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Visualizzazione dei post da luglio, 2012

Due icone Madre di Dio e Madre della Chiesa‏

Due icone: la Madre di Dio e la Madre della Chiesa sono, alla fine, un’icona  sola La data dell’8 dicembre    ha negli ultimi tempi un significato singolare a causa di coincidenze ricorrenti: inizio del Vaticano I 1869 e chiusura del Vaticano II 1965, ponendo i due Concili dei 21 in reale e ideale continuità. In questa data    venne approvata dalla commissione europea la bandiera d’Europa, notoriamente a sfondo mariano. In questo giorno nel 1992 fu sciolta ufficialmente l’Unione Sovietica e nel successivo 25 dicembre (Natale) veniva calata la bandiera rossa sulla cupola del Cremlino a Mosca. Sono coincidenze per chi è aperto alle apparizioni    della Medaglia miracolosa

Ritornare allo spirito della liturgia

Nell’anno della fede e per la nuova evangelizzazione è necessaria una forte ripresa del f ondamento teologico della liturgia  pastorale “Alla vigilia del Concilio, infatti, appariva sempre più viva in campo liturgico l’urgenza di una riforma, postulata anche dalle richieste avanzate dai vari episcopati…Inoltre, si rivelava chiara fin dall’inizio la necessità di studiare in modo approfondito il  fondamento teologico della Liturgia,  per evitare di cadere nel ritualismo o di favorire il soggettivismo, il protagonismo del celebrante e affinché la riforma fosse ben giustificata nell’ambito della Rivelazione divina e  in continuità con la tradizione della Chiesa” ( Benedetto XVI,  Discorso al pontificio istituto liturgico,  7maggio 2011). Importante il connubio tra storia, teologia e pastorale della liturgia. Ma occorre rilevare che la storia della liturgia, indispensabile e preziosa, potrebbe però tendere anche verso l’ archeologismo  liturgico, per il quale si vorrebbe una dimen

Anno sacerdotale e nuova evangelizzazione

“Oggi, in piena emergenza educativa, il munus docendi della Chiesa, esercitato concretamente attraverso il ministero di ciascun sacerdote, risulta particolarmente importante… Questa è la funzione (cioè l’ontologia sacramentale) in persona Christi del sacerdote: rendere presente, nella confusione e nel disorientamento dei nostri tempi, la luce della parola di Dio, la luce che è Cristo stesso in questo nostro mondo. Quindi il sacerdote non insegna proprie idee, una filosofia che lui stesso ha inventato, ha trovato e gli piace: il sacerdote non parla da sé, non parla per sé, per crearsi

Il maligno

Il maligno cerca sempre di rovinare l’opera di Dio, seminando divisione nel cuore umano, tra corpo e anima, tra l’uomo e Dio, nei rapporti interpersonali, sociali, internazionali, e anche tra l’uomo e il  creato La Parola  di Dio di questa domenica (XVI anno B) ci ripropone un tema fondamentale e sempre affascinante della Bibbia: ci ricorda che Dio è il Pastore dell’umanità. Questo significa che Dio    vuole per noi la vita, vuole guidarci a buoni pascoli, dove possiamo nutrirci e riposare; non vuole che ci perdiamo e che moriamo, ma che giungiamo alla meta del nostro cammino, che è proprio la pienezza della vita. E’ quello che desidera ogni padre e ogni madre per i propri figli: il bene, la felicità, la realizzazione. Nel Vangelo di oggi Gesù si presenta come Pastore delle pecore perdute della casa d’Israele. Il suo sguardo sulla gente è uno sguardo per così dire ‘pastorale’. Ad

La presenza di Cristo negli oranti‏

Una interpretazione superficiale delle parole evangeliche – “ Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” (Mt 18,20) – crea   notevoli equivoci sul valore stesso del radunarsi in orazione e sulle condizioni della presenza di Cristo negli oranti. “Il punto di partenza della liturgia (…) sarebbe costituito dalla riunione di due o tre che stanno insieme nel nome di Cristo . Questo riferimento alla promessa del Signore di Mt 18,20 appare a prima vista innocuo e tradizionale. Acquista però una portata rivoluzionaria per il fatto che quest’unico testo biblico viene isolato e messo in contrasto con l’intera tradizione liturgica. Questi ‘due o tre’, infatti, vengono ora messi in contrapposizione ad un’istituzione con ruoli istituzionali e ad ogni ‘programma codificato’. Conseguentemente tale definizione significa: non è la Chiesa a precedere il gruppo, ma il gruppo la Chiesa. Non è la liturgia della Chiesa come realtà

