Christus VINCIT di Arhanasius Schneider


"In questo momento critico della Chiesa dobbiamo riflettere attentamente su tutto ciò con cui dobbiamo confrontarci ed è necessario saper discernere ciò che è vero, buono e bello da ciò che è cattivo. Non possiamo non essere grati ad un apostolo fedele come il vescovo Athanasius Schneider per la sua analisi chiara e coraggiosa dello stato della Chiesa ai nostri giorni. Possa questo aiutare tutti coloro che lo leggono a vivere la loro particolare vocazione con maggiore fedeltà e zelo, per la gloria di Dio Onnipotente e la salvezza delle anime". Cardinale Robert Sarah.


Il trionfo di Cristo sulle tenebre del nostro tempo con Diane Montagna

Eccellenza, Lei crede che la civiltà occidentale stia crollando?

Di sicuro. La civiltà plasmata dal cristianesimo è già crollata. Occorre, però specificare cosa si intende per civiltà occidentale. È un'espressione usata anche dai massoni quando dicono: "Noi siamo la civiltà occidentale, noi abbiamo portato luce all'Europa". Pertanto definiscono il XVIII secolo – in cui la massoneria è sorta ufficialmente – il secolo dei "Lumi". Al contrario, è stato un tempo di buio, di crescente oscurità, perché il cosiddetto "Illuminismo" era un tentativo di pensare e vivere senza la luce soprannaturale della fede.

Lei direbbe che questo si riflette nell'Unione Europea, che in quanto corpo politico rifiuta di riconoscere le radici cristiane dell'Europa? Nel 2007, anno del 50° anniversario della fondazione dell'UE, papa Benedetto XVI ha detto ai vescovi europei che l'Europa stava realizzando una forma di "apostasia da sé stessa" abbandonando la sua identità cristiana. 

Esattamente. Quando l'Unione Europea parla di "valori europei", si riferisce ai principi morali e politici massonici. Questi nuovi "valori europei" sono antropocentrici e ostili alla Rivelazione, ritorcendosi in definitiva contro l'uomo. Essi non danno luogo a un'autentica civiltà. Non c'è civiltà quando ci si separa da Dio, dalla Rivelazione divina e dalla legge naturale che è il sigillo di Dio.

La gente talvolta chiede perché è così importate porre Dio al centro della società. Perché quando ci separiamo da Dio o dalla legge naturale, crolla la civiltà stessa?

"Civiltà" deriva dal latino civis, cittadino – in riferimento ai cittadini che creano una civitas, una città. In una città devono esserci ordine, legge, bellezza e gerarchia, altrimenti non può esistere alcuna città, ma sola anarchia e caos. Eliminando le leggi divine, sia quella naturale, scritta da Dio nella natura, sia quella soprannaturale, contenuta nella divina Rivelazione delle Sacre Scritture, si comincia a smantellare quella splendida città e il caos si insinua nella sfera privata e pubblica. Questo ci porta a un altro principio dei massoni, vale a dire il principio del caos. Essi dicono: "Dobbiamo creare di tanto in tanto il caos nella società per poi trarre dal caos il nostro ordine". È significativo che uno dei motti ideologici e strategici della massoneria sia:" Ordo ab chao". La civiltà è possibile soltanto secondo la legge di Dio, naturale o soprannaturale. Questo implica che sia Dio il legislatore ultimo, non l'uomo. Prima della divina Rivelazione in Cristo c'erano civiltà che in qualche misura seguivano la volontà di Dio secondo la legge naturale. Per esempio, il sistema confuciano in Cina e in Corea ha sostenuto una splendida civiltà di alto livello in senso morale, come per esempio si evince dal principio della convivenza in reciproco rispetto e armonia. Era basato sulla legge naturale, quindi su Dio Creatore – non semplicemente sull'uomo. Per prima cosa, dobbiamo riscoprire la stima e l'osservanza della legge naturale e da essa ricostruire una civiltà. La società europea non è più una civiltà. Non ha una civiltà perché ha divorziato dalla legge naturale e dalla Rivelazione divina. La cosiddetta civiltà europea attuale rappresenta la bruttezza, il caos e la crudeltà.  Non possiamo definirla civiltà. Come parlare di civiltà quando viene perpetrato un genocidio di massa di persone innocenti nel grembo materno, con estrema crudeltà e in misura mai verificatasi nella storia umana – l'uccisione di massa di innocenti, dei propri stessi figli? Per me l'esistenza dell'aborto nella società è già un indizio dell'assenza di civiltà. La vera civiltà viene distrutta dalla promozione dell'immoralità attraverso la distruzione della famiglia. Questo perché la famiglia è una piccola città e quando distruggi la miniatura, distruggi anche la città reale, dunque l'intera civiltà.

