Terza Domenica di settembre alla Corona,I sette dolori di Maria, il culto della Madonna Addolorata

 

La Madonna Addolorata è un appellativo attribuito a Maria, madre di Gesù. In un primo tempo i riti in onore dell'Addolorata erano concentrati nella Settimana Santa, poi vennero istituite nuove date e celebrazioni, fino alla decisione di San Pio che la stabilì, il 15 settembre. Da Patriarca di Venezia nel 1897 venne pellegrino al Santuario della Corona e divenuto Papa concesse la stessa indulgenza plenaria della basilica di San Pietro a chi pellegrinava nel Santuario alle solite condizioni, tra cui la confessione. Rettore nel mese di settembre confessavo anche 7 o otto are di confessore.

 

 Ecco come è nata la devozione secolare alla Mater Dolorosa.

1 Le origini del culto

2 I Sette Dolori sofferti da Maria

3 Maria, tutta la sofferenza di una madre

4 Le rappresentazioni della Madonna Addolorata

Una donna bella e triste, abbigliata in nero e viola, i colori del lutto. Il volto rivolto al cielo, spesso rigato di lacrime, e negli occhi un'angoscia che non ha voce, non ha parole. Così appare la Madonna Addolorata nella maggior parte delle rappresentazioni che la raffigurano. Ed è esattamente di questo che stiamo parlando, di una mamma che ha sofferto immensamente per amore dell'unico Figlio, che ha partecipato al Suo dolore, alla Sua Passione, accompagnandolo fin sulla Croce e versando ai piedi di quest'ultima tutte le proprie lacrime.

 

Ma quando e come è nato il culto della Madonna Addolorata?

 

Le origini del culto

La devozione alla Vergine Addolorata viene celebrata ogni anno il giorno 15 settembre, l'indomani della celebrazione dell'Esaltazione della Croce. Fu papa Pio X (1904-1914) a stabilire questa data, ma il culto della Madonna Addolorata e dei suoi Sette Dolori esisteva già alla fine dell'XI secolo. Inizialmente i dolori erano 5, come 5 erano i Gaudi. Si tratta di momenti della vita di Maria raccontati nei vangeli, o tramandati dalla devozione popolare, legati alla Passione e alla morte di Gesù, ma non solo. I dolori di Maria venivano già allora rappresentate per mezzo di cinque spade conficcate nel cuore.

 

Furono soprattutto Sant'Anselmo e San Bernardo a contribuire al diffondersi di questa forma devozionale che esaltava la figura di Maria come madre e venerava il suo pianto accorato ai piedi della Croce. Il Liber de passione Christi et dolore et planctu Matris eius, un testo scritto da un anonimo, fu solo una delle prime composizione dedicate al Pianto della Madonna, che tanto spazio avrebbe trovato nelle Laudi popolari e nei Misteri del tempo.

 

Nel XII secolo Jacopone da Todi (ma l'attribuzione non è certa) compose lo Stabat Mater, un componimento poetico musicale liturgico che veniva recitato o cantato durante la celebrazione eucaristica prima della proclamazione del Vangelo. Si tratta di una struggente meditazione sul dolore di Maria ai piedi della Croce. La preghiera comincia con le parole:

 

Stabat Mater dolorósa

iuxta crucem lacrimósa,

dum pendébat Fílius.

 

Cuius ánimam geméntem,

contristátam et doléntem

pertransívit gládius.

 

La Madre addolorata stava

in lacrime presso la Croce

mentre pendeva il Figlio.

 

E il suo animo gemente,

contristato e dolente

era trafitto da una spada.

 

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Rosario Madonna dei Sette Dolori

Rosario devozionale indossabile con grani di 6 mm

Nel 1233 sette nobili fiorentini della compagnia dei Laudesi, una confraternita di Firenze particolarmente devota alla Madonna, assistettero a un miracolo: videro l'immagine della Vergine raffigurata sulla parete di una strada cittadina prendere vita. La Madonna appariva afflitta da un grande dolore, e indossava i colori del lutto. I giovani interpretarono quella visione come un segno del dolore che la madre di Gesù provava a causa dell'odio che divideva le famiglie di Firenze. Così decisero di indossare a loro volta abiti a lutto, gettarono le armi, si ritirarono in penitenza e preghiera sul Monte Sanario e istituirono una nuova confraternita: la compagnia di Maria Addolorata, o dei Serviti.

