Meditazione. Che cosa trova qaundo entra nel tuo cuore
Meditazione/ Che cosa trova Gesù quando entra nel tempio del tuo cuore?
Di Eremita in "Duc in altum" – 9 novembre 2025
Ascoltiamo bene questa Parola. Gesù sale a Gerusalemme e va al tempio, il luogo più santo, dove si credeva che Dio abitasse in mezzo al suo popolo. Ma cosa trova? Mercanti, affari, denaro, scambi. Trova uomini che, invece di adorare Dio, hanno ridotto il tempio a un mezzo per i propri interessi. E allora Gesù si accende di zelo, prende una frusta e rovescia tutto. Non perché odia quei venditori, ma perché ama la casa del Padre, perché non sopporta che il luogo della presenza di Dio diventi un mercato.
Ebbene, questa Parola è anche per noi, oggi. Non parla solo del tempio di Gerusalemme, ma del nostro cuore. Perché anche noi siamo il tempio di Dio. San Paolo dice: "Non sapete che siete tempio dello Spirito Santo e che lo Spirito di Dio abita in voi?". E allora la domanda è: cosa trova Gesù quando entra nel tempio del tuo cuore? Trova preghiera o trova mercato? Trova amore gratuito o trova calcolo, interesse, paura, possesso?
Gesù entra con forza, e rovescia tutto ciò che non appartiene al Padre. Perché vuole liberarci. A volte ci sembra duro, ci sembra che Dio ci tolga qualcosa, ma in realtà ci sta salvando. Quando butta giù i banchi del nostro orgoglio, quando rovescia i nostri idoli, quando ci lascia senza sicurezze, ci sta conducendo alla libertà. Perché l'uomo nuovo nasce solo quando muore l'uomo vecchio.
Gesù dice: "Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere". E parla del suo corpo. Sta annunciando la Pasqua. È come se dicesse: "Non cercate Dio nei luoghi di pietra, ma guardate a me, guardate al mio corpo consegnato per voi, distrutto e risorto". Il vero tempio non è fatto da mani d'uomo, ma è il corpo del Figlio di Dio, trafitto, glorificato. È lì che abita la presenza di Dio, nella carne di Cristo crocifisso e risorto.
Dio non abita più in un edificio, ma in un corpo, e quel corpo è la Chiesa, è il tuo fratello, è la comunità. Dove due o tre sono riuniti nel suo nome, lì c'è lui. E allora lo zelo di Gesù per il tempio diventa il suo amore per te, per me, per la sua Chiesa. Vuole purificarla, renderla vera, perché sia segno nel mondo.
Forse anche nella Chiesa di oggi ci sono tante cose da rovesciare, tante paure, tanta mondanità, tanto potere umano. Ma il Signore non si scandalizza. Viene con la frusta dell'amore, con la forza dello Spirito, e purifica. Perché la Chiesa deve essere casa di preghiera, luogo di misericordia, tempio del suo corpo glorioso.
La purificazione passa per la croce. Gesù lo dice chiaramente: "Distruggete questo tempio." Non dice "vi permetterò di rinnovarlo un po'", ma "distruggetelo". Perché Dio non aggiusta la nostra vita vecchia: la fa morire per crearne una nuova. Solo chi accetta di perdere la propria vita la ritrova. Solo chi lascia che Cristo entri e rovesci le tavole del peccato, del compromesso, della doppiezza, sperimenta la risurrezione.
E quando questo avviene, quando il Signore distrugge e ricostruisce in noi, allora comprendiamo la Scrittura, come dice il Vangelo: "Credettero alla parola che Gesù aveva detto". È in quel momento che nasce la fede, la fede vera, quella che non si fonda su segni esteriori, ma sull'incontro con il Risorto.
Forse oggi il Signore vuole entrare anche nel tuo tempio e con amore ti dice: "Lascia che butti giù ciò che non serve. Lascia che io purifichi, che io liberi." Non avere paura. È il segno del suo amore. Lo zelo di Dio ti divora, ma per salvarti.
E allora, davanti a questa Parola, inginocchiamoci nel cuore. Diciamogli: "Signore, entra nel mio tempio. Fa' pulizia. Rovescia tutto ciò che non è tuo. Distruggi in me ciò che deve morire, e risuscitami con te". E vedrete che in tre giorni il Signore farà risorgere anche voi.
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