Come distruggere le cellule nel corpo

Esattamente. Noi   dobbiamo ripristinare la famiglia – che secondo la legge naturale è costituita dal marito, dalla moglie e dai loro figli. Mentre la civiltà cristiana europea crolla, viene rimpiazzata dalla fredda tecnologia. La pura tecnologia è spiritualmente fredda e conseguenza le persone non sono felici, sono vuote, continuamente alla ricerca di piaceri per soddisfare il vuoto interiore. Per sfuggire a ciò che è brutto e dissennato, le persone corrono verso sempre nuovi piaceri, nuove tecnologie, ritrovandosi interiormente freddi, egoisti e spietati. Dobbiamo ripristinare la civiltà ripristinando la legge naturale e la famiglia naturale. Dobbiamo restituire Cristo Re alla società. La civiltà più bella è quella in cui Cristo regna sovrano nella società, anche nei parlamentari e nelle scuole. L'Europa ha avuto una splendida civiltà nel Medioevo cristiano, fino a quando la Rivoluzione protestante ha iniziato a distruggere l'unità.

Può aggiungere qualcosa su questo periodo?

Per cominciare, Costantino ha apertole porte a Cristo nella società umana. È stato davvero un atto meritorio da parte di questo imperatore, per questo la Chiesa ortodossa lo considera santo, conferendogli il titolo di "Uguale agli Apostoli", insieme a sua madre Sant'Elena. La Chiesa cattolica però non lo considera santo poiché ha condotto una vita tutt'altro che esemplare, segnata da omicidi, adulteri, e così via. Ha ricevuto il battesimo soltanto sul letto di morte da parte di un vescovo ariano. Tuttavia dobbiamo riconoscere i meriti: ha aperto le porte della società umana a Cristo che lentamente a poco a poco, è giunto a regnare su di essa. Di conseguenza una nuova civiltà è sorta organicamente, così cresce un giardino. Questa civiltà ha raggiunto il culmine del suo splendore nel Medioevo: dal IV secolo sino all'apice nei secoli XII e XIV -circa mille anni In quel tempo Cristo regnava realmente sull'intera vita pubblica e sociale. Siè trattato, pertanto di un'autentica civiltà.

Però era distante dall'ideale …

Anche allora c'erano molti peccati nella società. Era inevitabile, per le conseguenze del peccato originale e del libero arbitrio con i peccati personali. Occorre distinguere il cattivo esempio i alcuni imperatori cristiani, papi e vescovi dall'influsso oggettivamente benefico dell'insegnamento di Cristo sulle leggi e i pubblici costumi della società europea. La vita pubblica e le leggi in sé stesse riflettevano la sapienza e lo splendore della Rivelazione divina. Per esempio, è stato Costantino ad abolire per primo l'uso di marchiare gli schiavi sulla fronte alla stregua del bestiame, perché, diceva, è contrario alla dignità di ogni uomo che, secondo la Bibbia, è stato creato a immagine e somiglianza di Dio. Costantino inoltre ha stabilito che le domeniche fossero un giorno di riposo in onore della risurrezione di Gesù Cristo, il salvatore dell'umanità. In seguito sono stati proibiti i combattimenti tra i gladiatori e così via, un passo alla volta. La società è divenuta più umana, perché era diventata più cristiana, obbedendo ai divini insegnamenti di Cristo anche a livello pubblico e oggettivo.

Il regno di Cristo nella società deve essere stabilito mediante la legislazione insieme ad altri mezzi. Oggi, però, si tende a pensare che dobbiamo separare Chiesa e Stato e che la religione non debba avere voce in ambito politico.

