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Visualizzazione dei post da febbraio, 2020

Camisasca: "Il coronavirus ci insegna che non siamo onnipotenti. E' questo a farci paura"

Intervista al vescovo di Reggio-Emilia: "Attraverso questa epidemia Dio ci ricorda che siamo fragili. Non serve esaltare i supermercati, ma riscoprire la preghiera". Leone Grotti "Tempi" 28 febbraio 2020 «Penso che oggi la gente abbia paura non tanto del coronavirus, quanto di una situazione indeterminata che non è prevedibile né governabile. Di fronte all'epidemia le persone si sono riscoperte fragili e questo fa più paura del virus». Parla così a tempi.it monsignor Massimo Camisasca, vescovo di Reggio Emilia – Guastalla, cercando di andare oltre l'ansia per l'emergenza o lo sterile richiamo a vivere come se niente fosse. Che cosa ci insegna questa epidemia? La mentalità corrente ci spinge a pensare che tutto sia programmabile, gestibile e quando si scopre che non è così la persona sembra non avere più la possibilità di reggere ed entra in crisi. Se l'epidemia ci aiuterà a maturare una concezione diversa di noi stessi, non sarà stata una sofferen

Le epidemie e l'opera dei santi, quella fede da recuperare

Mentre il Coronavirus porta alla sospensione di molte Messe, quali esempi ci vengono da uomini di Chiesa del passato? Ermes Dovico in "La Nuova Bussola Quotidiana" 27-02-2020 Una delle misure fin qui prese per limitare la diffusione del Coronavirus è la sospensione, in diverse diocesi del Nord Italia, delle Messe "con concorso di popolo". Se è vero, com'è vero, che questo fatto deve diventare l'occasione di combattere freddezze, distrazioni e accrescere la riverenza per il dono infinito del Santissimo Sacramento, è altrettanto vero che la facilità con cui sono state sospese le Messe pubbliche lascia storditi. Tanto più perché, al netto di alcune buone eccezioni, diversi comunicati vescovili hanno lasciato a desiderare anche sul piano del richiamo alla preghiera e alla necessità di affidarsi alla divina Provvidenza. Un problema di fede, dunque. Poiché le epidemie non sono certo una novità nella storia , ci si può chiedere: quali esempi ci vengono da santi e u

La Comunione spirituale, un tesoro da scoprire

Decine di santi ci hanno lasciato meditazioni sulla Comunione spirituale, che a differenza di quella sacramentale si può fare ovunque e più volte al giorno Giorgio Maria Faré in "La Nuova Bussola Quotidiana" 29-02-2020  Fedeli senza Messa, spunto per meditare sull'Eucaristia "Non posso ricevere la Santa Comunione così spesso come lo desidero, ma, Signore, tu non sei l ' Onnipotente? Rimani in me, come nel tabernacolo, non allontanarti mai dalla tua piccola ostia". Così scriveva santa Teresa di Gesù Bambino, in un suo tipico slancio che esprime, sì, il dispiacere per un'impossibilità ma allo stesso tempo l'abbandono alla volontà di Dio, che sa volgere ogni situazione in un'occasione per amare comunque il Signore e fa trovare mille stratagemmi per supplire ad una mancanza. Sono decine i santi che ci hanno lasciato scritti e meditazioni sulla Comunione spirituale . Per loro questa era il mezzo per sopire, almeno un po', il loro ardente desiderio

La fede forte di santa Giacinta Marto

Giacinta cammina sempre sul crinale della vita eterna, con l'abisso della dannazione che si spalanca sotto i suoi piedi: ella ragiona come il vero cattolico medioevale, ovvero trascendendo il mondo con il suo benessere materiale, perseguendo soltanto la via del cielo, per questo sopportava tante sofferenze e ingiustizie (comprese le drammatiche vessazioni di tutti coloro che non credevano ai pastorelli di Fatima). Cristina Siccardi in "Corrispondenza Romana" 26 febbraio 2020 Mentre il mondo combatte contro il Coronavirus del 2020 (Covid-19), dove l'Italia è il terzo Paese al mondo per numero di contagi, in questi giorni si è celebrato un centenario di grande importanza, silenziato dalla Chiesa e dai media, ma molto sentito da tutti quei prelati, sacerdoti, monaci, monache e fedeli rimasti cattolici e, quindi, seriamente devoti alla Madonna di Fatima. Il 20 febbraio 1920 moriva, infatti, a dieci anni, santa Giacinta Marto a causa della pandemia del virus della Spagnola

Don Gabriele, sfida al Coronavirus: "Niente può toglierci la Messa" cioè chiedere a Dio la guarigione pur cercando l'antivirus

"L'ho fatto perché l'Eucarestia è la cosa più importante che abbiamo nella vita" . Don Gabriele Bernardelli, parroco di Castiglione D'Adda, nel piccolo del suo gesto ha dato la testimonianza di fede più bella: dobbiamo cooperare con Dio con medici, medicine e quarantene da parte dell'autorità ma è Lui, la Messa, annunciata dal suono delle campane, rimedio all'epidemia in corso   Andrea Zambrano, la "Nuova Bussola Quotidiana -25 febbraio 2020 Eppure, non abbiamo sentito tanti vescovi dire che le Messe dovevano continuare… Forse perché implicitamente ritengono che i loro preti siano consapevoli che la Messa la devono celebrare.  Ma il fatto è che non siamo abituati a sentire un prete parlare con così tanto ardore e trasporto della Santa Messa. E a fare di tutto per non rinunciarvi. Ci racconti di lei. Sono parroco a Castiglione d'Adda, che è un paese di 5000 anime e di Terranova, di appena un migliaio. Venerdì ho ricevuto la notizia del contagio

