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Visualizzazione dei post da 2011

Perchè confessarsi dai preti?

Domanda di Gianni, detenuto del reparto G8 di Rebibbia “Santità, mi è stato insegnato che il Signore vede e legge dentro di noi, mi chiedo perché l’assoluzione è stata delegata ai preti? Se io la chiedessi in ginocchio, da solo, dentro una stanza, rivolgendomi al Signore, mi assolverebbe? Oppure sarebbe un’assoluzione di diverso valore? Quale sarebbe la differenza?”   Risposta del Papa “Si: è una grande e vera questione quella che Lei porta a me. Direi due cose. -         La prima: naturalmente, se Lei si mette in ginocchio e con vero amore di Dio prega che Dio perdoni. Egli perdona. E’ sempre dottrina della Chiesa che se uno, con vero pentimento, cioè non solo per evitare pene, difficoltà, ma per amore del bene, per amore di Dio, chiede perdono, riceve perdono da Dio. Questa è la prima parte. Se realmente riconosco che ho fatto male, e se in me è rinato l’amore per il bene, la volontà del bene, il pentimento per non aver risposto a questo amore, e chiedo a Dio, che è il Bene, il

Il Salvatore

Dio Padre ha inviato il “Salvatore” per liberarci da quel male che è la separazione da Dio, l’orgoglio presuntuoso di fare da sé, di mettersi in concorrenza con Dio e sostituirsi a Lui, di decidere che cosa è bene e che cosa è male, di essere il padrone della vita e della morte. “Così lo invoca un’antica antifona liturgica: “O Emmanuele, nostro re e legislatore, speranza e salvezza dei popoli: vieni a salvarci, o Signore nostro Dio” Veni ad salvandum nos! Vieni a salvarci! Questo è il grido dell’uomo di ogni tempo, che sente di non farcela da solo a superare difficoltà e pericoli. Ha bisogno di mettere la sua mano in una mano più grande e più forte, una mano che dall’alto si tenda verso di lui. Cari fratelli e sorelle, questa mano è Cristo, nato a Betlemme dalla Vergine Maria. Lui è la mano che Dio ha teso all’umanità per farla uscire dalle sabbie mobili del peccato e metterla in piedi sulla roccia, la salda roccia della sua Verità e del suo Amore (Sal 40,3). Sì, questo significa il

Natale nel senso più vero

Vivere il Natale nel suo senso più vero, quello sacro e cristiano, in modo che la nostra gioia non sia superficiale, ma profonda “Facciamo in modo che, anche nella società attuale, lo scambio degli auguri non perda il suo profondo valore religioso, e la festa non venga assorbita dagli aspetti esteriori, che toccano le corde del cuore . Certamente, i segni esterni sono belli e importanti, purché non ci distolgano, ma piuttosto aiutino a vivere il Natale nel suo senso più vero, quello sacro e cristiano, in modo che anche la nostra gioia non sia superficiale, ma profonda. Con la liturgia natalizia la Chiesa ci introduce nel grande Mistero dell’Incarnazione. Il Natale,

Anche contro il Papa

Parlano in modo “feroce” anche contro il Papa, e, tuttavia, andiamo avanti Domanda “Santità, sono Federico, parlo a nome delle persone detenute dal G14, che è il reparto dell’infermeria. Cosa possono chiedere degli uomini detenuti, malati e sieropositivi al Papa? Al nostro Papa, già gravato dal peso di tutte le sofferenze del mondo, chiedono che preghi per loro? Che li perdoni? Che li tenga presente nel suo grande cuore? Sì, noi questo vorremmo chiedere, ma soprattutto che portasse la nostra voce dove non viene sentita. Siamo assenti dalle nostre famiglie, ma non dalla vita, siamo caduti e nelle nostre cadute abbiamo fatto del male agli altri, ma ci stiamo rialzando. Troppo poco si parla di noi, spesso in modo così feroce come a volerci eliminare dalla società.

La teologia

Oggi è necessaria una teologia cattolica per evitare le derive violente di una religiosità che si oppone alla ragione e di una ragione che si oppone alla religione “Dietro la professione della fede cristiana nel Dio unico si ritrova la quotidiana professione di fede del popolo di Israele: “Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, unico Dio è il Signore” ( Dt 6,4) . L’inaudito compimento della libera disposizione dell’amore di Dio verso tutti gli uomini si è realizzato nell’incarnazione del Figlio in Gesù Cristo. In tale Rivelazione dell’intimità di Dio e della profondità del suo legame d’amore con l’uomo, il monoteismo del Dio unico si è illuminato

La famiglia

La famiglia è ricchezza per gli sposi, bene insostituibile per i figli, fondamento indispensabile della società, comunità vitale per il cammino della Chiesa “La nuova evangelizzazione dipende in gran parte dalla Chiesa domestica ( Familiaris consortio , 65) . Nel nostro tempo, come già in epoche passate, l’eclissi di Dio, la diffusione di ideologie contrarie alla famiglia e il degrado dell’etica sessuale appaiono collegati tra loro. E come sono in relazione l’eclissi di Dio e la crisi della famiglia, così la nuova evangelizzazione è inseparabile dalla famiglia cristiana. La famiglia è infatti la via della Chiesa perché è “spazio umano” dell’incontro con Cristo. I coniugi, “non solo ricevono l’amore di Cristo, diventando

La questione di Dio oggi

Una mentalità che è andata diffondendosi nel nostro tempo, rinunciando ad ogni riferimento al trascendente, si è dimostrata incapace di comprendere e preservare l’ umano “Mi sembra particolarmente importante aver voluto affrontare quest’anno, nell’Assemblea Plenaria, il tema di Dio: “ La questione di Dio oggi”. Non dovremmo mai stancarci di riproporre tale domanda, di “ricominciare da Dio”, per ridare all’uomo la totalità delle sue dimensioni, la sua piena dignità. Infatti, una mentalità che è andata diffondendosi nel nostro tempo, rinunciando a ogni riferimento al trascendente, si è dimostrata incapace di comprendere e preservare   l’umano. La diffusione di questa mentalità ha generato la crisi che viviamo oggi, che è crisi di significato e di valori, prima che crisi economica e sociale. L’uomo che cerca di esistere soltanto positivisticamente , nel calcolabile e nel misurabile alla fine rimane soffocato. In questo quadro, la

