GESU' CRISTO RE DELL'UNIVERSO
GESU' CRISTO RE DELL'UNIVERSO (Lc 23,35-43) "Signore, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno"
- Tutti chiedono a Gesù di scendere dalla croce. Lo deridono, ma è anche un modo di discolparsi, come dire: non è colpa nostra se tu sei in croce; è solo colpa tua, perché se tu fossi veramente Figlio di Dio, il Re dei Giudei, tu non saresti lì, ma ti salveresti scendendo da quel patibolo infame.
- Dunque, se rimani lì, vuol dire che tu hai torto e noi abbiamo ragione. Il dramma che si svolge sotto la croce di Gesù è un dramma universale; riguarda tutti gli uomini di fronte a Dio che si rivela per quello che è, cioè Amore.
- In Gesù crocifisso la divinità è sfigurata, spogliata di ogni gloria visibile, ma è presente e reale.
- Solo la fede sa riconoscerla: la fede di Maria sotto la Croce, che unisce nel suo cuore anche quest'ultima tessera del mosaico della vita del suo Figlio; Ella non vede ancora il tutto, ma continua Corredentrice a confidare in Dio, ripetendo ancora una volta con lo stesso abbandono: "Ecco la serva del Signore" (Lc 1,38)
- E poi c'è la fede del buon ladrone: una fede appena abbozzata, ma sufficiente ad assicurargli la salvezza: "Oggi con me in paradiso".
- Decisivo è quel "con me". Sì, è questo che salva. Certo, il buon ladrone è sulla croce come Gesù, ma soprattutto è sulla croce con Gesù. E, a differenza dell'altro malfattore, e di tutti gli altri che lo scherniscono, non chiede a Gesù di scendere dalla croce né di farlo scendere.
- Dice invece; "Ricordati di me quando entrerai nel tuo regno".
- Lo vede in croce, sfigurato, irriconoscibile, eppure si affida a Lui come ad un re, anzi come al Re.
- Il buon la drone crede a ciò c he è scritto su quella tavola sopra la testa di Gesù: "Il re dei Giudei": ci crede, e si affida.
- Per questo è già, subito nell'"oggi" di Dio, in paradiso, perché il paradiso è essere liberamente, con merito con Gesù, con la benedizione di Dio Padre. di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo. Amen.
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