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Visualizzazione dei post da giugno, 2020

Medici austriaci ai vescovi: La Comunione sul la bocca più sicura di quella sulla mano

Medici austriaci ai vescovi: "La Comunione sulla bocca più sicura di quella sulla mano" Jeanne Smits in "Duc in altum" 29-6-2020 Ventuno medici cattolici austriaci hanno scritto una lettera che rivolge un appello alla Conferenza episcopale del loro paese perché sia revocato il divieto di ricevere la Santa Comunione sulla lingua, divieto applicato da quando è stato annunciato che la Comunione in mano sarebbe stata l'unica forma consentita per la distribuzione dell'ostia consacrata. Mentre le misure di blocco determinate dal Covid-19 vengono progressivamente revocate in tutta Europa e le Messe sono riaperte al pubblico, un certo numero di conferenze episcopali, in paesi come l'Italia e l'Austria, hanno deciso di obbligare i sacerdoti a distribuire la Santa Comunione solo sulla mano, sebbene la Comunione in ginocchio e sulla lingua sia la pratica tradizionale della Chiesa cattolica. Per i cattolici di mentalità tradizionale questo obbligo è l'equiva

Il peccato più grave? La mancanza di fede. Anche nella pastorale cattolica

Ritengo sia il caso di tornare sulla bella intervista che Meiattini, monaco dell'Abbazia della Scala a Noci (Bari) e docente alla Facoltà teologica Sant'Anselmo di Roma: "Sembra, ormai, che l'annuncio del Vangelo si riduca a una terapia che serva a far star bene l'uomo nel suo mondo, invece che trasformare l'umano dall'interno sospingendolo verso il Deus semper major, nel movimento della glorificazione"  Aldo Maria Valli in "Duc in altum" 28 giugno 2020 Ritengo sia il caso di tornare sulla bella intervista che Giulio Meiattini, monaco dell'Abbazia Madonna della Scala a Noci (Bari) e docente alla Facoltà teologica pugliese e al Pontificio ateneo Sant'Anselmo di Roma, ha concesso al  Die Tagespost  e durante la quale il teologo ha detto fra l'altro: «Sembra, ormai, che l'annuncio del Vangelo si riduca a una terapia che serve a far star bene l'uomo nel suo mondo, invece che trasformare l'umano dall'interno sospingendo

Lo psicologo Roberto Marchesini ripercorre le vie della psicologia.

Mette in evidenza i nessi profondi tra le varie teorie psicologiche moderne e contemporanee e le correnti filosofiche alle quali esse fanno riferimento. Ne emerge un panorama nuovo, forse inedito; molto meno idilliaco ed etereo di quanto si possa pensare. Il risultato è una vera e propria " controstoria", disincantata e irriverente, della psicologia. Vi presentiamo la conclusione: Logos e rivoluzione  Roberto Marchesini "Le vie della psicologia" SUGARCOEDIZIONI pp.259-265 Nel corso del presente lavoro abbiamo parlato di ideologia liberal, di liberalismo, di marxismo e di neo-liberismo. È opportuno capire cosa lega queste dottrine che possono sembrare, in alcuni casi, in opposizione l'una all'altra. Come abbiamo visto, i greci consideravano l'universo come un kosmos, un insieme ordinato e armonico. Ciò che rende tale il kosmos è il logos, che possiamo tradurre con ordine, ragione, senso, discorso… Per i cristiani, il Logos è Cristo. In principio era il L

Auguri Caro Don Gino!