 

Molte altre confraternite vennero istituite successivamente, mentre la devozione a Maria Addolorata e ai Sette Dolori della Beata Vergine si diffondeva in tutti gli strati della popolazione. Questa incredibile diffusione è ancora ben visibile oggi, grazie alle innumerevoli feste popolari in onore della Madonna Addolorata che hanno luogo ovunque nel nostro paese. Ma anche nobili e perfino sovrani europei furono devoti alla Madonna Addolorata e incoraggiarono il suo culto. Pensiamo a Carlo V, Imperatore del Sacro Romano Impero germanico, che commissionava quadri raffiguranti i Dolori di Maria per istruire il popolo analfabeta, o ai reali spagnoli. I Serviti e i francescani contribuirono in larga misura a questa diffusione.

 

In un primo tempo i riti in onore dell'Addolorata erano concentrati nella Settimana Santa, poi vennero istituite nuove date e celebrazioni, fino alla decisione di Pio X.

 

I Sette Dolori sofferti da Maria

Abbiamo già accennato ai Sette dolori di Maria. Di cosa si tratta? Sono altrettanti avvenimenti raccontati nei Vangeli che mostrano episodi della vita di Maria caratterizzati da una grande afflizione. Nell'iconografia popolare sono stati rappresentati spade conficcate nel cuore della Madonna.

 

Ecco elencati i Sette Dolori di Maria Addolorata:

 

Profezia dell'anziano Simeone sul Bambino Gesù: "Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima." (Luca 2,34-35)

La fuga in Egitto della Sacra famiglia: "Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo». Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode." (Matteo 2,13-15).

La perdita di Gesù Bambino nel Tempio: "I suoi genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l'usanza; ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero le sue parole. Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore." (Luca 2,41-51)

L'incontro di Maria e Gesù lungo la Via Crucis (Questo episodio non è narrato nei Vangeli, ma deriva dalla tradizione popolare. Gesù salendo al Calvario incontra la madre).

Maria ai piedi della Croce: "Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa." (Giovanni 19,25-27)

Maria accoglie nelle sue braccia Gesù morto (Anche questo episodio non è narrato nei Vangeli, ma è stato soggetto di innumerevoli rappresentazioni sacre, come la Pietà di Michelangelo, solo per citare una delle più celebri. Maria culla tra le sue braccia il corpo di Gesù deposto dalla croce prima che venga sepolto.)

Maria assiste alla sepoltura Gesù (Episodio non biblico, tramandato dalla tradizione).

I Sette Dolori costituiscono una sorta di cammino di sofferenza di cui la Madonna è stata protagonista. Non a caso la tradizione popolare ha istituito in alcune località la 'Via Matris', una versione mariana della Via Crucis, istituendo veri e propri cammini di penitenza e meditazione sulle orme dei Sette Dolori di Maria.

 

Nell'ambito di alcune feste popolari vengono affiancati le statue di Maria in abiti da lutto e quella di Gesù, in una sorta di dialogo amorevole e infinitamente doloroso tra Madre e figlio.

 

Maria, tutta la sofferenza di una madre

Abbiamo parlato in molti altri articoli della figura della Madonna madre di Gesù, della Madonna madre di Dio. Nella figura della Madonna Addolorata questa identità materna di Maria di Nazareth incontra il suo più alto e drammatico compimento. Come ha affiancato Gesù, suo figlio, nella vita, in quella fredda notte a Betlemme, così Maria lo ha seguito fino a un passo dalla morte, cullando il suo corpo martoriato per l'ultima volta, prima di affidarlo al sepolcro. Sue le lacrime che hanno lavato il sangue dalle ferite della corona di spine, dei chiodi della Croce. Suoi i sospiri che hanno sfiorato la pelle ormai fredda dell'Agnello ucciso per mondare l'umanità da tutti i peccati. Ma quell'Agnello per lei era anche un figlio, portato in grembo per lunghi mesi, accudito nelle notti di pianto, protetto e custodito come il tesoro più prezioso, e infine lasciato andare nel mondo, a seguire il proprio destino, ma sempre con l'occhio attento e premuroso della madre a seguirlo, a vegliare su di lui, a pregare per lui. Non possiamo comprendere l'importanza della figura della Madonna Dolorosa se non ci soffermiamo su questo aspetto di Maria come madre.

