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Visualizzazione dei post da marzo, 2022

V Domenica

 V Domenica di Quaresima (Gv 8,1-11) "Chi di voi è senza peccato getti per primo la pietra contro di lei". La fede, che ci fa liberi, ci garantisce che Dio, che ci ha creato, può e vuole salvare ogni uomo ricreandolo dal peccato fino al compimento di questa vita. L'incertezza, che ci rende schiavi, non sta nella nostra fragilità, ma nel libero arbitrio ritenendoci senza peccato, non bisognosi del perdono, migliori degli altri, ritenendo la libertà fare soggettivamente quello che vogliamo.   Domenica 20 marzo il messaggio della presunta apparizione della Madre del Lungo Cammino (Verona – www.madredellungocammino.com ) ci ha ricordato che solo la fede nel perdono divino che viene prima della speranza ci danno la forza di "non peccare più" e che la speranza nella felicità eterna viene prima della carità, dell'amore. La speranza non si fonda pertanto su qualcosa di nostra proprietà, sul ritenersi innocenti condannando a

Non ribelle

Ratzinger: la Chiesa di Cristo non è un partito e il martire di Cristo non è un ribelle, non è un rivoluzionario 16 APRILE 2016   "Cristianesimo e martirio vanno di pari passo, sì, ma il martire è tutt'altra cosa dal rivoluzionario. Cristo è morto da martire, non da ribelle. C'era sì il ribelle, di nome Barabba. Per costui s'era adempiuto quanto Cristo aveva detto a Pilato: « Se fosse di questo mondo il mio regno, la mia gente avrebbe combattuto perché non fossi dato nelle mani dei giudei » (Gv 18,36). Per Barabba si fecero barricate, i suoi seguaci richiesero a gran voce la sua liberazione; per Cristo non ci furono cortei di protesta, e nemmeno egli li volle. In che cosa consiste allora la differenza tra un martire e un ribelle? Essa si chiarisce se guardiamo al passo in cui, per la prima volta, un cristiano si definisce tale: la prima lettera di Pietro, al capitolo 4, versetto 15s. L'apostolo Pietro dice qui ai cristiani: «Nessuno