XXX Domenica A

 

Nell'amore si riassume tutta la Legge divina. "Maestro, nella Legge qual è il più grande comandamento? La domanda lascia trasparire la preoccupazione, presente nell'antica tradizione giudaica, di trovare un principio unificatore delle varie formulazioni della volontà di Dio. Era una domanda non facile, considerato che nella Legge di Mosè sono contemplati ben 613 precetti e divieti. Come discernere, tra tutti questi, il più grande? Ma Gesù non ha nessuna esitazione, e risponde prontamente: "Amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il grande e primo comandamento". Nella sua risposta, Gesù cita lo Shemà cioè la preghiera che il pio israelita recita più volte al giorno, soprattutto al mattino e alla sera: la proclamazione dell'amore integro e totale dovuto a Dio, come unico Signore. L'accento è posto sulla totalità di questa dedizione a Dio, come unico Signore (ho 89 anni e mi dispiace constatare nell'esame di coscienza di non averlo voluto in tutta la mia vita passata). L'accento è posto sulla totalità di questa dedizione di amore a Dio, elencando le tre facoltà che definiscono l'uomo creato ad immagine e somiglianza dell'Amante, il Padre, dell'Amato, il Figlio, della Comunione di amore, lo Spirito Santo: cuore, anima e mente. Il termine mente, diànoia, contiene l'elemento razionale. Dio non è soltanto oggetto dell'amore, dell'impegno, della volontà e del sentimento, ma anche dell'intelletto, che pertanto non va escluso da questo ambito. È anzi proprio il nostro pensiero a doversi conformare al pensiero di Dio che ci ama pentiti fino al perdono.

Poi, però, Gesù aggiunge qualcosa che, in verità, non era richiesto dal dottore della legge:" Il secondo poi è simile a quello: Amerai il prossimo come te stesso". L'aspetto sorprendente della risposta di Gesù consiste nel fatto che egli stabilisce una relazione di somiglianza tra il primo e secondo comandamento, definito anche questa volta con una formula biblica desunta dal codice levitico di santità (Lv 19,18). Ed ecco quindi nella conclusione del brano i due comandamenti vengono associati nel ruolo di principio cardine sul quale poggia l'intera rivelazione biblica: "Da questi due domandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti". 

Essere discepoli di Cristo è mettere in pratica i suoi insegnamenti, che si riassumono nel primo e più grande comandamento della Legge divina, il comandamento dell'amore. L'amore per il prossimo nasce dall'ascolto docile della Parola divina, di Dio presente che ci parla. È un amore che accetta anche dure prove per la verità della parola divina e proprio così il vero amore cresce e la verità risplende in tutto il suo fulgore. Quanto è importante allora ascoltare la Parola, ascoltare Gesù che ci parla e seguirlo come tutti i Santi che celebreremo mercoledì e giovedì tutti i fedeli defunti per non essere tristi come quelli che non hanno speranza. Preghiamo la Regina della speranza.  

Commenti

Post popolari in questo blog

Anglicani

I peccati che mandano più anime all'inferno

Nove mesi di novena alla Madonna, fino al 25 dicembre