L'alleanza tra Viganò e Trump è il bastione, da valutare criticamente, contro il Nuovo Ordine Mondiale

Un'intervista profonda e dettagliata, da valutare criticamente, che affronta tutti i temi più rilevanti del momento. È quella che l'arcivescovo italiano, monsignor Carlo Maria Viganò, ha rilasciato al giornalista Marco Tosatti e pubblicata da "gloria.tv" il 23 settembre 2020 


Si parte dalla crisi di valori del mondo moderno fino ad arrivare alle prossime elezioni degli Stati Uniti che l'arcivescovo crede vedranno un intervento della Divina Provvidenza per consegnare la vittoria a Trump e tenere così l'America e il mondo lontani dallo spettro della morsa totalitaria che l'instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale porterebbe.


L'aspetto più importante dal quale parte Viganò è la crisi della Chiesa cattolica precipitata nella deriva modernista ormai da molto tempo.


Per comprendere le cause di questo declino è imprescindibile, come fa correttamente notare lo stesso arcivescovo, risalire al Concilio Vaticano II del 1962.


Il Concilio ha di fatto segnato l'inizio della fine della Chiesa cattolica. Lo spirito conciliare è significato di fatto l'apertura al mondo da parte della Chiesa.


Un'apertura che ha portato conseguentemente l'istituzione cattolica ad adattarsi alle leggi del mondo e a cercare di piacere e compiacere il potere temporale, quando il magistero della Chiesa avrebbe dovuto avere la funzione opposta.


La Chiesa ha una storia millenaria proprio perché essa non ha cercato la legittimazione di monarchie e repubbliche, ma al contrario ha sempre ribadito la sua autorità morale e i suoi principi eterni che non si adattano al cambio delle stagioni.


Il Vangelo di Cristo non deve rincorrere lo spirito del tempo, ma piuttosto è il tempo che deve cercare di preservare intatto il suo messaggio.


Il Concilio: la Chiesa modernista si piega allo spirito del mondo


Il Concilio ha posto fine a quella che è stata la Chiesa per quasi 2000 anni. Da quel momento in poi, l'istituzione cattolica ha preferito adattarsi al mondo e ai suoi fini.


C'è infatti in questo senso uno stretto legame tra la Chiesa conciliare e i movimenti di protesta sessantottini.


Viganò osserva che i secondi non sarebbero stati possibili senza una sorta di benedizione della prima.


Così come i movimenti di quegli anni arrivarono a mettere in discussione ogni singola istituzione della civiltà europea e cattolica, di rimando i vescovi dell'epoca misero in discussione l'autorità papale.


Lo spirito della ribellione e soprattutto della rivoluzione nasce in seno al Concilio e raggiunge la società di allora che a sua volta si scaglia con ferocia contro tutti i valori della tradizione cristiana.


La famiglia naturale è sicuramente il primo nemico della rivoluzione sessantottina perché essa è l'architrave dello Stato nazionale.


Se si indebolisce il nucleo della famiglia, si indebolisce di conseguenza la nazione stessa perché vengono meno le solide fondamenta della civiltà stessa.


Il femminismo in questo senso ha assunto un ruolo disgregativo senza precedenti perchè piuttosto che esaltare la femminilità della donna ne ha negato la sua natura.


L'orribile e disumano slogan "il corpo è mio e me lo gestisco io" è stato l'atto più crudele che si potesse fare contro la donna, incoraggiata a praticare l'orribile trauma dell'aborto e a disfarsi della vita che porta in grembo come se fosse una zavorra.

Tutto questo non è accaduto per una mera fatalità della storia.


È stato un processo di infiltrazione studiato a tavolino dai nemici tradizionali della Chiesa, su tutti la massoneria.


La strategia del mondialismo per infiltrare e governare la Chiesa


Per favorire l'avvento di un Nuovo Ordine Mondiale, occorreva mettere le mani sul soglio di Pietro.


Il Nuovo Ordine Mondiale assume senz'altro le caratteristiche una dottrina politica, ma soprattutto è ancora di più una vera e propria religione i cui principi si richiamano apertamente alle antiche religioni misteriche in aperto e completo contrasto con i principi del cristianesimo.


Per comprendere chiaramente quali sono i principi spirituali che animano l'idea di costruire un unico governo mondiale occorre comprendere la teosofia, che per le sue caratteristiche può essere considerata la religione del Nuovo Ordine Mondiale.


Madame Blavatsky, l'occultista fondatrice di questa religione e presidente della società teosofica nel 1875, sosteneva che Lucifero ha in realtà le doti di un Dio "buono" in quanto avrebbe, a suo dire, donato agli uomini la conoscenza, mentre il Dio della Bibbia veniva visto come un tiranno oppressore.


La teosofia dunque è fondata su una inversione dei valori della cristianità, nella quale il bene diventa male e viceversa.