Un libro da non perdere

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Clicca sulla copertina per info Prima condannato dal Sant'Uffizio, poi divenuto perito del Concilio Vaticano II, Karl Rahner fu il teologo gesuita che ebbe ed ha un'enorme influenza. In quest'opera magistrale del beatificando Padre domenicano Tomas Tyn - morto a quarant'anni nel 1990 - vengono analizzati in modo critico - col metodo cristallino di san Tommaso d'Aquino - tutti i punti della dottrina etica di Rahner. Un testo fondamentale in questo tempo privilegiato di  riscoperta della razionalità della fede cattolica. Il libro è disponibile a Verona presso la Libreria Fede & Cultura in viale della repubblica, 15 in Borgo Trento, oppure all'url http://fedecultura.com/Saggio_sull_etica_esistenziale_formale_di_Karl_Rahner.aspx Domani 26 novembre 2011 sarà disponibile a Verona, dalle ore 9,30 Aula T-4 (g.c.) del Polo Zanotto, Università di Verona al Convegno "Padre Tomas Tyn un Domenicano per il nostro tempo" organizzato dall'ASSOCIAZIONE CE

Africa speranza della Chiesa‏

Africa, per la Chiesa è il continente   della speranza “La parola speranza figura del resto più volte nell’Esortazione apostolica post-sinodale Africae munus che firmerò fra poco . Quando dico che l’Africa è il continente della speranza, non faccio della facile retorica, ma esprimo molto semplicemente una convinzione personale, che è anche quella della Chiesa. Troppo spesso il nostro spirito si ferma   a pregiudizi o ad immagini che danno della realtà africana una visione negativa, frutto di un’analisi pessimista. Si è sempre tentati di sottolineare ciò che

Scienza e fede

La Chiesa è convinta che tutto ciò che è umano, inclusa la ricerca scientifica, non solamente è accolto e rispettato dalla fede, ma da essa è anche purificato, innalzato e perfezionato “La ricerca scientifica offre una opportunità unica per esplorare la meraviglia dell’universo, la complessità della natura e la bellezza peculiare dell’universo, inclusa la vita umana. Tuttavia, poiché gli esseri umani sono dotati di anima immortale e sono creati ad immagine e somiglianza di Dio, ci sono dimensioni dell’esistenza umana che stanno al di là di ciò che le scienze naturali sono in grado di determinare. Se questi limiti vengono superati, si corre il grave rischio che la

Il prete

Nel vivere la “carità pastorale” sul modello di Cristo e con Cristo, in qualsiasi posto il Signore chiama, ogni sacerdote può realizzare pienamente se stesso e la propria vocazione “La vocazione apostolica vive grazie al rapporto personale con Cristo, alimentato dalla preghiera assidua e animato dalla passione di comunicare il messaggio ricevuto e la stessa esperienza di fede degli Apostoli. Gesù chiamò i Dodici perché stessero con Lui e per inviarli a predicare il suo messaggio (Mc 3,14). Vi sono alcune condizioni perché vi sia una crescente consonanza a Cristo nella vita del sacerdote. Vorrei sottolinearne tre .. :

La morte

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Nel supremo atto di amore della Croce, immergendosi nell’abisso della morte, il Figlio di Dio l’ha vinta, è risorto ed ha aperto anche a noi le porte dell’ eternità “In questi giorni ci si reca al cimitero per pregare per le persone care che ci hanno lasciato, quasi un andare a visitarle per esprimere loro, ancora una volta, il nostro affetto, per sentirle ancora vicine, ricordando anche, in questo modo, un articolo del Credo: nella comunione dei santi c’è uno stretto legame tra noi che camminiamo ancora su questa terra e tanti fratelli che hanno già raggiunto l’eternità. Da sempre l’uomo si è preoccupato dei suoi morti

Orientamento a Dio fonte di pace

Animati dal comune desiderio di essere “pellegrini della verità pellegrini della pace ” “La libertà è un grande bene . Ma il mondo della libertà si è rivelato in gran parte senza orientamento, e da non pochi la libertà viene fraintesa anche come libertà per la violenza. La discordia assume nuovi e spaventosi volti e la lotta per la pace deve stimolare in modo nuovo tutti noi. Cerchiamo di identificare un po’ più da vicino

Assisi 2011

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Non è la spada del conquistatore che costruisce la pace, ma la spada del sofferente, di chi sa donare la propria vita Clicca sulla copertina per info su questo libro in preparazione al Convegno di Assisi “Cari fratelli e sorelle, oggi il consueto appuntamento dell’Udienza generale assume un carattere particolare, poiché siamo alla vigilia della Giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo, che si terrà domani ad Assisi, a venticinque anni dal primo storico incontro convocato dal Beato Giovanni Paolo II . Ho voluto dare a questa giornata il titolo “ Pellegrini della verità, pellegrini della pace”, per significare l’impegno che vogliamo solennemente rinnovare, insieme con i membri di diverse religioni, e anche uomini non credenti ma sinceramente in ricerca della verità, nella promozione del vero bene dell’umanità e nella costruzione della pace. Come ho già avuto modo di ricordare, “Chi è in cammino verso Dio non può non trasmettere pace, chi costr

Anno della fede

2012 Anno della fede nel 50° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II per cogliere quello sguardo che il Concilio Vaticano II ha trasmesso nei suoi documenti, illustrati con il loro magistero dal servo di Dio Paolo VI e dal Beato   Giovanni Paolo II Spunti dall’Omelia di Benedetto XVI nella Santa Messa per la Nuova evangelizzazione (16 ottobre 2011): “ Oggi il Signore ci parla…Dal Libro di Isaia, ci dice che Dio è uno, è unico; non ci sono altri dei all’ infuori del Signore, e anche il potente Ciro, imperatore dei persiani, fa parte di un disegno più grande, che solo Dio conosce e porta avanti. Questa lettura ci dà il senso della storia: i