L'unità segno di riconoscimento della Chiesa‏

L’unità è il segno di riconoscimento, il ‘ biglietto da visita’ della Chiesa nel corso della sua storia universale. Fin dall’inizio, dal giorno di Pentecoste, essa parla tutte le lingue. La Chiesa universale precede le Chiese particolari e queste devono sempre conformarsi a quella, secondo un criterio di unità e di universalità “ Questo è l’effetto dell’opera di Dio: l’unità ; perciò l’unità è il segno di riconoscimento, il ‘ biglietto da visita della Chiesa nel corso della sua storia universale. Fin dall’inizio, dal giorno di Pentecoste, essa parla tutte le lingue. La Chiesa universale precede la Chiese particolari , e queste devono sempre conformarsi a quella, secondo un criterio di unità e di universalità. La Chiesa non rimane mai prigioniera di confini politici, razziali e culturali; non si può confondere con gli Stati e neppure con le Federazione di Stati, perché la sua unità è di genere diverso e aspira ad attraversare tutte le frontiere umane. Da questo, c

I Documenti del Concilio sono una ricchezza enorme‏

Urge una nuova evangelizzazione e quindi vivere intensamente l’ Anno della Fede che inizierà a ottobre, a 50 anni dall’apertura del Concilio Vaticano II. I Documenti del Concilio contengono una ricchezza enorme per la formazione delle nuove generazioni cristiane, per la formazione della nostra coscienza. Occorre utilizzare con zelo il Compendio e il Catechismo della Chiesa Cattolica : nell’incertezza di questo periodo storico e di questa società esso offre la certezza della fede completa della Chiesa! La chiarezza e la bellezza della fede cattolica sono ciò che rendono luminosa la vita dell’uomo anche oggi! Questo in particolare se viene presentata da testimoni entusiasti ed entusiasmanti per l’incontro attraverso il noi ecclesiale, sacramentale con il Crocefisso risorto oggi “Nel Vangelo, Gesù avverte i Dodici che potrà accadere che in qualche località vengano rifiutati . In tal caso dovranno andarsene altrove, dopo aver compiuto davanti alla gente il gesto di s

Dal Vaticano I per comprendere il Vaticano II

Occorre ripartire dal Vaticano I per comprendere il Vaticano II: Dei Verbum e Gaudium et spes hanno il loro fondamento nella Dei Filius “La crisi della teologia postconciliare è in larga misura la crisi dei suoi fondamenti filosofici…Ma quando i fondamenti filosofici non vengono chiariti, alla teologia viene a mancare il terreno sotto i piedi . Perché allora non è più chiaro fino a che punto l’uomo conosce davvero la realtà, e quali sono le basi a partire da cui egli possa

Unità tra lo spirito e la lettera del Vaticano II

Perché la recezione del Concilio, in grandi parti della Chiesa, finora si è svolta in modo così difficile? Tutto dipende dalla giusta interpretazione del Concilio, dalla sua giusta ermeneutica, dalla giusta chiave di lettura e di applicazione “Perché la recezione del Concilio, in grandi parti della Chiesa, finora si è svolta in modo così difficile ? Ebbene, tutto dipende dalla giusta interpretazione del Concilio o – come diremmo oggi – dalla sua giusta ermeneutica, dalla giusta chiave di lettura e di applicazione. I problemi della recezione sono nati dal fatto che due ermeneutiche contrarie si sono trovate a confronto e hanno litigato tra loro. L’una ha causato confusione, l’altra, silenziosamente ma sempre più

