joseph Ratzinger Benedetto XVI pubblicati nel volume Lodate Dio con Arte ( Venezia, Marcianum Press, 2010). Osservando la condizione di vera crisi nella quale si trova la musica liturgica e la musica religiosa in genere, la parola del Papa ci apre la porta alla speranza attraverso una solida sintesi in cui si mostra in modo sistematico cos’è e cosa dovrebbe essere la musica a partire dalla sua stessa storia millenaria. Nelle sue riflessioni si possono davvero trovare spunti in grado di ricordare anche al musicista di professione cos’è quello che lui cerca, cosa anelano e cosa riescono a trovare gli uomini nella musica.

Morale e politica

Tra i compiti di una nuova generazione di cattolici politicamente impegnati c’è anche quello di tutelare, far conoscere, far apprezzare – anche al servizio di un vero umanesimo per tutti – il tesoro impareggiabile, il “tesoro di famiglia”, della cultura cattolica Il cardinale Giacomo Biffi, cui ci rifacciamo liberamente, ha commentato ufficialmente l’importante e oggi di particolare attualità “ Nota dottrinale circa alcune questioni riguardanti l’impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica” del 24 novembre 2002. La Nota della Congregazione per la Dottrina della Fede porta la firma del Prefetto Joseph Ratzinger e del Segretario Tarcisio Bertone ed è indirizzata ai vescovi della Chiesa Cattolica e, in speciale modo, ai politici cattolici e a tutti fedeli laici chiamati alla partecipazione della vita pubblica e politica nelle società democratiche.

La famiglia

La famiglia: il lavoro e la festa In preparazione del VII Incontro Mondiale delle Famiglie “A conclusione del VI Incontro Mondiale delle Famiglie, svoltosi a Città del Messico nel gennaio 2009, annunciai che il successivo appuntamento delle famiglie cattoliche del mondo intero con il Successore di Pietro avrebbe avuto luogo a Milano, nel 2012, sul tema “ La Famiglia : il lavoro e la festa”. Desiderando ora avviare la preparazione di tale importante evento, sono lieto di precisare che esso, a Dio piacendo, si svolgerà dal 30 maggio al 3 giugno, e fornire al tempo stesso qualche indicazione più dettagliata riguardo alla tematica e alle modalità di attuazione.

Il segreto della confessione

La Chiesa non si sottometterà mai all’obbligo della denuncia del confessore all’autorità civile   Il primo ministro dell’Irlanda Enda Kenny , di fronte all’accusa alla chiesa di aver coperto gli abusi sessuali commessi da sacerdoti minaccia un progetto di legge che, se approvato, obbligherebbe i sacerdoti a riferire notizie su abusi dei minori anche se appresi in confessione. Se non lo facessero, rischierebbero cinque anni di prigione. Mons. Gianfranco Girotti , numero due della Penitenzieria apostolica dice al Foglio del 23 luglio 2011: “E’ assurdo . E’ una proposta irricevibile. L’Irlanda può approvare tutti i progetti di legge che desidera, ma deve sapere che la chiesa non si sottometterà mai all’obbligo della denuncia del confessore all’autorità civile. La confessione, a livello sociale, è una questione privata che permette al penitente di emendarsi, di purificarsi. Il segreto è condizione necessaria. Ciò non significa che i

XVI giornata mondiale della gioventù

“ Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede” (Col 2,7 ) “Per mettere in luce l’importanza della fede nella vita dei credenti, vorrei soffermarmi su ciascuno dei tre termini che san Paolo utilizza in questa espressione: Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede” (Col 2,7). Vi possiamo scorgere tre immagini: -          “radicato” evoca l’albero e le radici che lo alimentano; -          “fondato” si riferisce alla costruzione di una casa; -          “saldo” rimanda alla crescita della forza fisica o morale. Si tratta di immagini molto eloquenti. Prima di commentarle, a notato semplicemente che