Nuova evangelizzazione

Il mondo di oggi ha bisogno di persone che parlino a Dio, per poter parlare di Dio “La parola di Dio cresce e si diffonde”. Più volte l’evangelista Luca utilizza questa formula nel Libro degli Atti degli Apostoli; in varie circostanze, egli afferma, infatti, che “la Parola di Dio cresceva e si diffondeva” (At 6,7; 12,24). Ma nel tema di questa giornata voi avete modificato il tempo dei due verbi per evidenziare un aspetto importante della fede; la certezza consapevole che

Il demonio nella concezione cattolica

Al Convegno degli Esorcisti la relazione condivisa sull’ermeneutica cattolica circa il demonio nella sacra Scrittura è stata quella di don Renzo Lavatori. E’ trascritta da registrazione.                                                                                                                              Don Gino Oliosi                      Don Renzo Lavatori Gesù ha dovuto scontrarsi e lottare contro le insidie sataniche e sconfiggere satana, ma ciò si vede sopratutto nel momento culminante della sua passione e morte. Luca in particolare vede in quel momento l'opera di satana, infatti l'evangelista introduce il racconto della passione con queste parole: “Satana entrò in Giuda detto Iscariota, che era nel numero dei discepoli, ed egli andò a discutere con i i capi dei sacerdoti e i magistrati sul modo di consegnarlo nelle loro mani (Luca 22, 2-4). Anche la grande prova subita dai discepoli è interpreta quale intervento di satana, che “li vaglia come il grano”, secondo

Recupero della speranza affidabile‏

Dalla crisi economico – finanziaria globale un cambiamento socio – culturale e la possibilità del recupero della speranza affidabile, la speranza cristiana: dove c’è Dio, là c’è speranza per il futuro “Come ha potuto svilupparsi l’idea che il messaggio di Gesù sia strettamente individualistico e miri solo al singolo ?   Come si è arrivati a interpretare la “salvezza dell’anima” come fuga davanti alla responsabilità per l’insieme, e a considerare il programma del cristianesimo come ricerca egoistica della salvezza che si rifiuta al servizio degli altri? Per trovare una risposta all’interrogativo dobbiamo gettare uno sguardo sulle componenti fondamentali del tempo moderno: esse appaiono con particolare chiarezza in Francesco Bacone… La novità – secondo la

Agnostici e fedeli

Agnostici, che a motivo della questione su Dio non trovano pace; persone che soffrono a causa dei loro peccati e hanno desiderio di un cuore puro, sono più vicini al Regno di Dio di quanto lo siano i fedeli “ di routine”, che nella Chiesa vedono ormai soltanto l’apparato, senza che il loro cuore sia toccato da questo, dalla fede “A tutti coloro che si impegnano nella Caritas tedesca o, in altre organizzazioni, oppure mettono generosamente a disposizione il loro tempo e le loro forze per incarichi di volontariato nella Chiesa, vorrei esprimere, in questo momento, la mia gratitudine e il mio apprezzamento . Tale servizio richiede innanzitutto una competenza oggettiva e professionale. Ma nello spirito

Incontro con le comunità musulmane

E’ cresciuta in Germania un’atmosfera di rispetto e di fiducia tra la Chiesa cattolica e le comunità musulmane “ Berlino è un luogo opportuno per un tale incontro, non solo perché qui si trova la moschea più antica sul territorio della Germania, ma anche perché a Berlino vive il numero più grande di musulmani rispetto a tutte le altre città della Germania. A partire dagli anni ’70, la presenza di numerose famiglie musulmane è divenuta sempre di più un tratto distintivo di questo Paese. Sarà tuttavia necessario impegnarsi costantemente per una migliore reciproca conoscenza e comprensione. Ciò è essenziale non solo per una convivenza pacifica. Ma anche per l’apporto che ciascuno

Norme e prassi dell'esorcismo

Norme e prassi dell’Esorcismo nella Chiesa Cattolica Il testo è frutto di estratti da: -G.Nanni, Il dito di Dio e il potere di satana. L’esorcismo, Libreria Editrice Vaticana 2004. -Lezioni  di d. G. Nanni, tenute presso l’Ateneo Regina Apostolorum, Roma 2005.        A. IL NUOVO RITUALE PER L’ESORCISMO Il De exorcismis et supplicationibus quibusdam (DESQ)  risulta innovativo per l'introduzione di nuove formule esorcistiche e per l'operazione di inversione dell'ordine delle formule deprecatorie rispetto alle imperative. Quelle che fino al vecchio Rituale erano orationes finali, nel nuovo Rito diventano preghiere deprecatorie e messe al primo posto. Questo cambiamento è una caratteristica della nuova impostazione liturgica conferita al rito per gli esorcismi dal DESQ. 0.    Gli ossessi nell'attuale rituale Il nuovo Rituale usa i seguenti termini per indicare le persone indigenti del grande esorcismo: vexationis seu obsessionis (n. 10), obsessum (nn. 14, 16), ob

Onnipotente nella misericordia

Cristo non si interessa tanto quante volte nella vita vacilliamo e cadiamo, bensì   quante volte noi, con il suo aiuto, ci rialziamo “…Lui, Cristo, che dice di se stesso: “Io sono la luce del mondo” ( Gv 8,12), fa brillare la nostra vita, perché sia vero ciò che abbiamo ascoltato nel Vangelo: “Voi siete la luce del mondo” (Mt 5,14) . Non sono i nostri sforzi umani o il progresso tecnico del nostro tempo a portare luce in questo mondo. Sempre di nuovo facciamo l’esperienza che il nostro impegno per un ordine migliore e più giusto incontra i suoi limiti. La sofferenza degli innocenti

