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Visualizzazione dei post da marzo, 2020

Alcune indicazioni tratte dalla intervista di S.E. Carlo Maria Viganò su Corona virus e la mano di Dio

Alcuni elementi dall'intervista di  di S.E. Monsignor Viganò su Coronavirus e la mano di Dio "Corrispondenza Romana" da "The Remnant" 30 marzo 2020 Eccellenza, con quale sguardo il cristiano deve valutare la pandemia del Covid-19? La pandemia del Coronavirus, come tutte le malattie e la stessa morte, sono una conseguenza del Peccato Originale. La colpa di Adamo, capo del genere umano, ha privato lui e i suoi discendenti non solo della Grazia, ma anche di tutti quei doni che Dio gli aveva dato alla Creazione. Da quel momento la malattia e la morte sono entrate nel mondo, quale punizione per aver disobbedito a Dio. La Redenzione annunciata nel Proto evangelo (Genesi 3), profetizzata nell'Antico Testamento e portata a termine con l'Incarnazione, la Passione, la Morte e la Risurrezione di Nostro Signore ha riscattato dalla dannazione eterna Adamo e la sua discendenza, ma ha lasciato che le sue conseguenze rimanessero come marchio dell'antica caduta, e fo

Il testo della consacrazione del Portogallo ai Sacri Cuori

"Santa Vergine Maria … accogli coloro che periscono, incoraggia coloro che a Te si consacrano e rinnova l'universo e l'umanità" L'Atto del 25 Marzo in "La Nuova Bussola" 26-03-2020 Cuore di Gesù Cristo, medico delle anime, Figlio amato e volto della misericordia del Padre, la Chiesa pellegrina sulla terra, in Portogallo e in Spagna, nazioni che sono Tue, guarda il Tuo fianco aperto, sua fonte di salvezza, e supplica: in questa singolare ora di sofferenza, assisti la Tua Chiesa, ispira i governanti delle nazioni, ascolta i poveri e gli afflitti, esalta gli umili e gli oppressi, guarisci i malati e i peccatori, rialza gli afflitti e gli scoraggiati, libera i reclusi e i prigionieri e liberaci dalla pandemia che ci colpisce. Cuore di Gesù Cristo, medico delle anime, innalzato sulla Croce e toccato dalle dita del discepolo nell'intimità del cenacolo, la Chiesa pellegrina sulla terra, in Portogallo e in Spagna, nazioni che sono Tue,

Omelia del Papa in tempo di epidemia

Le parole pronunciate da Papa Francesco durante il momento di preghiera straordinario sul sagrato di Piazza San Pietro 27/3/2020 «Venuta la sera» ( Mc  4,35). Così inizia il Vangelo che abbiamo ascoltato. Da settimane sembra che sia scesa la sera. Fitte tenebre si sono addensate sulle nostre      piazze, strade e città; si sono impadronite delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante, che paralizza ogni cosa al suo passaggio: si sente nell'aria, si avverte nei gesti, lo dicono gli sguardi. Ci siamo ritrovati impauriti e smarriti. Come i discepoli del Vangelo siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca… ci siamo tutti. Come quei discepoli, che parlano a una sola voce e nell'angoscia dicono: «Siam

Morire pronti, è di questo che abbiamo bisogno e questo è il miglior vaccino

Mentre ognuno manda il suo messaggio, mentre si invita la gente a rimanere a casa per prudenza e perché alla Chiesa interessa giustamente anche la salute del corpo, sorge spontanea una domanda: ma quello di cui si deve curare di più di tutto la Chiesa non è la salute dell'anima? "MiL" 25 marzo 2020 Mentre si discute se sia giusto o meno escludere il popolo dei fedeli cattolici dalla partecipazione al Sacrificio Eucaristico, mentre alcuni religiosi, sacerdoti e vescovi si apprestano a fare compagnia ai fedeli tramite i social, mentre girano video sul significato del castigo (Dio castiga o meno?) o sulla paura, con diverse riflessioni teologiche. Mentre si sostiene che la Comunione oggi la stiamo vivendo anche se in un'altra forma (e speriamo che a furia di dirlo non ci abituiamo a pensare che ricevere o meno il corpo di Cristo sia lo stesso o che la Messa in tv e quella reale siano in fondo non troppo diverse). Mentre ognuno manda il suo messaggio, mentre si invita la

