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Visualizzazione dei post da novembre, 2025

Meditazione. Che cosa trova qaundo entra nel tuo cuore

Meditazione/ Che cosa trova Gesù quando entra nel tempio del tuo cuore? Di Eremita in "Duc in altum" – 9 novembre 2025 Ascoltiamo bene questa Parola. Gesù sale a Gerusalemme e va al tempio, il luogo più santo, dove si credeva che Dio abitasse in mezzo al suo popolo. Ma cosa trova? Mercanti, affari, denaro, scambi. Trova uomini che, invece di adorare Dio, hanno ridotto il tempio a un mezzo per i propri interessi. E allora Gesù si accende di zelo, prende una frusta e rovescia tutto. Non perché odia quei venditori, ma perché ama la casa del Padre, perché non sopporta che il luogo della presenza di Dio diventi un mercato. Ebbene, questa Parola è anche per noi, oggi. Non parla solo del tempio di Gerusalemme, ma del nostro cuore. Perché anche noi siamo il tempio di Dio. San Paolo dice: "Non sapete che siete tempio dello Spirito Santo e che lo Spirito di Dio abita in voi?". E allora la domanda è: cosa trova Gesù quando entra nel tempio del tuo cuore? Trova preghiera o trov...

Amore e dono

Nella Santissima Trinità abbiamo due tipi di processione: di ordine intellettivo e di ordine volitivo. Nel primo caso abbiamo la generazione del Figlio, chiamato anche Verbo e Immagine. Nel secondo, la processione dello Spirito Santo, chiamato con i nomi propri di Amore e Dono. Obiezioni e risposte. Luisella Scrosati nella "Nuova Bussola" – 9 novembre 202 Proseguiamo le nostre lezioni sullo Spirito Santo. Come preannunciato la volta scorsa, oggi vediamo due quæstiones della prima parte della Summa Theologiæ, la q. 37 e la q. 38, che trattano un tema un po' tecnico, ma che ha risvolti molto importanti. Cercherò di spiegare i passaggi un po' più complicati, sperando di non banalizzare troppo. Di che cosa parlano queste questioni? Parlano dei nomi propri dello Spirito Santo. Noi sappiamo che le tre persone della Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, si relazionano tra loro; e questa differenza di rapporto, di relazione, li distingue come persone dell'uni...

Corredentrice, i fedeli spingono per il dogma

Non solo il titolo mariano oggi osteggiato dal DDF è stato insegnato da papi e santi, ma la Santa Sede ha anche ricevuto innumerevoli suppliche per la sua definizione dogmatica. Lo strano caso del titolo Mediatrix gratiarum: pure Leone XIV lo usa, Fernandez lo contesta. La Bussola intervista il mariologo Mark Miravalle Ermes Dovico nella "Nuova Bussola" – 8 novembre 2025 Il fatto che un titolo abbia bisogno di essere spiegato non può significare il suo accantonamento, tanto più quando lo hanno usato vari papi, santi, dottori della Chiesa e quando c'è un sensus fidelium che si è già espresso in numerosissime suppliche alla Santa Sede. A sottolinearlo è il teologo Mark Miravalle, titolare della cattedra di mariologia "San Giovanni Paolo II" presso la Franciscan University of Steubenville, nell'Ohio (Stati Uniti), dove insegna dal 1986. Conferenziere e autore e curatore di oltre una ventina di libri di mariologia e teologia spirituale, Miravalle è presidente di...

Monsignor Stricklan, 'Colpire Maria significa colpire l'Eucaristia. Non restiamo in silenzio'.

Monsignor Joseph E. Strickland: "Colpire Maria significa colpire l'Eucaristia. Non restiamo in silenzio!" "Duc in altum" – 8 novembre 2025 il 4 novembre 2025 la Santa Sede ha pubblicato una nota dottrinale attraverso il Dicastero per la dottrina della fede (Ddf) intitolata "Mater populi fidelis", firmata dal prefetto, cardinale Víctor Manuel Fernández. Nel documento il cardinale dichiara che «non sarebbe appropriato usare il titolo di "Corredentrice" per definire la cooperazione di Maria». La ragione addotta è che tale titolo «rischia di oscurare l'unicità della mediazione salvifica di Cristo e può quindi creare confusione e uno squilibrio nell'armonia delle verità della fede cristiana…» (paragrafo 22). Poiché molti fedeli sono turbati da queste parole e poiché l'amore per la Beata Vergine è il cuore pulsante dell'autentica fede cattolica, mi sento in dovere, come successore degli Apostoli, di riaffermare l'insegnamento pe...

La Chiesa post-conciliare e i suoi 'problemi'

Il cardinale Ruini, ormai divenuto esponente del conservatorismo ecclesiastico di linea wojtyliana (ciò  però non era ai tempi di Giovanni Paolo II e nemmeno di Benedetto), ha sostenuto: "Il Concilio fu un momento di grazia. I problemi vennero dopo". Massimo Viglione nella "Nuova Bussola" – 7 novembre 2025 Ora, non entrando, per ovvie ragioni di tempo e spazio, nel merito della prima affermazione, soffermiamoci un istante sulla seconda. È infatti importante sottolineare una cosa tanto evidente e incontrovertibile quanto negata, o almeno sconsideratamente ridotta nella sua portata, da gran parte del mondo cattolico odierno, conservatori compresi: ovvero che dopo il Concilio Vaticano II ci furono "problemi". Il cardinale Ruini ha ammesso una cosa fondamentale, che nella nostra vita ci siamo sentiti negare, o almeno sminuire nella sua intrinseca gravità, per decenni. Il che sta a significare, però, che questi "problemi" non iniziano, secondo la barz...