Situazione ecumenica

Non saranno le tattiche a salvarci, a salvare il cristianesimo, ma una fede ripensata e vissuta in modo nuovo, mediante il quale Cristo, e con Lui il Dio vivente, entri in questo mondo “Ciò che non dava pace a Lutero era la questione su Dio, che fu la passione profonda e la molla della sua vita e dell’intero suo cammino . “ Come posso avere un Dio misericordioso?”: questa domanda gli penetrava nel cuore e stava dietro ogni sua ricerca teologica e ogni lotta interiore. Per Lutero la teologia non era una questione accademica, ma la lotta interiore con se stesso, e questo, poi, era una lotta riguardo a Dio e con Dio. “Come posso avere un Dio misericordioso?”. Che questa domanda sia stata la forza motrice

Considerazioni sullo stato liberale‏

Fondamentale per un politico desiderare un cuore docile cioè la capacità di distinguere il bene dal male e di stabilire così un vero diritto, di servire la giustizia e la pace “Mi si consenta   di cominciare le mie riflessioni sui fondamenti del diritto con una piccola narrazione tratta dalla Sacra Scrittura. Nel Primo Libro dei Re si racconta che al giovane re Salomone, in occasione della sua intronizzazione , Dio concesse di avanzare una richiesta. Che cosa chiederà il giovane sovrano in questo momento? Successo, ricchezza, una lunga vita, l’eliminazione dei nemici? Nulla di tutto questo egli chiede. Domanda invece: “Concedi al tuo servo un cuore

Esorcismo nella Chiesa Cattolica

Esorcismo nella Chiesa Cattolica Il Male non è soltanto una deficienza, ma una efficienza, un essere vivo, spirituale, perverso e pervertitore esistente prima della creazione dell’uomo, all’origine della prima disgrazia dell’umanità. E’ il nemico numero uno , il tentatore per eccellenza, il nemico occulto che semina errori e sventure nella storia umana. Lo si coglie adeguatamente attraverso la Rivelazione, nella lotta, nella vittoria di Cristo e non si può cogliere Cristo, il Liberatore per eccellenza senza questo essere oscuro e conturbante: non permettere che soccombiamo nella tentazione, liberaci dal Male – maligno ci ha invitato a pregare Gesù. Non c’è concezione cristiana completa della vita di ogni uomo singolo e della

L'amore di Cristo nel fidanzamento‏

L’amore di Cristo quale pienezza dell’amore umano nel fidanzamento “Sono lieto di concludere   questa intensa giornata, culmine del Congresso Eucaristico Nazionale, incontrando voi fidanzati, quasi a voler affidare l’eredità di questo evento di grazia alle vostre giovani vite. Del resto, l’Eucaristia, dono di Cristo per la salvezza del mondo, indica e contiene l’orizzonte più vero dell’esperienza che state vivendo: l’amore di Cristo quale pienezza dell’amore umano… Grazie anche per le domande che mi avete rivolto e che io accolgo confidando nella presenza in mezzo a noi del Signore Gesù: Lui solo ha parole di vita eterna, parole di vita per voi e per il vostro futuro! Quelli che ponete sono interrogativi che, nell’attuale contesto

Sacerdoti e sposi

Nella complementarietà di sacerdoti e sposi si coglie la bellezza e l’armonia delle differenti vocazioni “Il colle   su cui è costruita questa Cattedrale ci ha consentito un bellissimo sguardo sulla città e sul mare; ma nel varcare il maestoso portale l’animo rimane affascinato dall’armonia dello stile romanico, arricchito da un intreccio di influssi bizantini e di elementi gotici. Anche nella vostra presenza – sacerdoti e sposi provenienti dalle diverse diocesi italiane – si coglie la bellezza dell’armonia e della complementarietà delle vostro differenti vocazioni. La mutua conoscenza e la stima vicendevole, nella condivisione della stessa fede, portano ad apprezzare il carisma altrui e a riconoscersi all’interno dell’unico “edificio spirituale” (1 Pt 2,5) che, avendo come pietra angolare lo stesso Cristo Gesù, cresce ben ordinato per essere tempio santo nel Signore ( Ef 2,20-21). Grazie, dunque, per questo incontro…

Eucaristia e nuovo sviluppo sociale‏

Eucaristia e nuovo sviluppo sociale positivo, che ha al centro ogni persona, specie quella povera, malata e disagiata “Questa parola è dura ! Chi può ascoltarla?” ( Gv 6,60). Davanti al discorso di Gesù sul pane della vita, nella Sinagoga di Cafarnao , la reazione dei discepoli, molti dei quali abbandonarono Gesù, non è molto lontana dalle nostre resistenze davanti al dono totale che Egli stesso fa di se stesso. Perché accogliere veramente questo dono vuol dire perdere se stessi, lasciarsi coinvolgere e trasformare, fino a vivere di Lui, come ci ha ricordato l’apostolo Paolo nella seconda Lettura: “Se noi viviamo, viviamo per il Signore, se noi moriamo, moriamo per il Signore . Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo dunque del Signore” ( Rm 14,8). “Questa parola è dura!”; è dura perché spesso confondiamo la libertà con l’assenza di

Apostoli con Cristo e come Cristo‏

I seminaristi si preparano ad essere apostoli con Cristo e come Cristo, per essere compagni di viaggio e servitori degli uomini “Come vivere gli anni di preparazione del Seminario ? Anzitutto devono essere anni di silenzio interiore, di orazione costante, di studio assiduo e di prudente inserimento nell’azione e nelle strutture pastorali della Chiesa . La Chiesa è comunità e istituzione, famiglia e missione, creata da Cristo mediante lo Spirito Santo e, allo stesso tempo, risultato di quanti la costituiscono con la nostra santità e con i nostri peccati. Così ha voluto Dio, che non disdegna di fare di poveri e peccatori suoi amici e strumenti di redenzione del genere umano. La santità della Chiesa è prima di tutto la santità oggettiva della persona stessa di Cristo, del suo Vangelo e dei suoi Sacramenti, la santità di quella forza dall’alto che l’anima e la sospinge. Noi dobbiamo essere santi per non creare una contraddizione fra il segno che siamo e la realtà che vogliamo.