L'aborto, specchio della crisi dell'occidente

Dal libro di C. Ruini, G, Quagliariello tre brani sulla questione dell'aborto volontario alla luce della sola ragione e dell'enciclica "evangelium vitae" , un'enciclica che "sembra scritta oggi", tanto le sue previsioni si sono avverate, ma che troppi – nota il cardinale – sembrano aver accantonato. Sandro Magister 24 febbraio 2020 1. IL CORAGGIO DI CHIAMARLO "OMICIDIO" Nei casi riguardanti l'inizio della vita la rivendicazione della libertà individuale è fuori luogo, perché si decide non di se stessi ma di un altro, il nascituro, a meno di pensare che il nascituro stesso sia semplicemente parte del corpo della madre: assurdità insostenibile perché egli ha il proprio "dna", un proprio sviluppo e interagisce con la madre, come risulta sempre più chiaramente. L'alternativa è pensare che il nascituro non sia un essere umano ma potrà diventarlo soltanto dopo (dopo la nascita, o dopo la formazione del sistema nervoso, o

Testo del messaggio del parroco Don Gabriele Bernardelli ai fedeli senza messa

I fedeli partecipando al Rosario delle 18,30 e della Messa delle 19 del Vescovo di Verona, trasmessa da Radio Tele pace in diretta facendo la Comunione spirituale dal 26 febbraio al 1° marzo sono consapevoli che la Messa non è "azione umana che vale solo se partecipata" ma Sacrificio anche espiatorio per la remissione dei peccati e anche per invocare grazie come la corporale guarigione o debellare malattie e pestilenze "Corrispondenza romana" 24 febbraio 2020 Testo del messaggio di Don Gabriele Bernardelli ai fedeli Cari fratelli e sorelle , nessuno di noi, forse, avrebbe mai pensato di trovarsi nella situazione nella quale, invece, siamo venuti a trovarci. Il nostro animo è frastornato, l'emergenza sembrava così lontana. Invece è qui, in casa nostra. Anche questo fatto ci porta a considerare come nel mondo siamo ormai un'unica grande famiglia. Ora ci dobbiamo attenere alle indicazioni che le autorità preposte hanno stabilito, tra cui la cessazione de

1° Domenica di Quaresima

Mercoledì scorso, con il digiuno e il rito delle Ceneri, siamo entrati nella Quaresima. Ma che significa "entrare in Quaresima?" Significa iniziare un tempo di particolare impegno nel combattimento spirituale che ci oppone al male presente nel mondo, in ognuno di noi e intorno a noi. Vuol dire guardare il male in faccia e disporsi a lottare contro i suoi effetti, soprattutto contro le sue cause, fino alla causa ultima, che è Satana: "Liberaci dal Male" cioè dal Maligno "Entrare in Quaresima" significa non scaricare il problema del male sugli altri, sulla società o su Dio, ma riconoscere le proprie responsabilità con un serio esame di coscienza ogni sera e farsene carico responsabilmente. A questo proposito risuona quanto mai urgente, per noi cristiani cattolici, l'invito di Gesù a prendere ciascuno la propria "croce" e, con la Via Crucis del venerdì, a seguirlo con umiltà e fiducia (Mt 16,24).La "croce", per quanto possa essere pesa

Mercoledì delle Ceneri

Con la preghiera, la penitenza e la carità fraterna, coltivare, in questa quaresima, l'atteggiamento nel segreto, nell'intimo personale dove il Padre ci vede, ci aspetta con la Madre In questo primo giorno di Quaresima la Chiesa con la sua liturgia ci dà il giusto orientamento in preparazione alla Pasqua. Ci chiede, con San Paolo, di accogliere la grazia nel momento favorevole, di non lasciar passare invano il tempo quaresimale, perché ora è il giorno di quella salvezza che è speranza, vita oltre la morte. Nel Vangelo il Signore ci indica quale deve essere il nostro atteggiamento e insiste sulla rettitudine interiore, dandoci anche il mezzo per crescere in questa purezza di intenzioni: l'intimità con il Padre suo innalzando spesso durante il giorno mente e cuore a Lui attraverso di Lei. Questo Vangelo è davvero bellissimo e dovremmo leggerlo sovente, perché ci dice quale fosse l'orientamento stesso del Signore Gesù, che non faceva niente per essere ammirato dagli uomi

Benedetto XVI emerito non è più Papa ma non è un pensionato. Papa è solo Francesco

Benedetto XVI emerito ma non un pensionato offre un contributo sul celibato sacerdotale come l'ultimo bastione di un bastione di un orientamento radicalmente trascendente dell'uomo e della speranza in un mondo futuro nell'al di là. Questa la natura del sacerdozio nell'intera Tradizione cattolica. Lectio magistralis del cardinale Muller su celibato e sacerdozio in "La Nuova Bussola Quotidiana" 22-01-2020 "Il tentativo mediatico di creare confusione attorno alla collaborazione di Benedetto XVI al libro del Cardinale Sarah, "Dal profondo del nostro cuore" (Gennaio 2020), non è che un segno della paranoia dilagante tra il pubblico dal momento della presunta coesistenza di due papi. Presunta, poiché nella Chiesa cattolica può esservi solo un Papa, dal momento che "il romano Pontefice, quale successore di Pietro, è il perpetuo e visibile principio e fondamento dell'unità sia dei vescovi sia della moltitudine dei fedeli (Vaticano II, Lumen Gen