Il Papa Nyuman il faro per l'educazione

Newman dottore della Chiesa, il Papa: faro per l'educazione. Nella Messa di Tutti i Santi, Leone XIV ha proclamato san John Henry Newman dottore della Chiesa (il 38° con questo titolo) e anche patrono, con san Tommaso d'Aquino, del mondo dell'educazione. L'appello agli educatori.

Il più grande teologo di lingua inglese del XIX secolo è stato proclamato dottore della Chiesa. San John Henry Newman (1801-1890) si aggiunge ad una lista di altri 37 nomi in cui compaiono figure del calibro di sant'Agostino, sant'Efrem, sant'Atanasio, san Bonaventura da Bagnoregio, santa Teresa di Lisieux. Una proclamazione arrivata durante la Messa di Tutti i Santi, in cui Leone XIV ha nominato il santo inglese patrono – insieme al «collega» san Tommaso d'Aquino – del mondo dell'educazione. L'elevazione segna il culmine del Giubileo del mondo educativo a cui Prevost ha dato particolare importanza, firmando anche una lettera apostolica ad hoc dal titolo Disegnare nuove mappe di speranza.

Citando Francesco, il Papa regnante ha fatto appello al mondo dell'educazione per «lavorare insieme per liberare l'umanità dall'oscurità del nichilismo che la circonda, che è forse la malattia più pericolosa della cultura contemporanea, poiché minaccia di "cancellare" la speranza». Newman rappresenta un esempio in questa direzione e Prevost ha menzionato la preghiera-poesia Lead, kindly light ("Guidami, luce gentile") grazie alla quale ci accorgiamo di «essere lontani da casa, di avere i piedi vacillanti, di non riuscire a decifrare con chiarezza l'orizzonte; ma niente di tutto questo ci blocca, perché abbiamo trovato la Guida». Nelle parole dell'omelia papale sembra risuonare il pensiero del predecessore Paolo VI, al quale il teologo inglese appariva come una guida sicura per chi è «alla ricerca di un preciso orientamento e di una direzione attraverso le incertezze del mondo moderno». Quella di Prevost è stata un'omelia propositiva e non di protesta contro le insidie della modernità, con un appello agli educatori a far «circolare nel mondo contemporaneo le grandi ragioni della speranza» e dunque «a fare delle scuole, delle università e di ogni realtà educativa, anche informale e di strada, come le soglie di una civiltà di dialogo e di pace».

Il Papa ha sottolineato che tra le eredità del santo nato anglicano e morto cattolico ci sono «contributi molto significativi alla teoria e alla pratica dell'educazione». Inevitabile citare anche il suo predecessore Benedetto XVI che beatificò Newman a Birmingham il 19 settembre 2010, peraltro ricordando, proprio come ha fatto Prevost, l'importanza data dal teologo inglese al percepirsi come persone chiamate da Dio, con una vocazione. In quell'occasione Ratzinger, che già dai tempi del seminario di Frisinga fu profondamente influenzato dall'insegnamento di Newman sulla coscienza, pronunciò un invito alla santità. Prima di concludere citando come di consueto sant'Agostino, Leone XIV ha ricordato quell'invito del predecessore e ha detto di pregare che «l'educazione cattolica aiuti ciascuno a scoprire la propria chiamata alla santità». Presente alla cerimonia in piazza San Pietro anche una delegazione anglicana guidata dall'attuale numero due della gerarchia ecclesiastica della Chiesa d'Inghilterra nata dallo scisma, Stephen Cottrell, titolare di York. Salutandolo in Basilica prima della Messa, Leone ha detto di pregare affinché san John Henry Newman accompagni il cammino dei cristiani verso la piena unità.

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