Chiesa e politica

Il richiamo del card. Bagnasco su Chiesa e Politica all’apertura del Congresso Eucaristico di Ancona Il cardinale Angelo Bagnasco, Presidente della Cei, ha concelebrato la messa al porto di Ancora all’apertura del Congresso Eucaristico, dove fra una settimana il Papa lo concluderà. E penso utile rifarmi anche al saluto del card. Scola a Venezia nel quale ha ricordato di aver tradotto il brano di Atti 2,42ss, dove viene descritto il metodo della vita della comunità primitiva, in quattro finalità della visita pastorale: erano assidui nell’insegnamento degli apostoli ( l’educazione al pensiero di Cristo), nella comunione fraterna (educazione al gratuito), nello spezzare il pane (la fede celebrata nella liturgia che rigenera). Ciò che ha indicato chiaramente Gesù nell’ultima cena, quando

Anno liturgico

Il nuovo anno pastorale nella Chiesa particolare di Verona Ho seguito su Telepace la presentazione del programma del nuovo anno di pastorale da parte del Vicario don Roberto Tebaldi tutto incentrato sul cammino liturgico annuale della Parola di Dio e dei Sacramenti, soprattutto la partecipazione all’Eucaristia di ogni domenica e il frequente accostarsi al sacramento della riconciliazione coltivando la preghiera,   la meditazione della Parola di Dio, la carità. Si tratta di rigenerare all’amore il soggetto personale e comunitario partendo da ciò che Benedetto XVI

La via della bellezza

La “via della bellezza”   nell’incontro di preghiera con Dio “Forse vi è capitato qualche volta davanti a una scultura, ad un quadro, ad alcuni versi di una poesia, o ad un brano musicale, di provare un’intima emozione, un senso di gioia, di percepire, cioè, chiaramente che di fronte a voi non c’era soltanto materia, un pezzo di marmo o di bronzo, una tela dipinta, un insieme di lettere o un cumulo di suoni, ma qualcosa di più grande, qualcosa che “parla”, capace di toccare il cuore, di comunicare un messaggio, di elevare l’animo . Un’opera d’arte è frutto della capacità creativa dell’essere umano, che si interroga

Incontrare Gesù oggi‏

Come è possibile che qualcuno che ha vissuto sulla terra tanti anni fa abbia qualcosa a che fare con me, con tutta la famiglia umana, oggi? “Nel Vangelo che abbiamo ascoltato (Mt 16, vediamo descritti due modi distinti di conoscere Cristo . Il primo consisterebbe in una conoscenza esterna, caratterizzata dall’opinione corrente. Alla domanda di Gesù: “La gente chi dice che sia il Figlio dell’Uomo?”, i discepoli rispondono: “Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti”. Vale a dire, si considera Cristo come un personaggio religioso in più di quelli già conosciuti. Poi, rivolgendosi

Fondamenti per la vita

Dove troveranno i giovani i fondamenti solidi per la vita in una società sgregolata e instabile? “Nel motto di questa Giornata della Gioventù “Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede” (Col 2,7), potrete trovare anche luce per comprendere meglio il vostro essere e la vostra missione . In questo senso, e come ho scritto nel Messaggio ai giovani in preparazione a questi giorni, i termini “radicati, fondati e saldi” indirizzano a fondamenti solidi per la vita. Tuttavia, dove troveranno i giovani tali punti di riferimento in una società sgregolata e instabile?

Edith Stein

Il Beato Giovanni Paolo II il 1 ottobre del 1999 proclamava compatrona d’Europa, con santa Brigida di Svevia e Santa Caterina Santa da Siena Teresa Benedetta della Croce, vergine e martire. Oggi è la sua festa e nell’incontro eucaristico con la Presenza di Gesù Cristo qui davanti alla Stella dell’evangelizzazione ci raccomandiamo alla sua intercessione perché l’Europa non abbia a staccarsi dalle sue radici cristiane che hanno

Istituzioni ecclesiali

Le decisioni istituzionali del magistero possono diventare feconde solo a condizione che siano legate a una lotta seria e convinta per una nuova evidenza delle opzioni fondamentali della fede Il 27 novembre 1999,  in una conferenza tenuta a Parigi dal titolo “Verità del cristianesimo?”, così  il card. Ratzinger concluse: “ Guardando al passato, possiamo dire che la forza che ha trasformato il cristianesimo in una religione mondiale sta nella sintesi da esso operata tra ragione e fede, fede e vita, brevemente indicata con l’espressione ‘religione vera’. Tutte le crisi interne al cristianesimo osservabili ai nostri giorni sono riconducibili solo secondariamente a problemi di tipo istituzionale. I problemi di tipo sia istituzionale sia personale nella Chiesa derivano, in ultima istanza, da questa questione e dal suo enorme peso ”. Cioè, appunto, dalla “pretesa di verità” del cristianesimo, in un’epoca in cui per tanti uomini non ci sono più certezze, ma solo opinioni. A questa tesi

Seminario teologico

Il seminario teologico è la comunità di coloro che vogliono servire la comune Chiesa “Chi vuol diventare sacerdote, deve essere soprattutto un “uomo di Dio”, come lo descrive san Paolo ( ! Tm 6,11 ). Per noi Dio non è un’ipotesi distante, non è uno sconosciuto che si è ritirato dopo il “big bang”. Dio si è mostrato in Gesù Cristo. Nel volto di Gesù Cristo vediamo il volto di Dio. Nelle sue parole sentiamo Dio stesso parlare con noi. Perciò la cosa più importante nel cammino verso il sacerdozio e durante tutta la vita sacerdotale è il rapporto personale   con Dio

Musica sacra

La situazione di vera crisi nella quale si trova la musica liturgica e la musica religiosa in genere Su l’ Osservatore Romano del 27 luglio 2011   Michael J. Zielinski presenta gli scritti sulla musica di Joseph Ratzinger Benedetto XVI pubblicati nel volume Lodate Dio con Arte ( Venezia, Marcianum Press, 2010). Osservando la condizione di vera crisi nella quale si trova la musica liturgica e la musica religiosa in genere, la parola del Papa ci apre la porta alla speranza attraverso una solida sintesi in cui si mostra in modo sistematico cos’è e cosa dovrebbe essere la musica a partire dalla sua stessa storia millenaria. Nelle sue riflessioni si possono davvero trovare spunti in grado di ricordare anche al musicista di professione cos’è quello che lui cerca, cosa anelano e cosa riescono a trovare gli uomini nella musica.