Il dramma della non storicità del cristianesimo

IL CONSOLIDARSI QUASI COME UN DOGMA, NELLA ESEGESI PRATICA DEI VANGELI, DELLA FRATTURA TRA IL GESU’ STORICO E IL CRISTO DELLA FEDE LE CONSEGUENZE NELLA TEOLOGIA SU DI ESSA FONDATA Negli anni Sessanta e Settanta, tanto in campo protestante quanto in quello cattolico la frattura tra il Gesù storico e il Cristo della fede si consolidò quasi come un dogma, soprattutto nell’esercizio pratico della esegesi dei vangeli e, di conseguenza, nella teologia che su di essa era fondata. In sintesi, i vangeli rifletterebbero la fede della Chiesa, una fede post – pasquale in Gesù risorto. Ma il Gesù “ pre – pasquale”, che non è passato attraverso la fede dei testimoni, era un altro. Ratzinger, nella premessa a tutta l’opera di Gesù di Nazareth , descrive assai bene le conseguenze che questa posizione reca per il popolo cristiano nell’attuale secolarismo: “ Tutti questi tentativi (si riferisce alle ricostruzioni del Gesù storico realizzate nella ricerca scientifica a partire dagli anni

I tratti della presenza di Gesù‏

Nei Vangeli canonici troviamo i tratti inconfondibili di quella Presenza che è all’opera tra noi, oggi Ignacio Carbajosa , Professore ordinario di Sacra Scrittura nella Facoltà di Teologia “San Damaso ”, Madrid, Ritrovare la fiducia nei Vangeli, presentazione del libro di Joseph Ratzinger Benedetto XVI Gesù di Nazareth. Dall’ingresso in Gerusalemme fino alla risurrezione. Questo testo vuole essere un aiuto alla lettura del libro di J. Ratzinger/Benedetto XVI, Gesù di Nazareth. Innanzitutto per capirne la portata storica. Il libro del Papa rappresenta, infatti, un grande contributo per superare la frattura sapere – credere che da più di due secoli costituisce una delle grandi sfide alla nostra fede. Alla fine del Settecento è comparsa la pretesa illuminista di conoscere veramente il Gesù storico, cioè il “vero” Gesù. Si tratta di una pretesa che

Reincontrare Cristo‏

L’urgenza di far reincontrare Cristo cioè Nuova Evangelizzazione con tutti coloro che già fanno parte della comunità della Chiesa, che di fatto se ne sono allontanati Già Paolo VI , nell’esortazione apostolica Evangelii nuntiandi (1975) aveva ben presenti le nuove istanze di quella che oggi chiamiamo Nuova Evangelizzazione: “Questa fede è quasi sempre, oggi, posta a confronto col secolarismo, anzi con l’ateismo militante: è una fede esposta alle prove e minacciata; di più, una fede assediata e combattuta . Essa rischia di perire per asfissia o per inedia se non è continuamente alimentata e sostenuta. Evangelizzare comporta dunque, molto spesso, comunicare alla fede dei credenti – particolarmente mediante una catechesi piena di linfa evangelica e corredata da un linguaggio adatto ai tempi e alle persone – questo necessario alimento e questo sostentamento” (n. 54), Parlando di “secolarismo”, Paolo VI intendeva “una concezione del mondo,

Nuovo umanesimo

La questione di Dio oggi: non si tratta di un Dio che in qualche modo esiste, ma di un Dio che ci conosce, che ci parla e che ci riguarda e che poi, escatologicamente , è anche nostro giudice Enrico dal Covolo , sull’ Osservatore Romano del 13 luglio 20011 ritorna sulla    questione dell’interpretazione delle Scritture cioè sul metodo sempre in auge nella tradizione della Chiesa, dalle sue origini a oggi: dal Pastore di Erma fino al Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica. E’ quello stesso metodo che Gesù, sulla via di Emmaus , ha scelto fin dall’inizio, avviando con i due discepoli “disperati” una vera e propria lectio divina. Era proprio questo il tema centrale dell’Assemblea del Sinodo dei Vescovi, riunita a

Satanismo

Sos Web – satanismo: il diavolo dilaga su Internet Il diavolo dilaga via internet ed è ormai Sos - satanismo “fai da te” sul web. Un fenomeno sempre più in voga, quello dei gruppi e delle discussioni via internet su tematiche a sfondo diabolico, che purtroppo sta prendendo piede tra i giovanissimi. E la cosa preoccupa non poco gli esorcisti del nostro   del nostro Paese. “In effetti – spiega don Gabriele Nanni che guiderà una giornata nel Convegno di Collevalenza dal 12 al 16 settembre – fino a non molto tempo fa era un fenomeno di nicchia. Con l’avvento di Internet e soprattutto social network, il fenomeno è diventato di piazza e ormai il diavolo viene evocato anche attraverso il Web”. Il rischio è che l’evocazione dei diavolo su Internet possa    far finire nella trappola i più indifesi. Anche per questo la Congregazione dei Riti e la Congregazione del clero patrocina l’istituzione di