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Domenica 13°

Amare il padre, la madre, il fidanzato, la fidanzata, lo sposo, la sposa, la carriera, il potere, il successo più di Cristo attraverso Maria è infelicità perché inquieto il nostro cuore finché non mette lo scopo cristiano della vita al primo posto : l'obbligo morale è conseguente alle delusioni Un giorno Sara Matteucci (1978-1986) in un dialogo del tutto insolito per una bambina di sette anni chiede: "Mamma, lo sai che io ti voglio tanto bene; ma se ti dico che ne voglio di più a Gesù, alla Madonnina che a te, ti offendi? No amore" alla luce del Vangelo di questa domenica che ci parla dell'esigenza del Signore al primo posto per godere di tutta la sua generosità. E questo prima di essere un obbligo morale cui per libero arbitrio possiamo rinunciare, è la verità, una necessità e rinunciarvi è schiavitù, infelicità. Gesù mite e umile di cuore, non può non esprimere la verità per ogni cuore umano creato per l'infinito: "Chi ama il padre e la madre più di me non

Prete da sessanta anni!

Rivivo il gesto dell'imposizione delle mani, con il quale Egli ha preso possesso di me dicendomi: "Tu mi appartieni. Tu stai sotto la protezione delle mie mani. Tu stai sotto la protezione del mio cuore. Tu sei custodito nel cavo delle mie mani e proprio così ti trovi nella vastità del mio amore. Rimani nello spazio delle mie mani fino alla morte e dammi continuamente le tue" A 86 anni sono qui nella Casa del Clero di Negrar con la fotografia di Mons. Carraro che mi bacia le mani dopo l'ordinazione sessanta anni fa a 26 anni. Le mie mani sono state unte con l'olio che è il segno dello Spirito Santo e della sua forza. Ma perché le mani? La mia mano è strumento del mio agire, è il simbolo della mia capacità di affrontare il mondo, appunto di "prenderlo per mano". Il Signore mi ha imposto le mani e ha voluto le mie mani affinché, nel mondo, diventassero le sue. Ha voluto che non siano più strumento per prendere le cose, le donne, gli uomini, il mondo per me

Omelie per la messa vespertia e del giorno di San Pietro

Dai brani del Vangelo per san Pietro della messa vespertina (Gv 21,15-19) e del giorno (Mt 16,13-19) Il brano del Vangelo della messa vespertina della vigilia è particolarmente bello e commovente, perché viene dopo la risurrezione di Gesù, quindi dopo la passione di Gesù e il rinnegamento di Pietro. Pietro, che era stato designato come il primo degli apostoli, non aveva voluto ascoltare Gesù. Si era ostinato nel proclamare la sua volontà di seguirlo, quando Gesù gli aveva detto: "Dove io vado, per ora tu non puoi seguirmi" (Gv 13,36), e il risultato di questo atteggiamento era stato il suo triplice rinnegamento (Gv 18,12-27). Dopo la risurrezione, Gesù appare ai discepoli vicino al lago di Genezaret e, al termine del pasto offerto ai discepoli, si rivolge a Pietro, facendogli tre domande di fronte a tutti:" Simone di Giovanni, mi ami (agapao) tu?".  Gesù non fa nessun accenno esplicito al rinnegamento di Pietro, ma dà l'occasione di riparare il suo triplice ri

Complesso il rapporto tra primato ed episcopato

Nella Chiesa Cattolica l'obbedienza dei presbiteri e dei diaconi è al proprio Vescovo diocesano in comunione con il Papa. Conferenze episcopali sono solo strutture di collegamento, di servizio tra i vescovi. E i Sinodi? Papa Francesco ha programmato per l'ottobre del 2022 un "Sinodo sui Sinodi" Saggio di Joseph Ratzinger Benedetto XVI in "Fede, Ragione, Verità e Amore" (pp.379-409)  Quanto complesso sia il problema del rapporto di primato ed episcopato, lo si è visto di nuovo dopo una fase di irrigidimento che risale alle discussioni del Concilio Vaticano I e II. Il destino particolare di questo problema sta nella passione politica, che esso ha ridestato in ogni tempo e da ogni parte, dal momento che asserzioni su questo terreno non restano mai di natura puramente teorica, ma possono far scaturire imprevedibili conseguenze per la prassi della chiesa. Ove si scontrano ricerca teologica e passione politica, diventa più pericoloso che altrove per la realtà dell