7° Domenica del tempo ordinario


"Siate voi perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste (Mt 5,48) cioè amate i vostri nemici


In questa settima domenica del Tempo Ordinario, le letture bibliche attraverso le quali Dio Figlio ci parla per renderci partecipi della sua vita filiale: "Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio Padre, Dio Figlio, Dio Spirito Santo, sono santo" – si legge nel Libro del levitico (19,1). Con queste parole, e i precetti che ne conseguono, il Signore invitava il popolo che si era scelto ad essere fedele all'alleanza cioè alla storia di amore con Lui camminando sulle sue vie e fondava la legislazione sociale sul comandamento "amerai il prossimo come te stesso (v 19,1). Quindi c'è già un orientamento verso l'amore, ma un orientamento ancora limitato, perché si tratta di rapporti con i membri dello stesso popolo: "Non serberai rancore contro i figli del popolo" dell'alleanza.

Ma nella nuova Alleanza, nella Nuova Storia di Amore del Vangelo Gesù, nel quale Dio Figlio ha assunto un corpo mortale per  farsi prossimo di ogni uomo, comunque ridotto, e rivelare il suo amore infinito per noi, ritroviamo quella stessa chiamata, quello stesso audace obiettivo molto più ampio e più profondo, perché non parla dei figli del popolo e dei fratelli, ma dei nemici, di qualsiasi origine e tendenza essi siano. Gesù afferma: "Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico". Questo è l'atteggiamento umano istintivo, la sapienza umana nella quale la generosità è molto limitata. Gesù invece, nella Nuova Alleanza, nella Nuova Storia di Amore vuole che non ci opponiamo al malvagio, ma che amiamo, come è il desiderio umano profondo, i nostri nemici cioè "Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste" (Mt 5,48). Al posto del precetto: "Occhio per occhio e dente per dente", egli dice: "Se uno ti percuote la grancia destra, tu porgigli anche l'altra". Il precetto poneva un limite alla vendetta, e in questo senso era già un progresso rispetto alla violenza che si manifesta nel cuore umano quando si riceve un'offesa, un'ingiustizia o un insulto. "Occhio per occhio e dente per dente": non bisogna eccedere nella vendetta. Ma Gesù propone il rifiuto radicale della vendetta come risposta alla violenza. La tendenza spontanea, istintiva del cuore umano è quella di rispondere alla violenza con la violenza e mondanamente sembra giusto. Invece, la sapienza profonda del Vangelo cioè della Nuova Alleanza, della Nuova Storia di Amore vuole che non ci vendichiamo: "Amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il sole sopra i malvagi e sopra i buoni e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti Questa è la sapienza evangelica, che per la mente umana sembra una stoltezza. La sapienza di questo mondo è stoltezza davanti alla perfezione di Dio Padre. La Sua sapienza si colloca a un livello più profondo, più intimo e conforme per chi è creato ad immagine di Dio. Ma chi potrebbe diventare perfetto come Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito santo? La nostra perfezione è tentare e ritentare con fiducia, umiltà e speranza anche quando non si riesce, capaci continuamente di un nuovo inizio vivendo con umiltà come figli di Dio. Chi innalza spesso nella giornata mente e cuore a Lui attraverso Maria riesce a compiere la volontà di Dio: realizzare una nuova forma di esistenza animata dall'amore e destinata all'eternità. L'apostolo Paolo aggiunge: "Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?" (1 Cor 3,16). Se siamo veramente consapevoli di questa realtà, e la nostra vita ne viene profondamente plasmata, allora la nostra testimonianza diventa chiara, eloquente ed efficace. Un autore medioevale ha scritto: Quando l'intero essere dell'uomo si è, per così dire, mescolato all'amore di Dio, allora lo splendore della sua anima si riflette anche nell'aspetto esteriore nella totalità della vita. "Grande cosa è l'amore anche ai nemici – leggiamo nel libro dell'Imitazione di Cristo -, un bene che rende leggera ogni cosa pesante e sopporta tranquillamente ogni cosa difficile, liberi di fronte a tutti e a tutto. L'amore aspira a salire in alto, senza essere trattenuto da alcunché di terreno. Nasce da Dio e soltanto in Dio può trovare riposo" (III, V,3). Invochiamo la Vergine Maria, la Regina dell'amore, della Chiesa, affinché ci insegni ad amarci gli uni e gli altri e ad accoglierci come fratelli, figli dello stesso Padre.

 

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