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Visualizzazione dei post da ottobre, 2021

Commemorazione di tutti i defunti, seconda Messa

2° Messa (Mt 25, 31-46) "Venite benedetti del Padre mio"   E molto importante che noi cristiani viviamo il rapporto con i defunti nella verità della fede, e guardiamo alla morte e all'aldilà nella luce della Rivelazione. Già l'apostolo Paolo, scrivendo alle prime comunità cristiane, esortava i fedeli a "non essere tristi come gli altri che non hanno speranza". "Se infatti – scriveva – crediamo che Gesù è morto e risorto, così anche Dio, per mezzo di Gesù, radunerà con Lui coloro che sono morti" (I Tm 4,13-14). È necessario anche oggi evangelizzare la realtà della morte e della vita eterna, realtà particolarmente soggette a credenze superstiziose e a sincretismi, perché la verità cristiana non rischi di mischiarsi con mitologie di vario genere. Nell'Enciclica sulla speranza cristiana, Benedetto XVI si interroga sul mistero della morte, della vita eterna ( Spe salvi, 10-12). Si chiede: la fede cristiana è an

1 novembre TUTTI I SANTI

1 novembre TUTTI I SANTI (Mt 5,1-12°)   Come possiamo divenire santi cioè amici di Dio, felici anche in tutte le tribolazioni? All'importante interrogativo si può rispondere anzitutto in negativo: per essere santi non occorre compiere azioni e opere straordinarie, né possedere carismi eccezionali. Viene poi la risposta in positivo: è necessario innanzitutto ascoltare cioè congiungere all'udire l'ubbidire nella preghiera e quindi seguirlo senza perdersi d'animo di fronte difficoltà e nelle cadute lasciarsi da Lui perdonare perdonando. "Se uno mi vuol servire – Egli ci ammonisce – mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà" ( Gv 12,26). Chi si fida di Lui e lo ama con sincerità, come il chicco di grano sepolto nella terra, accetta di morire a sé stesso. Egli infatti sa che ci cerca di avere la sua vita per sé stesso e non per Cristo la perde, e chi in Cristo si dà, si perde

Domenica XXXI

Domenica XXXI (Mc 12,28b-34) "Amerai il Signore tuo Dio. Amerai il prossimo tuo"   Il Vangelo ci propone il cuore dell'insegnamento di Gesù sul più grande comandamento, anima di tutti i comandamenti: il comandamento dell'amore, che è duplice: amare Dio al di sopra di tutti e di tutto e amare il prossimo come se stessi. I Santi, che domani celebreremo tutti insieme in un'unica festa solenne, sono proprio coloro che per la fiducia nell'Amante, il Padre, nell'Amato, il Figlio, nell'Amore, lo Spirito Santo, cioè nella grazia di Dio hanno cercato di vivere secondo questa legge fondamentale. In effetti, il comandamento dell'amore lo può mettere in pratica pienamente chi vive nella consapevolezza evangelica di una relazione profonda con Dio trinità, proprio come il bambino diventa sempre più capace di amare a partire originariamente da una buona relazione con la madre [DG1]   [DG2]   e il padre. Prima di essere