Edith Stein

Il Beato Giovanni Paolo II il 1 ottobre del 1999 proclamava compatrona d’Europa, con santa Brigida di Svevia e Santa Caterina Santa da Siena Teresa Benedetta della Croce, vergine e martire. Oggi è la sua festa e nell’incontro eucaristico con la Presenza di Gesù Cristo qui davanti alla Stella dell’evangelizzazione ci raccomandiamo alla sua intercessione perché l’Europa non abbia a staccarsi dalle sue radici cristiane che hanno
nell’immagine del Crocefisso la loro icona di civiltà. Se quando facciamo il segno della Croce, quando vediamo il Crocefisso nei luoghi pubblici e privati non ci pensiamo di questa omissione chiediamo sinceramente perdono prima di celebrare i santi misteri.

La Parola di Dio risuona oggi a noi qui convenuti nel Santuario  della Stella dell’Evangelizzazione e attraverso Radio Telepace a tutti voi che ci seguite, contemplando evangelicamente la vergine saggia Santa Teresa Benedetta della Croce. Nella sua non lunga vita (1891 – 1942) tutto in lei esprime, condotta da Dio nel deserto, il tormento della ricerca e la fatica di un pellegrinaggio sponsale per lasciarsi liberamente assimilare alla sofferenza vicaria di Cristo crocifisso per il bene di tutti, a cominciare dal suo popolo cioè il popolo ebraico.
Educata nella propria famiglia ebraica di undici figli, a 15 anni ritiene inutile la fede e smette con consapevolezza ciò che è fondamentale per credere cioè la preghiera e la pratica religiosa. Ha detto il Beato Giovanni Paolo II nell’omelia della beatificazione: “Teresa, la Benedetta della Croce, ha iniziato il suo cammino spirituale con la convinzione che non esiste assolutamente nessun Dio…all’età di 15 anni, Edith, nata in una casa di antica tradizione ebraica, decise di non pregare più…riteneva improbabile l’esistenza di un Dio personale…conforme al suo grande talento intellettuale, non volle accettare nulla che non fosse provato, ragionevole, neanche la fede dei suoi Padri. Voleva andare da sola alla radice delle cose” mantenendo desta la sensibilità per la verità. In questa ricerca del vero, del bene, di Dio è giunta a scorgere le utili luci sorte lungo la storia della fede cattolica e a percepire così Gesù Cristo come la luce che illumina la storia. Nel 1917 il primo incontro con la croce abbracciata per amore da una persona sofferente; la mia prima esperienza della forza divina che dalla croce emana e si comunica a quelli che l’abbracciano per amore. Per la prima volta mi fu dato di contemplare in tutta la sua luminosa realtà chi appartiene alla Chiesa nata dalla passione salvifica di Cristo, nella sua vittoria sul pungiglione della morte. Fu quello il momento in cui la mia incredulità crollò e si levò raggiante davanti al mio sguardo: Cristo, il Dio  che possiede un volto umano nel mistero della Croce.
La lunga lotta che la porta a una decisione personale di aderire alla fede in Gesù Cristo terminò soltanto nel 1921, quattro anni dopo, passando una notte intera leggendo l’autobiografia di Santa Teresa d’Avila: l’incontro con la Presenza del Risorto che nella Chiesa opera oggi e che mi dice: ti farò mia sposa per sempre. Questa è la verità, non la verità della filosofia anche se aiuta a comprendere l’incontro cioè la verità in una persona, il vivente Tu di Dio e senza indugio si fece battezzare e accogliere nella Chiesa cattolica con il nome di Teresa sentendomi sempre ebrea che giunge ad appartenere a Cristo.
Il giovedì santo del 1933 così pregava: “mi rivolsi al Redentore e gli dissi che sapevo bene come fosse la croce in quel momento sulle spalle del popolo ebraico. La maggior parte non lo comprendeva ma a quelli che partecipando al sacrificio eucaristico avevano la grazia di capirlo avrebbero dovuto accettarla, come Lui che si è lasciato uccidere per amore per noi, con piena volontà a nome di tutti. Mi sentivo pronta, soltanto domandavo al Signore che mi facesse vedere come dovevo farlo. Terminata l’ora santa ebbi l’intima certezza di essere stata esaudita sebbene non sapessi ancora in che cosa doveva consistere quella croce per il bene del mio popolo perseguitato.
Nel 1933 entra nel Carmelo per seguire la Croce di Cristo e al nome battesimale di Teresa aggiunge Benedetta della Croce per stare davanti a Dio per tutti, come una piccola Ester. Io pensavo che coloro che avevano capito come tale destino è la croce di Cristo, avrebbero dovuto prenderla su di sé a nome di tutti riempiendo le loro lampade in attesa dello Sposo, pregando e studiando per integrare la filosofia realista e non idealista  di Tommaso con il momento fenomenologico nella ricerca della verità, con conferenze sul connubio di fede e ragione, e con la promozione della donna. Ma già da adesso accetto la morte con gioia certa che Dio non mi abbandona. Prego perché possa accettare il mio dolore, la mia morte per tutte le necessità della santa Chiesa.
Dopo le manifestazioni antisemitiche della notte dei cristalli, il 9 novembre 1938 viene trasferita in Olanda al Carmelo di Echt insieme alla sorella Rosa pure convertitasi al cattolicesimo Qui scrive la sua opera Scientia Crucis e così interviene di fronte agli avvenimenti drammatici: “prima è venuto dall’oriente il Bolscevismo, con la lotta contro Dio, poi il Nazionalsocialismo, con la lotta contro la Chiesa. Ma né l’uno né l’altro vincerà. Vincerà alla fine Cristo”. Nel marzo 1939: “Cara madre….mi permetta di offrirmi con il Crocifisso in sacrificio di espiazione per la vera pace: perché il regno dell’anticristo, del Dragone, sprofondi, se possibile senza un nuovo conflitto mondiale, e che un nuovo ordine si impianti”.
IL 2 agosto viene prelevata con la sorella: Vieni andiamo per il nostro popolo. Il 7 agosto per Auschwitz- Birkenau e vi giunge il 9 e subito destinata alla camera a gas con la sorella e prima scrive: “Il mondo è in fiamme: la lotta tra Cristo e anticristo si è accanita apertamente, perciò se ti decidi per Cristo può esserti chiesto anche il sacrificio della vita..La Croce, accolta in ogni celebrazione eucaristica per una fede vissuta, è la via d’amore che dalla terra conduce al cielo. Egli ha versato il sangue del suo Cuore e con la presenza da risorto te lo fa rivivere in ogni Messa per guadagnare il tuo cuore rendendoti capace di spargere ovunque il suo preziosismo sangue per lenire, salvare, redimere”. Stella dell’Evangelizzazione  rendi il nostro cuore come quello di Santa Teresa Benedetta della Croce.

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