Morale e politica

Tra i compiti di una nuova generazione di cattolici politicamente impegnati c’è anche quello di tutelare, far conoscere, far apprezzare – anche al servizio di un vero umanesimo per tutti – il tesoro impareggiabile, il “tesoro di famiglia”, della cultura cattolica Il cardinale Giacomo Biffi, cui ci rifacciamo liberamente, ha commentato ufficialmente l’importante e oggi di particolare attualità “ Nota dottrinale circa alcune questioni riguardanti l’impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica” del 24 novembre 2002. La Nota della Congregazione per la Dottrina della Fede porta la firma del Prefetto Joseph Ratzinger e del Segretario Tarcisio Bertone ed è indirizzata ai vescovi della Chiesa Cattolica e, in speciale modo, ai politici cattolici e a tutti fedeli laici chiamati alla partecipazione della vita pubblica e politica nelle società democratiche.

La famiglia

La famiglia: il lavoro e la festa In preparazione del VII Incontro Mondiale delle Famiglie “A conclusione del VI Incontro Mondiale delle Famiglie, svoltosi a Città del Messico nel gennaio 2009, annunciai che il successivo appuntamento delle famiglie cattoliche del mondo intero con il Successore di Pietro avrebbe avuto luogo a Milano, nel 2012, sul tema “ La Famiglia : il lavoro e la festa”. Desiderando ora avviare la preparazione di tale importante evento, sono lieto di precisare che esso, a Dio piacendo, si svolgerà dal 30 maggio al 3 giugno, e fornire al tempo stesso qualche indicazione più dettagliata riguardo alla tematica e alle modalità di attuazione.

Il segreto della confessione

La Chiesa non si sottometterà mai all’obbligo della denuncia del confessore all’autorità civile   Il primo ministro dell’Irlanda Enda Kenny , di fronte all’accusa alla chiesa di aver coperto gli abusi sessuali commessi da sacerdoti minaccia un progetto di legge che, se approvato, obbligherebbe i sacerdoti a riferire notizie su abusi dei minori anche se appresi in confessione. Se non lo facessero, rischierebbero cinque anni di prigione. Mons. Gianfranco Girotti , numero due della Penitenzieria apostolica dice al Foglio del 23 luglio 2011: “E’ assurdo . E’ una proposta irricevibile. L’Irlanda può approvare tutti i progetti di legge che desidera, ma deve sapere che la chiesa non si sottometterà mai all’obbligo della denuncia del confessore all’autorità civile. La confessione, a livello sociale, è una questione privata che permette al penitente di emendarsi, di purificarsi. Il segreto è condizione necessaria. Ciò non significa che i

XVI giornata mondiale della gioventù

“ Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede” (Col 2,7 ) “Per mettere in luce l’importanza della fede nella vita dei credenti, vorrei soffermarmi su ciascuno dei tre termini che san Paolo utilizza in questa espressione: Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede” (Col 2,7). Vi possiamo scorgere tre immagini: -          “radicato” evoca l’albero e le radici che lo alimentano; -          “fondato” si riferisce alla costruzione di una casa; -          “saldo” rimanda alla crescita della forza fisica o morale. Si tratta di immagini molto eloquenti. Prima di commentarle, a notato semplicemente che

Il dramma della non storicità del cristianesimo

IL CONSOLIDARSI QUASI COME UN DOGMA, NELLA ESEGESI PRATICA DEI VANGELI, DELLA FRATTURA TRA IL GESU’ STORICO E IL CRISTO DELLA FEDE LE CONSEGUENZE NELLA TEOLOGIA SU DI ESSA FONDATA Negli anni Sessanta e Settanta, tanto in campo protestante quanto in quello cattolico la frattura tra il Gesù storico e il Cristo della fede si consolidò quasi come un dogma, soprattutto nell’esercizio pratico della esegesi dei vangeli e, di conseguenza, nella teologia che su di essa era fondata. In sintesi, i vangeli rifletterebbero la fede della Chiesa, una fede post – pasquale in Gesù risorto. Ma il Gesù “ pre – pasquale”, che non è passato attraverso la fede dei testimoni, era un altro. Ratzinger, nella premessa a tutta l’opera di Gesù di Nazareth , descrive assai bene le conseguenze che questa posizione reca per il popolo cristiano nell’attuale secolarismo: “ Tutti questi tentativi (si riferisce alle ricostruzioni del Gesù storico realizzate nella ricerca scientifica a partire dagli anni

I tratti della presenza di Gesù‏

Nei Vangeli canonici troviamo i tratti inconfondibili di quella Presenza che è all’opera tra noi, oggi Ignacio Carbajosa , Professore ordinario di Sacra Scrittura nella Facoltà di Teologia “San Damaso ”, Madrid, Ritrovare la fiducia nei Vangeli, presentazione del libro di Joseph Ratzinger Benedetto XVI Gesù di Nazareth. Dall’ingresso in Gerusalemme fino alla risurrezione. Questo testo vuole essere un aiuto alla lettura del libro di J. Ratzinger/Benedetto XVI, Gesù di Nazareth. Innanzitutto per capirne la portata storica. Il libro del Papa rappresenta, infatti, un grande contributo per superare la frattura sapere – credere che da più di due secoli costituisce una delle grandi sfide alla nostra fede. Alla fine del Settecento è comparsa la pretesa illuminista di conoscere veramente il Gesù storico, cioè il “vero” Gesù. Si tratta di una pretesa che