Soprattutto, a differenza della religione cristiana, crede che la salvezza non passi attraverso la fede in Cristo, ma piuttosto nella conoscenza (gnosi).


Questa religione assume una valenza fondamentale nel Nuovo Ordine Mondiale, ed è uno dei successori di Madame Blavatsky alla guida della società teosofica a spiegarlo, ovvero Alice Bailey nella sua opera "L'esteriorizzazione della gerarchia."


Alice Bailey, oltre a succedere alla Blavatsky, fondò l'associazione "Lucifer Trust" il cui nome fa già intuire chiaramente a chi si ispira.


Successivamente il nome fu cambiato in Lucis Trust e oggi questa associazione gode di uno status privilegiato se si pensa che all'ONU riveste la funzione di consulente presso il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite, una circostanza che aiuta ancora a comprendere meglio a quali principi si ispira la stessa ONU, considerata dalle élite la base del futuro governo mondiale.


La Bailey nel suo libro spiega chiaramente che la divinità religiosa che dovrà ispirare e guidare la formazione dello Stato globale sarà Sanat Kumara, che è l'anagramma di Satana.


La presidente di Lucis Trust descrive poi la strategia attraverso la quale questa religione esoterica dovrà diffondersi e appunto esteriorizzarsi definitivamente.


Nella sua idea, le istituzioni che dovevano avere il compito di portare avanti questo nuovo culto pagano sono principalmente tre: le logge massoniche, la scuola e la Chiesa.


Prendersi la Chiesa dunque era assolutamente imprescindibile per i vertici del mondialismo.


La Chiesa è l'istituzione che custodisce e difende la Rivelazione e se smette di assumere questa funzione, gli ostacoli verso un governo mondiale e una religione globale vengono virtualmente del tutto rimossi.


Ma la guerra alla Chiesa non è stata combattuta frontalmente. I suoi nemici hanno scelto un'altra tattica più efficace e diabolica, ovvero quella dell'infiltrazione nelle sue gerarchie.


Non è un processo che si è consumato nell'arco di pochi mesi, ma di decenni.


Bella Dodd, una dissidente del partito comunista americano poi convertitasi al cattolicesimo, raccontò come già negli anni'50 le file della Chiesa erano state infiltrate da membri della sinistra atea e comunista.



È il diretto risultato di quella strategia di infiltrazione che oggi ha portato la Curia ad essere il principale sponsor del Nuovo Ordine Mondiale che in realtà dovrebbe combattere.


La società contemporanea che governa il mondo e le istituzioni terrene assomiglia purtroppo sempre più terribilmente a quella contro la quale mise in guardia Leone XIII che definì la massoneria una "personificazione permanente della Rivoluzione" che mira ad instaurare "una sorta di società alla rovescia il cui unico scopo è quello di esercitare un dominio occulto sulla società per come la conosciamo."


Oggi i vertici della Chiesa si dichiarano cattolici, ma sono i loro stessi comportamenti e contiguità con gli ambienti del partito democratico americano a dimostrare che questa è solo una dichiarazione di facciata che non corrisponde alla sostanza dei loro atti.


Monsignor Viganò sta denunciando a gran voce questa falsa chiesa che non si prostra davanti a Cristo, ma piuttosto davanti ai suoi nemici.


L'alleanza tra Trump e Viganò indispensabile per combattere il deep state e la deep church


Se è senz'altro vero che la battaglia che sta conducendo Trump negli Stati Uniti è fondamentale per fare in modo che l'America continui a combattere il globalismo, è senz'altro vero che la battaglia dell'arcivescovo lo è altrettanto e forse lo è ancora di più perché senza la Chiesa dalla sua parte, non potrà mai nascere la religione pagana del Nuovo Ordine Mondiale.


È indubitabile che il deep state di Washington, nemico di Trump, sia profondamente legato alla deep church di elementi ecclesiali.


Allo stesso tempo, la sponda tra Trump e Viganò potrebbe costituire quel contrappeso indispensabile per combattere sia il primo che la seconda.


Per mettere un freno al mondialismo, l'America è indispensabile ma lo è anche preservare la vera Chiesa cattolica che non vuole che il mondo precipiti nell'oscurità di un regime così ferocemente nemico dell'umanità come mai si era probabilmente visto nella storia.


È per questo che l'incontro ideale tra questi due uomini non sembra essere stato il frutto di una mera casualità.


Monsignor Viganò nella sua intervista alla fine sembra essere convinto che Dio permetterà a Trump di restare altri quattro anni alla Casa Bianca e di continuare la sua missione per rendere gli Stati Uniti una nazione indipendente e non sottomessa ai desideri della cabala.


L'arcivescovo italiano invece sembra avere un'altra missione, probabilmente ancora più decisiva per le sorti comuni.


Impedire che elementi di chiesa,  intrisi dallo spirito della massoneria continui nell'opera di scioglimento di questa istituzione sull'altare della futura religione mondiale.