V Domenica di Quaresima

Viviamo in una situazione in cui non mancano sofferenze oggi anche con il rischio mortale del coronavirus. Ma "chi ci separerà dalla fede e dall'amore di Cristo?" "Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il coronavirus?" Possiamo andare avanti con fiducia anche di fronte al coronavirus perché fin dal Battesimo d'acqua e dal secondo Battesimo della confessione per i peccati commessi dopo, siamo associati alla vittoria della risurrezione di Cristo nella Messa almeno della Domenica Mancano solo due settimane alla Pasqua, e le Letture bibliche di questa domenica parlano tutte della risurrezione. Non ancora quella di Gesù, che irromperà come una novità assoluta, ma della nostra risurrezione, quella a cui aspiriamo e che proprio Cristo ci ha donato, risorgendo dai morti come primizia di tutti e già realizzata nell'Assunta. In effetti la morte rappresenta per noi come un muro che ci impedisce di vedere oltre; eppure il nostro

Annunciazione, quel Sì che restaura la storia.

Il Sì della Vergine cambia tutto. Non solo cambia la Storia, ma per così dire "restaura" la Storia che era stata compromessa con il peccato originale di Adamo ed Eva. Ogni 25 marzo ricorre la bella solennità dell'Annunciazione. Questa data non è convenzionale, ma al pari di quella del Natale, è una data storica. Infatti, recenti studi hanno accertato i turni al tempio di Gerusalemme da parte delle classi sacerdotali. Ebbene, la classe a cui apparteneva Zaccaria, il marito di Elisabetta, aveva il turno a fine settembre. Sapendo che, come ci narra il Vangelo, proprio in quel periodo l'angelo Gabriele annuncia a Zaccaria il concepimento di suo figlio Giovanni, risulta chiaro che il sesto mese di gravidanza per Elisabetta è fine marzo. Ecco quindi che sia la data dell'Annunciazione - e di conseguenza anche quella del Natale - risultano confermate storicamente. L'Annunciazione ricorda, appunto , l'annuncio che l'arcangelo Gabriele porta a Maria: Dio l'a

Burke: "Dio ci guida in questo tempo di prova"

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Noi vescovi e sacerdoti abbiamo bisogno di spiegare pubblicamente la necessità per i cattolici di pregare e rendere culto nelle loro chiese e cappelle e di andare in processione per vie e strade, chiedendo la benedizione di Dio sopra il Suo popolo che soffre così intensamente. Pubblichiamo la lettera che il cardinale Raymond Burke ha scritto a tutto il popolo cristiano in occasione dell'emergenza Coronavirus che si è scatenata a livello mondiale: Cari amici, da un po' di tempo a questa parte siamo in lotta contro la diffusione del coronavirus, Covid-19. Tutto quello che possiamo dire – e una delle difficoltà di questa lotta è che troppe cose di questa pestilenza sono ancora un mistero -, è che questa lotta andrà avanti ancora per un po'. Il virus in questione è particolarmente insidioso, in quanto ha un periodo di incubazione relativamente lungo – qualcuno dice 14 giorni, altri 20 – ed è altamente contagioso rispetto ad altri virus di cui abbiamo fatto esperienza. Tutta que

Padre Francesco Bamonte, icms per una corretta riflessione teologica circa il Covid-19

  Offriamo il Comunicato del Presidente dell'Associazione Internazionale Esorcisti Padre Francesco Bamonte, icms, sulla corretta riflessione teologica e l'atteggiamento spirituale nei confronti del grave avvenimento della diffusione del Covid-19, comunemente detto Coronavirus, che sta affliggendo il mondo intero in questo momento. Come ci insegna la sana teologia, tutte le volte che si ci si interroga sul perché una cosa succede (e quindi ci si interroga sulle sue cause), ogni discorso, per essere corretto, deve partire dalla Causa prima, cioè da Dio, il Quale le cose o le vuole in sé, agendo perché avvengano, oppure le vuole per accidens , cioè le permette. Non sempre è dato di cogliere le ragioni che giustificano l'agire provvidente di Dio (i   cosiddetti "motivi di convenienza"); anzi, alla luce della Rivelazione e dell'esperienza possiamo affermare che la maggior parte di esse Dio le mantiene celate fino al giorno del Giudizio, bastandoci per ora la certez