Meditazione.La domanda non è 'Quando verrà' La donada è, Io lo sto aspettando'
Meditazione /La domanda non è: "Quando verrà?" La domanda è: "Io lo sto aspettando?". Perciò voi tenetevi pronti perché, nell'ora che non immaginate, viene il Figlio dell'uomo nella venuta. Perciò il problema non è capire la fine dei tempi, ma capire il nostro tempo, il nostro tempo.
Domanda di "Eremita" – 30m novembre 2025
Gesù dice: "Come ai giorni di Noè… così sarà". E cosa facevano ai giorni di Noè? Mangiavano, bevevano, si sposavano. Niente di male. Facevano ciò che facciamo anche noi, una vita normale. Ma il problema non era ciò che facevano: è che non si accorsero di nulla. Non vedevano. Non ascoltavano. Non percepivano che Dio stava parlando alla loro vita.
Noè costruiva un'arca… e loro ridevano. L'azione di Dio era davanti ai loro occhi, ma erano ciechi, immersi nelle loro occupazioni.
Gesù dice: "Così sarà anche la venuta del Figlio dell'uomo". Non è tanto un annuncio di paura, è un annuncio di verità: Dio viene. Viene nella storia, viene nei fatti concreti, viene nella notte della tua vita, quando non te l'aspetti.
Questa venuta non divide le persone in buoni e cattivi, ma in svegli e addormentati. Due uomini nel campo: uno è preso, l'altro lasciato. Due donne che lavorano: una è presa, l'altra lasciata. Stessa vita, stesso lavoro, ma cuore diverso. Uno vede, l'altro no. Uno è aperto alla venuta di Dio, l'altro vive come se Dio non entrasse mai.
È questa la parola chiave: vegliate. Vegliare non significa stare con gli occhi aperti tutta la notte: significa vivere con un cuore che attende, che non si chiude, che riconosce la voce del Signore quando passa.
Gesù ci dà anche un'immagine fortissima: il ladro nella notte. Il ladro non avvisa, non manda un messaggio. Entra quando meno te l'aspetti. Così è Dio. Non perché vuole spaventarti, ma perché vuole incontrarti davvero, non in un'idea, ma nella realtà. Dio entra nella tua vita come un ladro perché ti sorprende, ti scompiglia i piani, scardina le tue sicurezze. E questo è un bene, perché noi spesso viviamo chiusi nelle nostre certezze, nelle nostre abitudini, nelle nostre paure, e non ci accorgiamo che proprio lì, in quella notte, il Signore sta venendo.
Vegliare significa non vivere addormentati circa le cose del mondo. Vegliare significa vedere che ogni fatto — una malattia, una difficoltà, una gioia inattesa, un fallimento, una persona che ti è messa accanto — è una visita di Dio. Vegliare significa dire: "Signore, stai venendo da me proprio ora, in questo momento della mia vita. Non voglio perderti".
Gesù dice: "Tenetevi pronti". Non pronti nel senso di perfetti — perché non lo saremo mai — ma pronti nel senso di disponibili, aperti, liberi. Pronti perché sappiamo che il Figlio dell'uomo viene proprio quando noi non immaginiamo nulla, quando pensavamo che Dio fosse lontano. E invece ecco: lui viene. Viene nella notte, viene nella storia, viene nella tua vita concreta.
La domanda non è: "Quando verrà?". La domanda è: "Io lo sto aspettando?". Perché chi lo aspetta, chi vive con il cuore sveglio, scopre che ogni giorno — anche il più oscuro — è una visita del Signore che salva.
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