Reincontrare Cristo‏

L’urgenza di far reincontrare Cristo cioè Nuova Evangelizzazione con tutti coloro che già fanno parte della comunità della Chiesa, che di fatto se ne sono allontanati Già Paolo VI , nell’esortazione apostolica Evangelii nuntiandi (1975) aveva ben presenti le nuove istanze di quella che oggi chiamiamo Nuova Evangelizzazione: “Questa fede è quasi sempre, oggi, posta a confronto col secolarismo, anzi con l’ateismo militante: è una fede esposta alle prove e minacciata; di più, una fede assediata e combattuta . Essa rischia di perire per asfissia o per inedia se non è continuamente alimentata e sostenuta. Evangelizzare comporta dunque, molto spesso, comunicare alla fede dei credenti – particolarmente mediante una catechesi piena di linfa evangelica e corredata da un linguaggio adatto ai tempi e alle persone – questo necessario alimento e questo sostentamento” (n. 54), Parlando di “secolarismo”, Paolo VI intendeva “una concezione del mondo,

Nuovo umanesimo

La questione di Dio oggi: non si tratta di un Dio che in qualche modo esiste, ma di un Dio che ci conosce, che ci parla e che ci riguarda e che poi, escatologicamente , è anche nostro giudice Enrico dal Covolo , sull’ Osservatore Romano del 13 luglio 20011 ritorna sulla    questione dell’interpretazione delle Scritture cioè sul metodo sempre in auge nella tradizione della Chiesa, dalle sue origini a oggi: dal Pastore di Erma fino al Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica. E’ quello stesso metodo che Gesù, sulla via di Emmaus , ha scelto fin dall’inizio, avviando con i due discepoli “disperati” una vera e propria lectio divina. Era proprio questo il tema centrale dell’Assemblea del Sinodo dei Vescovi, riunita a

Satanismo

Sos Web – satanismo: il diavolo dilaga su Internet Il diavolo dilaga via internet ed è ormai Sos - satanismo “fai da te” sul web. Un fenomeno sempre più in voga, quello dei gruppi e delle discussioni via internet su tematiche a sfondo diabolico, che purtroppo sta prendendo piede tra i giovanissimi. E la cosa preoccupa non poco gli esorcisti del nostro   del nostro Paese. “In effetti – spiega don Gabriele Nanni che guiderà una giornata nel Convegno di Collevalenza dal 12 al 16 settembre – fino a non molto tempo fa era un fenomeno di nicchia. Con l’avvento di Internet e soprattutto social network, il fenomeno è diventato di piazza e ormai il diavolo viene evocato anche attraverso il Web”. Il rischio è che l’evocazione dei diavolo su Internet possa    far finire nella trappola i più indifesi. Anche per questo la Congregazione dei Riti e la Congregazione del clero patrocina l’istituzione di

Ordinazione delle donne

Ordinazione donne: il card. Joseph Ratzinger risponde ad una domanda di Peter   Seewald   (“ Il sale della terra”   pp. 238-241 )   D: Anche riguardo a un altro problema, quello dell’ordinazione delle donne, è stato pronunciato   un no assoluto in forma infallibile dal magistero. Nell’autunno 1995 vi è stata un’ulteriore conferma da parte del Papa. “Non abbiamo il diritto di introdurre dei cambiamenti”: era questo il senso della dichiarazione. Dunque, ancora una volta decide l’argomento storico. Se lo si prende sul serio, però, non   avrebbe potuto   esistere mai un uomo come Paolo, poiché tutto ciò che è nuovo deve prendere il posto dell’antico, anche nel sacro. Paolo ha fatto cose nuove. La domanda è allora: Quando si può metter fine a una certa regolamentazione? Che fare con il nuovo? E ancora: l’irrigidirsi sulla storia non può essere una forma di idolatria, incompatibile con la libertà del cristiano?   R:     Credo siano necessarie alcune precisazioni. - La prima è che

Christoph Schönborn

Christop Schonborn , cardinale arcivescovo di Vienna, si dichiara “scosso” della “chiamata alla disobbedienza” di “Iniziativa parroci ” Scrive: “Non ho reagito immediatamente per non rispondere con rabbia e dolore”, ma il manifesto di “Iniziativa parroci” “mi ha scioccato” soprattutto perché passa l’idea che “la disobbedienza sia una virtù”. Schonborn ha ricordato l’ordinazione sacerdotale di questi parroci, una scelta libera di obbedienza al Vescovo e al Papa. Penso utile ricordare, sempre dell’arcivescovo di Vienna, una intervista di Paolo Rodari , pubblicata su Il Foglio di sabato 4 giugno 20011. Di fronte alla domanda se di fronte ad una contemporaneità con criteri radicalmente secolarizzati di esistenza la “Chiesa manchi di offensiva”, risponde: “La chiesa manca oggi di offensiva? E’ vero. Ma ciò accade perché la purificazione è necessaria. Se la chiesa vuole essere una guida spirituale per la società, se la chiesa vuole avere come è giusto e legittimo che sia questo ruolo, dev

Intervista per i 50 anni di sacerdozio

L'incontro di Assisi

Perché l’incontro delle comunità religiose ad Assisi? Perché è in gioco il futuro storico dell’ umanità Mi rifaccio all’intervento di Peter Kodwo Appiah Turkson , Cardinale Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, pubblicato sull’Osservatore Romano dell’8 luglio 2011. Si tratta del comune impegno delle comunità religiose per la giustizia e la pace in vista storicamente del bene comune della società. Con chi dialogare? Paolo VI , nell’ Ecclesiam suam , rispondeva: “ Nessuno è estraneo al suo cuore (della Chiesa) . Nessuno è indifferente per il suo ministero. Nessuno le è nemico, che non voglia egli stesso esserlo. Non invano si dice cattolica; non invano è incaricata di promuovere nel mondo l’unità, l’amore, la pace” ( 98) . Identificava tre cerchi concentri di dialogo: -          il primo di questi è il dialogo con l’umanità; -          il secondo fa riferimento ai credenti in Dio; -          il terzo rimanda ai fratelli cristiani separati. Già a live