Ordinazione delle donne

Ordinazione donne: il card. Joseph Ratzinger risponde ad una domanda di Peter   Seewald   (“ Il sale della terra”   pp. 238-241 )   D: Anche riguardo a un altro problema, quello dell’ordinazione delle donne, è stato pronunciato   un no assoluto in forma infallibile dal magistero. Nell’autunno 1995 vi è stata un’ulteriore conferma da parte del Papa. “Non abbiamo il diritto di introdurre dei cambiamenti”: era questo il senso della dichiarazione. Dunque, ancora una volta decide l’argomento storico. Se lo si prende sul serio, però, non   avrebbe potuto   esistere mai un uomo come Paolo, poiché tutto ciò che è nuovo deve prendere il posto dell’antico, anche nel sacro. Paolo ha fatto cose nuove. La domanda è allora: Quando si può metter fine a una certa regolamentazione? Che fare con il nuovo? E ancora: l’irrigidirsi sulla storia non può essere una forma di idolatria, incompatibile con la libertà del cristiano?   R:     Credo siano necessarie alcune precisazioni. - La prima è che

Christoph Schönborn

Christop Schonborn , cardinale arcivescovo di Vienna, si dichiara “scosso” della “chiamata alla disobbedienza” di “Iniziativa parroci ” Scrive: “Non ho reagito immediatamente per non rispondere con rabbia e dolore”, ma il manifesto di “Iniziativa parroci” “mi ha scioccato” soprattutto perché passa l’idea che “la disobbedienza sia una virtù”. Schonborn ha ricordato l’ordinazione sacerdotale di questi parroci, una scelta libera di obbedienza al Vescovo e al Papa. Penso utile ricordare, sempre dell’arcivescovo di Vienna, una intervista di Paolo Rodari , pubblicata su Il Foglio di sabato 4 giugno 20011. Di fronte alla domanda se di fronte ad una contemporaneità con criteri radicalmente secolarizzati di esistenza la “Chiesa manchi di offensiva”, risponde: “La chiesa manca oggi di offensiva? E’ vero. Ma ciò accade perché la purificazione è necessaria. Se la chiesa vuole essere una guida spirituale per la società, se la chiesa vuole avere come è giusto e legittimo che sia questo ruolo, dev

Intervista per i 50 anni di sacerdozio

L'incontro di Assisi

Perché l’incontro delle comunità religiose ad Assisi? Perché è in gioco il futuro storico dell’ umanità Mi rifaccio all’intervento di Peter Kodwo Appiah Turkson , Cardinale Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, pubblicato sull’Osservatore Romano dell’8 luglio 2011. Si tratta del comune impegno delle comunità religiose per la giustizia e la pace in vista storicamente del bene comune della società. Con chi dialogare? Paolo VI , nell’ Ecclesiam suam , rispondeva: “ Nessuno è estraneo al suo cuore (della Chiesa) . Nessuno è indifferente per il suo ministero. Nessuno le è nemico, che non voglia egli stesso esserlo. Non invano si dice cattolica; non invano è incaricata di promuovere nel mondo l’unità, l’amore, la pace” ( 98) . Identificava tre cerchi concentri di dialogo: -          il primo di questi è il dialogo con l’umanità; -          il secondo fa riferimento ai credenti in Dio; -          il terzo rimanda ai fratelli cristiani separati. Già a live

Giornalismo in senso cristiano

Il senso cristiano del far giornalismo “Per un giornale quotidiano cintocinquant ’anni di vita sono davvero un periodo considerevole, un lungo e significativo cammino ricco di gioie, di difficoltà, di impegno, di soddisfazioni, di grazia . Pertanto, questo importante anniversario de “ L’Osservatore Romano” – il cui primo numero uscì con la data del 1 luglio 1861 – è innanzitutto motivo di ringraziamento a Dio pro universis beneficiis suis : per tutto quello, cioè, che la sua Provvidenza ha disposto in questo secolo e mezzo, durante il quale il mondo è cambiato profondamente, e per quanto dispone oggi, quando i cambiamenti sono continui e sempre più rapidi, soprattutto nell’ambito della comunicazione e dell’informazione. Allo stesso tempo, la presente lieta ricorrenza