 

la mamma nella religione cristiana

 

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Da Eva a Maria: la figura della Madre nelle sacre scritture

La madre, pilastro di ogni famiglia, cuore pulsante e fonte di vita per chi gravita intorno a lei. Dovremmo ricordare ogni giorno che cosa significa…

 

Le rappresentazioni della Madonna Addolorata

In apertura di articolo abbiamo già accennato a quale sia l'iconografia classica della Madonna Addolorata. Il volto triste, pallido, di chi ormai non ha più altro nutrimento del proprio dolore, altro sollievo alla sete del proprio pianto. Gli abiti sono a lutto, neri o viola, e spesso stringe in mano un fazzoletto, mai sazio di lacrime. In molte rappresentazioni il petto è straziato dalle lame crudeli delle Spade dei Sette Dolori. Una madre a lutto che piange per l'eternità la morte del suo unico Figlio.

 

Ma ci sono altre immagini ricorrenti nell'arte sacra, che immortalano ulteriori momenti di quella Via Matris costellata di sofferenza. Le Pietà, per esempio, che rappresentano il penultimo dei Sette Dolori, quel momento non riportato in nessun Vangelo, ma impresso in modo indelebile nella tradizione popolare, nell'emotività collettiva di un'umanità sempre sensibile alle grandi tragedie: Maria tiene tra le braccia il corpo senza vita di Gesù.

 

la pietà

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La Pietà scena della Deposizione Angela Tripi

il corpo di Gesù tra le braccia di Maria che ne piange la morte.

Il corpo del Cristo è abbandonato, in una posa dolente e, allo stesso tempo, rilassata, come se tutto il dolore lo avesse già lasciato, come se, finalmente, potesse trovare sollievo nell'abbraccio della madre. Ed è su di lei che tutta la sofferenza si riversa, come se fosse stata proprio lei, Maria, ad assorbire il male inflitto alle membra benedette nate dal suo grembo, per consentirgli di morire in pace. È composta Maria, nel suo strazio, appare serena, come se stesse solo cullando il figlio dormiente, come se sapesse che, di lì a poco, Lui aprirà gli occhi e le sorriderà. Nello stesso tempo, in questa composizione iconografica, si percepisce tutta l'intimità che solo due creature che hanno condiviso per mesi lo stesso corpo possono conoscere, quell'alchimia misteriosa che rende madri e figli inseparabili, inscindibili a prescindere da ciò che la vita riserva loro.

 

L'arte sacra spagnola, soprattutto in epoca barocca, ha prediletto le Madonne Piangenti, abbigliate riccamente, con abiti sfarzosi, principeschi, che pure conservano i colori del lutto. Madonne fatte per commuovere il popolo, per suscitare sentimenti di pietà e partecipazione, e per questo avevano spesso un aspetto molto realistico.

 

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In Spagna, ma anche in molte tradizione popolari italiane, era molto famosa e praticata la cerimonia dell'Entierro, la sepoltura di Gesù, portata in Spagna con ogni probabilità dai francescani o dai Serviti. Il corpo di Cristo viene deposto dalla Croce, affidato al pianto della madre e poi sepolto. Questo tipo di sacra rappresentazione coinvolgeva esponenti di tutte le classi sociali e mobilitava l'intera comunità, come accadeva per esempio a Casale Monferrato e in diversi paesi del basso Piemonte, dove si trovano ancora documenti e testimonianze della diffusione di questo rito.

 

L'Italia ospita molti santuari dedicati all'Addolorata, da Nord a Sud. E da Nord a Sud sono ancora molto diffuse le feste popolari che il 15 settembre, ma anche durante la Settimana Santa, celebrano il dolore di Maria per la perdita del Figlio. Come ad Agrigento, dove il Venerdì Santo la statua di Maria va in cerca di quella di Gesù deposto per le vie della città, portata a spalla dai membri di una confraternita, o a Belluno, dove la festa in onore della Madonna Addolorata coincide con l'antica Sagra de i fisciot (sagra dei fischietti), o a Comiso dove i festeggiamenti durano per giorni, tra cene e processioni, e culminano con il "Trionfo di Maria SS. Addolorata".

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