Giornalismo in senso cristiano

Il senso cristiano del far giornalismo “Per un giornale quotidiano cintocinquant ’anni di vita sono davvero un periodo considerevole, un lungo e significativo cammino ricco di gioie, di difficoltà, di impegno, di soddisfazioni, di grazia . Pertanto, questo importante anniversario de “ L’Osservatore Romano” – il cui primo numero uscì con la data del 1 luglio 1861 – è innanzitutto motivo di ringraziamento a Dio pro universis beneficiis suis : per tutto quello, cioè, che la sua Provvidenza ha disposto in questo secolo e mezzo, durante il quale il mondo è cambiato profondamente, e per quanto dispone oggi, quando i cambiamenti sono continui e sempre più rapidi, soprattutto nell’ambito della comunicazione e dell’informazione. Allo stesso tempo, la presente lieta ricorrenza

Esegesi storica e teologia

Esegesi storica e teologia nei due volumi Gesù di Nazareth La specificità dei due volumi Gesù di Nazareth – ne uscirà ancora un terzo – consiste nel fatto che Joseph Ratzinger Benedetto XVI riesce ad unire esegesi storica e teologia. Offre una esegesi teologica, raccogliendo i risultati più importanti della esegesi degli ultimi due secoli, e collegandoli con una teologia sana: un po’ come hanno fatto i padri della Chiesa. In questo senso il Papa è convinto che la sua missione principale sia quella di confermare i fratelli nella fede. Nel libro fa questo, non con la sua autorità di Pontefice, ma nella sua veste umile di teologo, mostrandoci cosa il concilio Vaticano II intende quando chiede agli esegeti di interpretare la sacra

Teologia di Joseph Ratzinger - Benedetto XVI

La profonda teologia di Joseph Ratzinger Benedetto XVI è molto comprensibile Il Papa sta offrendo una teologia viva, radicata nella Sacra Scrittura cioè nella Parola di Dio, una teologia nutrita dai Padri della Chiesa, i primi grandi teologi dell’era cristiana. E insieme il Papa è capace di offrire una teologia molto comprensibile per cui è un grande comunicatore, un grande catechista, un pastore. Riesce ad esprimere i grandi misteri di Dio, della redenzione, della Chiesa, dell’Eucaristia in termini molto profondi e insieme semplici. Così tutti i fedeli e tutte le persone di buona volontà possono veramente comprenderla. Nell’incertezza di questo periodo storico

60 anni di sacerdozio

“ In questi 60 anni quasi tutto è cambiato, ma è rimasta la fedeltà del Signore: Lui è lo stesso, ieri, oggi e sempre. Ritengo utile, attingendo dall’ Osservatore Romano e dal blog degli amici di Papa Ratzinger, alcune riflessioni date durante il pranzo nella Sala Ducale del Palazzo Apostolico con 60 membri del Collegio Cardinalizio e con il personale della Segreteria di Stato e altri stretti collaboratori. “ L’esperienza della fraternità è una realtà interna al sacerdozio, perché uno non viene mai ordinato da solo, ma inserito in un presbiterio o da vescovo nel collegio episcopale, così il noi della Chiesa ci accompagna e si esprime in quest’ora. In questi 60 anni quasi tutto è cambiato, ma è rimasta la fedeltà del Signore: Lui è lo stesso, ieri, oggi e sempre. E questa è la nostra certezza, che ci indica la strada per il futuro” . Nel breve discorso, Joseph Ratzinger, ha poi espresso la gratitudine al Signore per i doni di questi anni, dei quali ha percorso brevemente le tappe

La teologia

Fa parte della teologia, da un lato l’umiltà che si lascia “toccare” da Dio, dall’altro la disciplina che si lega all’ordine della ragione, che preserva l’amore dalla cecità e che aiuta a sviluppare la sua forza visiva “La consegna del premio (Ratzinger) può offrire l’occasione di dedicarci per un momento alla questione fondamentale di che cosa sia veramente “teologia” . La teologia è scienza della fede, ci dice la tradizione. Ma qui sorge subito la domand a: davvero è possibile questo? O non è in sé una contraddizione? Scienza non è forse il contrario di fede? Non cessa la fede di essere fede, quando diventa scienza? E non cessa la scienza di essere scienza quando è ordinata o addirittura subordinata alla fede? Tali questioni, che già per la teologia medioevale rappresentavano un serio problema, con il moderno   concetto di scienza sono diventate ancora più impellenti, a prima vista

Preti amici di Cristo

Preti non servi ma amici di Cristo “Non vi chiamo più servi ma amici” ( Gv 15,15)…Secondo l’ordinamento liturgico di quel tempo (sessant’anni fa!) quest’acclamazione significava allora l’esplicito conferimento a noi sacerdoti novelli del mandato di rimettere i peccati: “Non più servi ma amici”: io sapevo e avvertivo che, in quel momento, questa non era solo una parola “cerimoniale”, ed era più di una citazione della Sacra Scrittura. Ne ero consapevole: in questo momento, Egli stesso, il Signore, la dice a me in modo del tutto personale. Nel Battesimo e nella Cresima, Egli ci aveva già attirati verso di sé, ci aveva accolti nella famiglia di Dio. Tuttavia, ciò che avveniva in quel momento,

Il libro di preghiera

“Il libro di preghiera” per eccellenza, il libro dei Salmi “Il Salterio si presenta come un “formulario” di preghiere, una raccolta di centocinquanta Salmi che la tradizione biblica dona al popolo di credenti perché diventino la sua, la nostra preghiera, il nostro modo di rivolgersi a Dio e di relazionarci con Lui . In questo libro, trova espressione tutta l’esperienza umana con le sue molteplici sfaccettature, e tutta la gamma dei sentimenti che accompagnano l’esistenza dell’uomo. Nei Salmi, si intrecciano e si esprimono gioia e sofferenza, desiderio di Dio e percezione della propria indegnità, felicità e senso di abbandono, fiducia in Dio e dolorosa solitudine, pienezza di vita e paura di morire. Tutta la realtà del credente confluisce in quelle preghiere, che il popolo di Israele prima e la Chiesa poi hanno assunto come mediazione privilegiata del rapporto con l’unico Dio e risposta adeguata al suo rivelarsi nella storia.