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Visualizzazione dei post da ottobre, 2023

Sul Sinodo parla il vescovo Mutsaerts

"Questo è il sinodo dell'oscurità.   Che cosa vuole veramente il P apa?" Mentre in Vaticano viene presentata la relazione di sintesi della prima sessione del sinodo sulla sinodalità, parla il vescovo olandese Rob Mutsaerts, che un anno fa aveva deciso di abbandonare l'assemblea dichiarando: "Dio è fuori da questo ignobile processo sinodale". *** Monsignor Robertus Mutsaerts, vescovo ausiliare di Den Bosch in Olanda, è un raro caso di vescovo che parla chiaro e ha il coraggio di metterci la faccia.   A proposito del sinodo sulla sinodalità, che ha concluso la prima tappa, dice senza girarci troppo intorno: "Qualunque cosa possa significare sinodalità, i sinodi sono fatti per scoprire come dobbiamo procedere nel tempo presente per promuovere l'avvicinamento delle persone a Cristo. Il problema è che Gesù e la salvezza delle anime (che è in definitiva ciò che conta) non sono entrati quasi mai nelle discussioni di questo sinodo. Non c'è stato alcun r

Lgbt e diaconato femminile, il Sinodo ha vviato il processo

La Relazione finale della sessione del Sinodo sulla Sinodalità , resa nota sabato, conferma la volontà di rimettere in discussione la natura e la struttura della Chiesa. Inclusa la possibilità di riconsiderare temi già chiusi dai precedenti Papi non egheliani          Stefano Fontana in "La Nuova Bussola" - 30 ottobre 202 3 Sabato scorso è stata resa nota la Relazione finale della sessione del Sinodo sulla sinodalità svoltosi durante il mese di ottobre. Il cardinale  Hollerich , relatore generale del Sinodo, e il cardinale Grech, segretario generale, hanno presentato il testo in conferenza stampa, ove si sono sentiti in dovere di precisare che «non era stato preparato prima». Come è noto, questo Sinodo si svolge in due fasi, quella appena celebrata e ora conclusa e quella in programma nell'ottobre 2024. La prima, dopo la fase di ascolto del biennio precedente, doveva trovare una convergenza dei sinodali sui principali aspetti della vita della Chiesa, indicare le questioni

Tutti Santi

Tutti Santi (Mt 5,1-12) "Rallegratevi ed esultate perché grande è la vostra ricompe nsa nei cieli"   Fratelli e sorelle amatissimi, noi oggi contempliamo il mistero della comunione dei santi del cielo e della terra. Noi non siamo soli, ma siamo avvolti da una grande nuvola di testimoni: con loro formiamo il Corpo di Cristo, con loro siamo figli di Dio, con loro siamo fatti santi dello Spirito Santo. Gioia in cielo, esulti la terra! La gloriosa schiera dei santi intercede per noi presso il Signore, ci accompagna nel nostro cammino verso il Regno, ci sprona a tenere fisso lo sguardo su Gesù il Signore, che verrà nella gloria in mezzo ai suoi santi. Disponiamoci a celebrare il grande mistero della fede e dell'amore, confessandoci bisognosi della misericordia di Dio.   L a nostra celebrazione eucaristica si è aperta con l'esortazione "Rallegriamoci tutti nel Signore". La liturgia ci invita a condividere il gaudio celeste dei santi, ad assaporarne la gioia. I san

Commemorazione di tutti i defunti

Commem o razione  di tutti i defunti 1° Messa Dopo avere celebrato la Solennità di Tutti i Santi, la Chiesa ci invita oggi a commemorare tutti i fedeli defunti, a volgere il nostro sguardo a tanti volti che ci hanno preceduto e che hanno concluso il cammino terreno. Nell'Udienza di questo giorno, allora, vorrei proporvi alcuni semplici pensieri sulla realtà della morte, che per noi cristiani è illuminata dalla Risurrezione di Cristo, e per rinnovare la nostra fede nella vita eterna.   Come già dicevo ieri all'Angelus, in questi giorni ci si reca al cimitero per pregare per le persone care che ci hanno lasciato, quasi un andare a visitarle per esprimere loro, ancora una volta, il nostro affetto, per sentirle ancora vicine, ricordando anche, in questo modo, un articolo del Credo: nella comunione dei santi c'è uno stretto legame tra noi che camminiamo ancora su questa terra e tanti fratelli e sorelle che hanno già raggiunto l'eternità.   Da sempre l'uomo si è preoccupa

Diario di una amicizia

Wanda Poltawska,  55 anni di amicizia con il Beato Wojtyla GIACOMO GALEAZZI  – 02 N ovembre 2012   Quattro giorni dopo la sua elezione a pontefice Karol scrive alla alla sua "Dusia", Wanda Poltawska: "Dio ha deciso tutto quello di cui qualche volta abbiamo parlato. Tu stessa l'hai detto un giorno dopo la morte di Paolo VI ed è diventato realtà. Dovresti capire che in tutto questo penso a te. (...) Desidero continuare a camminare con te, giorno dopo giorno (...) Da quando seppi della tua vicenda nel lager di Ravensbruch, è cresciuto nel profondo di me stesso questo pensiero: 'Che Dio ha dato te a me con il compito che io devo bilanciare in tutto ciò che hai sofferto in quel lager'. E ho pensato che hai sofferto anche per me. A me, Dio ha risparmiato quella prova. Perché tu eri là (...) La Grazia del Signore è più forte della nostra debolezza. 'Tutto posso in colui che mi dà la forza". Dal quinquennio di orrori nel lager Wanda esce trasformata nel corp