Esegesi storica e teologia

Esegesi storica e teologia nei due volumi Gesù di Nazareth La specificità dei due volumi Gesù di Nazareth – ne uscirà ancora un terzo – consiste nel fatto che Joseph Ratzinger Benedetto XVI riesce ad unire esegesi storica e teologia. Offre una esegesi teologica, raccogliendo i risultati più importanti della esegesi degli ultimi due secoli, e collegandoli con una teologia sana: un po’ come hanno fatto i padri della Chiesa. In questo senso il Papa è convinto che la sua missione principale sia quella di confermare i fratelli nella fede. Nel libro fa questo, non con la sua autorità di Pontefice, ma nella sua veste umile di teologo, mostrandoci cosa il concilio Vaticano II intende quando chiede agli esegeti di interpretare la sacra

Teologia di Joseph Ratzinger - Benedetto XVI

La profonda teologia di Joseph Ratzinger Benedetto XVI è molto comprensibile Il Papa sta offrendo una teologia viva, radicata nella Sacra Scrittura cioè nella Parola di Dio, una teologia nutrita dai Padri della Chiesa, i primi grandi teologi dell’era cristiana. E insieme il Papa è capace di offrire una teologia molto comprensibile per cui è un grande comunicatore, un grande catechista, un pastore. Riesce ad esprimere i grandi misteri di Dio, della redenzione, della Chiesa, dell’Eucaristia in termini molto profondi e insieme semplici. Così tutti i fedeli e tutte le persone di buona volontà possono veramente comprenderla. Nell’incertezza di questo periodo storico

60 anni di sacerdozio

“ In questi 60 anni quasi tutto è cambiato, ma è rimasta la fedeltà del Signore: Lui è lo stesso, ieri, oggi e sempre. Ritengo utile, attingendo dall’ Osservatore Romano e dal blog degli amici di Papa Ratzinger, alcune riflessioni date durante il pranzo nella Sala Ducale del Palazzo Apostolico con 60 membri del Collegio Cardinalizio e con il personale della Segreteria di Stato e altri stretti collaboratori. “ L’esperienza della fraternità è una realtà interna al sacerdozio, perché uno non viene mai ordinato da solo, ma inserito in un presbiterio o da vescovo nel collegio episcopale, così il noi della Chiesa ci accompagna e si esprime in quest’ora. In questi 60 anni quasi tutto è cambiato, ma è rimasta la fedeltà del Signore: Lui è lo stesso, ieri, oggi e sempre. E questa è la nostra certezza, che ci indica la strada per il futuro” . Nel breve discorso, Joseph Ratzinger, ha poi espresso la gratitudine al Signore per i doni di questi anni, dei quali ha percorso brevemente le tappe

La teologia

Fa parte della teologia, da un lato l’umiltà che si lascia “toccare” da Dio, dall’altro la disciplina che si lega all’ordine della ragione, che preserva l’amore dalla cecità e che aiuta a sviluppare la sua forza visiva “La consegna del premio (Ratzinger) può offrire l’occasione di dedicarci per un momento alla questione fondamentale di che cosa sia veramente “teologia” . La teologia è scienza della fede, ci dice la tradizione. Ma qui sorge subito la domand a: davvero è possibile questo? O non è in sé una contraddizione? Scienza non è forse il contrario di fede? Non cessa la fede di essere fede, quando diventa scienza? E non cessa la scienza di essere scienza quando è ordinata o addirittura subordinata alla fede? Tali questioni, che già per la teologia medioevale rappresentavano un serio problema, con il moderno   concetto di scienza sono diventate ancora più impellenti, a prima vista

Preti amici di Cristo

Preti non servi ma amici di Cristo “Non vi chiamo più servi ma amici” ( Gv 15,15)…Secondo l’ordinamento liturgico di quel tempo (sessant’anni fa!) quest’acclamazione significava allora l’esplicito conferimento a noi sacerdoti novelli del mandato di rimettere i peccati: “Non più servi ma amici”: io sapevo e avvertivo che, in quel momento, questa non era solo una parola “cerimoniale”, ed era più di una citazione della Sacra Scrittura. Ne ero consapevole: in questo momento, Egli stesso, il Signore, la dice a me in modo del tutto personale. Nel Battesimo e nella Cresima, Egli ci aveva già attirati verso di sé, ci aveva accolti nella famiglia di Dio. Tuttavia, ciò che avveniva in quel momento,