A Trump dunque sarebbe stato assegnato il compito di schiacciare la testa politica del serpente.


A Viganò invece sembra essere stato assegnato il compito di schiacciare la testa religiosa del serpente.


La figura dell'arcivescovo è sicuramente la più autorevole e ferma contro la deriva dei disvalori che stanno consumando la civiltà occidentale.


Mentre c'è chi, umanisticamente, ha di fatto sostituito il culto di Cristo con quello del migrante, prosegue intanto la esteriorizzazione della gerarchia anticristiana di cui parlava Alice Bailey.


Tutto ciò che è cristiano e soprattutto cattolico è sotto attacco.


Le chiese vengono bruciate, i simboli cristiani oltraggiati e si fa sempre più largo l'aberrante pratica della pedofilia.


Tra gli esempi più recenti di questo inquietante fenomeno c'è senza dubbio quello della serie tv Cuties del canale Netflix nel quale vengono mostrate bambine danzanti seminude.


Non si è levata una singola voce di protesta né di indignazione sui cosiddetti media mainstream. I vertici, ancora una volta sono rimasti in silenzio di fronte a tale oltraggio, e al contrario sembrano ormai abbandonati ad una sorta di edonismo che li spinge più ad interessarsi dei piaceri della vita che a governare la Chiesa di Cristo.


Lo stesso sta accadendo nella cosiddetta "pandemia" più anomala della storia che piuttosto che produrre malati, continua a sfornare enormi quantità di sani.


Nelle scuole e nella società ha preso piede il vero virus, quello del distanziamento sociale che spinge a considerare il prossimo e il proprio compagno di banco come un nemico.


Le giovani generazioni verranno inculcate sin dall'infanzia a crescere con la paura di chi gli sta accanto dando vita ad una società dell'odio e del sospetto permanente.


In Europa, innocenti cittadini finiscono agli arresti per non aver indossato delle mascherine non in quanto queste siano efficaci a prevenire qualsivoglia contagio di un agente virale, ma piuttosto per punire coloro che hanno osato dissentire dai diktat della nascente dittatura mondiale e al contempo mandare un segnale a tutti gli altri.


Il regime è spietato e non perdona.


Non una singola voce si è levata dalle gerarchie vaticane contro questa deriva autoritaria che sembra superare in quanto a metodi repressivi i più feroci totalitarismi del secolo scorso


Tra le gerarchie ecclesiastiche la voce di Viganò è stata una delle poche, se non la sola, a condannare la deriva di questa nuova dittatura sanitaria.


L'ex nunzio apostolico ha compreso perfettamente quanto è importante in questo momento che Trump resti alla Casa Bianca e allo stesso tempo ha chiaramente compreso che occorre respingere con forza la via del compromesso. Piuttosto è giunto il momento di richiamarsi all'insegnamento dei Vangeli.


Sia il vostro parlare chiaro "si, si; no; no", e non incerto e contradditorio su questione sulle quali non può esserci ambiguità, ma solo chiarezza e linearità di scelta.


Se dunque il presidente degli Stati Uniti appare oggi indubbiamente come un baluardo politico contro l'avanzata del Nuovo Ordine Mondiale, specularmente l'arcivescovo appare come un presidio spirituale imprescindibile in questa lotta.


C'è un passo nella Bibbia che descrive perfettamente la natura della guerra che il mondo sta attraversando ed è quello citato nella lettera agli Efesini di San Paolo.


"La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti."


Sono gli spiriti del male che in questo momento stanno flagellando l'umanità e sono quegli stessi spiriti ai quali si ispirano i governanti corrotti e schiavi di questo culto di morte che odia Dio e gli uomini.


Questa inedita alleanza tra l'America, la vera Chiesa cattolica e potenzialmente anche la Russia di Putin, sembra essere il più solido bastione per frenare la rapida ascesa del mondialismo e preservare le nazioni e la cristianità.


Dunque forse non è stato affatto un caso che Trump sia diventato presidente degli Stati Uniti, così come non è stato affatto un caso che Viganò abbia iniziato una corrispondenza con lui.


Per vincere questa guerra occorre combattere gli agenti del mondialismo nelle istituzioni terrene ma soprattutto occorre combattere gli elementi eversivi e anticattolici che hanno preso il controllo della Chiesa e l'hanno trasformata nella cassa di risonanza della nuova religione anticristiana.


Se davvero esiste un disegno divino che ha affidato a questi due uomini il compito di impedire l'ascesa della dittatura più disumana della storia, lo si scoprirà molto presto.


Nel frattempo, chi ha a cuore il proprio futuro e quello delle giovani generazioni, continui a prepararsi spiritualmente.


Soprattutto, preghi perché l'alleanza tra Trump e Viganò riesca a squarciare una volta per tutte le tenebre che sono calate sul mondo.


(Cesare Sacchetti)


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