La celebrazione della Liturgia nella Casa per sacerdoti anziani di Negrar (Verona)

Ormai da più anni sono in attesa di morire nella Casa per sacerdoti anziani di Negrar (Verona): momento centraledella giornata la celebrazione della Liturgia

 

Momento centrale della giornata per cinquanta sacerdoti (sono ancora tra i pochi non in carrozzella) la celebrazione della Liturgia in preparazione del momento di giungere alla meta della Vita eterna è pieno di fiducia.

Una precisazione da fare, per quanto potrà sembrare banale, è che la Liturgia non consiste della sola celebrazione eucaristica, che comunque rappresenta l'apice del culto della Chiesa. Anche l'Ufficio Divino, detto comunemente breviario, non a caso ribattezzato da Paolo VI col nome di Liturgia delle Ore, è pienamente Liturgia.

Quando il sacerdote prega il breviario, egli non sta compiendo un'azione privata. Anche in camera da soli non siamo in realtà soli perché, come ricordava Benedetto XVI, "chi crede non è mai solo". C'è un'altra ragione. Chi, anche in carrozzella, prega il breviario sta celebrando la Liturgia delle Ore cioè le Lodi al mattino, i vesperi nel pomeriggio. In quel momento, pur mal ridotti,rappresentiamo in noi tutta la Chiesa cioè le nostre voci in quella di Cristo e la sua voce le nostre. Infatti, come ricordava San Giovanni Paolo II sulla scia dei Padri della Chiesa, quando nella Chiesa si proclamano i salmi, è innanzitutto Cristo stesso che li recita, attraverso la bocca della sua Sposa. Fedeli alle esortazioni apostoliche di pregare "incessantemente", questa "celebrazione è costituita il modo da santificare tutto il corso del giorno con tanti problemi fisici e morali per mezzo della lode a Dio" (SC n. 84). Celebrata "nella forma approvata" dalla Chiesa, la Liturgia delle Ore "è veramente la voce della Sposa stessa che parla allo Sposo, anzi è la preghiera di Cristo, con il suo corpo, al Padre" (SC n.84).

Nell'abbondanza del silenzio è questo un punto di meditazione e di contemplazione per la preghiera personale. Occorre ravvivare la consapevolezzache ogni volta che recitiamo i salmi del breviario, Cristo risorto presenteattraverso la nostra bocca e, al tempo stesso, la nostra voce entra dentro la voce  del Sommo Sacerdote Gesù Cristo: una verità  semplice che in questi anni mi ha aiutato a identificarmi con Cristo che la Liturgia delle Ore aiuta a realizzare non solo a livello di pensiero teologico, pur importante, ma affettivamente come la preghiera della Sposa e del corpo Mistico del Signore: sempre più una sola cosa con Lui. Il Corpo parla e loda attraverso la bocca, che si trova nel Capo. Così anche della Chiesa nei confronti di Cristo. E, nella Liturgia delle Ore, noi siamo solo la bocca visibile; ma matura sempre più la consapevolezza di quella invisibile cioè la bocca di Gesù presente che intercede davanti al Padre per me sempre più consapevole di peccati passati. In qualche misura, quindi, sebbene non si arrivi alla perfezione del Sacrificio eucaristico, anche il breviario ha un valore di preghiera espiatoria. Essendo, poi, la voce della Sposa che parla al suo Sposo, la Liturgia delle Ore ha anche il potere, per così dire, di commuovere il Cuore sacerdotale di Cristo, il quale non negherà le grazie ai suoi figli, che gridano a Lui non solo per sé ma per tutta la Chiesa in questo momento difficile. Allora poiché siamo la bocca del Signore quando preghiamo la Liturgia delle Ore, non corriamo, consapevoli di essere Cristo che prega il Padre. Ora Cristo non corre mai, parla adagio con il Padre. Veramente è cresciuta la consapevolezza che la Liturgia delle Ore è il colloquio amorevole e intimo tra lo Sposo e la Sposa, un incontro di grande intimità. Quelli che si amano non hanno fretta di separarsi perché l'amore non ha mai fretta ma aiuta ad essere calmi, raccolti anche in tante tribolazioni fisiche e morali, insopportabili senza la fede e la preghiera. 

Nella Liturgia soprattutto nella Liturgia della Messa mi rendo conto di trovarmi davanti alla Tremenda Presena della Maestà divina, all'attualizzazione sacramentale del Sacrificio della Croce che pulisce l'anima. Qui è ben celebrata e implica la percezione della Presenza trinitaria di Dio che ci fa interiormente gridare come il profeta Isaia: "Ohimè! Io (con tutta la consapevolezza sempre più evidente dei peccati commessi) sono perduto perché un uomo dalle labbra impure io abito; eppure i miei occhi hanno visto il re, il Signore degli eserciti" (Is 6,5), l'amore più grande dei mei peccati. Qui nella Casa di riposo per sacerdoti, concelebrando, contemplando e adorando, sto rendendomi sempre piùconto di cosa è veramente ogni Santa Messa! Persino i gesti come la fatica di sedersi e alzarsi…tutto viene trasformato perché siamo presenti alla Presenza che fa tremare e nello stesso tempo riempie il cuore dell'Amore di Dio più grande ogni peccato e di ogni limite. L'attualizzazione sacramentale del Golgota, la presenza di Cristo crocifisso e risorto nel momento più difficile del vivere a 89 anni percependolo con fede mi fa dire grazie della vita anche da anziani in preparazione con Gesù, Maria e Giuseppe del giorno natalizio al cielo.

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