La fede è nel pericolo di spegnersi

Per la Chiesa, in questo momento storico, la priorità che sta al di sopra di tutte è di rendere Dio presente in questo mondo e di aprire agli uomini l’accesso a Dio “La concezione teocentrica e teologica dell’uomo e dell’universo, quasi sfidando l’accusa di anacronismo e di estraneità, si è sollevata con questo Concilio in mezzo all’umanità, con delle pretese, che il giudizio del mondo qualificherà dapprima come folli, poi, Noi lo speriamo, vorrà riconoscere veramente umane, come sagge, come salutari; e cioè che Dio è, Sì, reale, è vivo, è personale, è provvido, è infinitamente buono; anzi, non solo buono in sé, ma buono immensamente altresì per noi, nostro creatore, nostra verità, nostra felicità, a tal punto che quello sforzo di fissare in Lui lo sguardo e il cuore, che diciamo contemplazione, diventa l’atto

Unità tra Sacra Scrittura, Sacra Tradizione e Magistero della Chiesa

Il ruolo del magistero della Chiesa e il suo provvidenziale esercizio per l’integrità della fede del popolo di Dio “Il Vescovo di Roma siede sulla sua Cattedra per dare testimonianza di Cristo . Così la Cattedra è il simbolo della  potestas   docendi ,  quella potestà di insegnamento che è essenziale del mandato di legare e sciogliere conferito a Pietro e, dopo di lui, ai Dodici.  Nella Chiesa la Sacra Scrittura, la cui comprensione cresce sotto l’ispirazione dello Spirito Santo, e il ministero dell’interpretazione autentica, conferito agli apostoli, appartengono l’una all’altro in modo indissolubile. Dove la Sacra Scrittura viene staccata dalla voce vivente della Chiesa, cade in preda alle dispute degli esperti. Certamente,

Solo chi vive in pienezza la vocazione cristiana evangelizza‏

“Solo chi è pienamente fedele alla dottrina di Cristo può essere efficacemente apostolo . E solo chi vive in pienezza la vocazione cristiana può essere immunizzato dal contagio di errori con cui viene a contatto” (Paolo  VI ) nell’ evangelizzazione “Il Signore fece i Dodici”. Egli crea qualcosa, Egli fa qualcosa, si    tratta di un atto creativo. Ed Egli li fece, “perché stessero con Lui e per mandarli” (Mt 3,14): questa è una duplice volontà che, sotto certi aspetti, sembra contraddittoria. “Perché stessero con Lui”: devono stare con Lui, per arrivare a conoscerlo, per ascoltarlo, per lasciarsi plasmare da Lui; devono andare con Lui, essere con Lui in cammino, intorno a Lui e dietro di Lui. Ma allo stesso tempo devono essere degli

Bisogno di umanità e dell'attenzione del cuore negli operatori sanitari‏

Per i medici, gli operatori sanitari e per quanti assicurano l’assistenza religiosa non basta la necessaria competenza professionale, ma per gli esseri umani ammalati c’è bisogno di umanità e dell’attenzione del  cuore “L’evangelista Marco ci presenta il racconto di due guarigioni miracolose che Gesù compie in favore di due donne: la figlia di uno dei capi della Sinagoga, di nome  Giairo , ed una donna che soffriva di emorragia (Mc 5,21-43) . Sono due episodi in cui sono presenti due livelli di lettura; quello puramente fisico:  Gesù si china sulla sofferenza umana e guarisce il corpo; e quello spirituale: Gesù è venuto a guarire il cuore dell’uomo, a donare la salvezza e chiede la fede in Lui.  Nel primo episodio, infatti, alla notizia che la figlioletta di  Giàiro  è morta, Gesù dice al capo della

Nel Papato luce e forza dall'alto e debolezza degli uomini‏

  Nel Papato c’è luce e forza che vengono dall’alto, fondamento della Chiesa pellegrina nel tempo , ma  anche la debolezza degli uomini, che solo l’apertura libera all’azione di Dio può trasformare “Nel Brano del Vangelo di Matteo …Pietro rende la propria testimonianza di fede a Gesù riconoscendolo come Messia e Figlio di Dio; lo fa anche  a  nome degli altri Apostoli. In risposta, il Signore gli rivela la missione che intende affidargli, quella    cioè di  essere “pietra”, la “roccia”, il fondamento visibile su cui è costruito l’intero edificio spirituale della Chiesa (Mt 16,16-19). Ma in che modo Pietro è la roccia? Come egli deve attuare questa prerogativa, che naturalmente non ha ricevuto per se stesso? Il racconto dell’evangelista Matteo ci dice anzitutto che il riconoscimento dell’identità di