Quest'idea è un'illusione, perché quando la religione non trova posto nella politica, quest'ultima resta priva di criteri e orientamenti. Allora la politica, quest'ultima resta priva di criteri e orientamenti. Allora la politica stessa e lo Stato diventano una sorta di idolo. Uscirà fuori strada, lontano dalla sapienza e dalla legge divina. Di conseguenza, dire che la religione non ha posto in politica, è come dire che Dio non ha nulla a che vedere con la vita pubblica degli uomini – ed ecco che abbiamo una società ateistica con politiche ateistiche e, di conseguenza, anti umane. La società umana in quanto tale è anch'essa creata da Dio, concepita e creata per Cristo (Col 1,16-17). Tutte le cose sono create per Cristo, compresa la società politica e umana. Di certo la politica ha il suo proprio ambito di competenza e la Chiesa non deve interferire con chi ha la responsabilità di ordinare gli affari temporali. La competenza della Chiesa è spirituale. Dio unisce in Cristo il temporale allo spirituale, all'eterno, al soprannaturale. Ma entrambi devono adorare e obbedire a Cristo: i governanti della società umana e i pastori della Chiesa.

Cos'altro può dirci sullo specifico ruolo della Chiesa relativamente alla sfera temporale?

Gli affari temporali non sono il reale e primario ambito di competenza della Chiesa. Essa non ha l'autorità di governo sulle questioni strettamente temporali della società umana. Dio non ha dato alla Chiesa questa competenza né questa missione. Cristo ha detto agli Apostoli: "Andate a predicare il Vangelo e insegnate a tutti i popoli a osservare ciò che vi ho comandato" (Mt 28,20). La relazione tra la Chiesa e la società umana e politica è analoga alla relazione tra l'anima e il corpo. La Chiesa rappresenta l'eterno e il soprannaturale, quindi l'anima. Questa realtà, tuttavia, non contraddice il fatto che i fedeli laici debbano avere il proprio ruolo nell'ordinare le questioni temporali. Le autorità e le istituzioni sociali e politiche rappresentano la sfera temporale e naturale, quindi il corpo. Tuttavia non puoi separare l'anima dal corpo, altrimenti avresti un cadavere. Di conseguenza, una società politica umana non conseguirà nessun autentico progresso e prosperità sottraendosi all'influenza e alla signoria di Cristo. Questa la nostra situazione attuale. Senza la regalità di Cristo, la società umana nel tempo diventa un cadavere sotto il profilo morale e spirituale, perché manca l'anima. La Chiesa è superiore, poiché essa è l'anima. Tuttavia il corpo ha le sue proprie leggi, che l'anima deve rispettare: per esempio, il corpo ha bisogno di un certo numero di ore di sonno. Cosa accadrebbe se l'anima dicesse: "Voglio pregare tutta la notte?". L'anima interferirebbe impedendo al corpo il riposo necessario e ne seguirebbe il caos poiché col tempo diventeremmo incapaci di pensare e lavorare e finiremmo per ammalarci. In base a questa analogia, la Chiesa rispetta le competenze puramente temporali, tecniche, dello Stato. Tuttavia dobbiamo anche restaurare tutte le cose in Cristo: "Instaurare omnia in Christo", come ha detto san Paolo (Ef 1,10). Non c' altra via. Con l'umanesimo, in età rinascimentale, l'uomo ha iniziato a farsi misura di tutte le cose. Poi è sopraggiunta la rivoluzione di Lutero e poi ancora La rivoluzione massonica francese nel 1789 (la cosiddetta "Rivoluzione francese"). Adesso, ne stiamo affrontandole conseguenze: la società umana, specialmente in Europa, alla fine ha estromesso Cristo. Dobbiamo quindi iniziare a ripristinare almeno la legge naturale per restaurare ancora una volta il regno di Cristo. Il Suo benefico insegnamento divino deve regnare non soltanto nelle singole anime, ma anche nelle scuole, nelle università e nei parlamenti cioè culturalmente.

  Ci attende un arduo e lungo cammino. Qual è la via concreta per riportare culturalmente Cristo alla società occidentale?

Anche se i nostri politici, in gran parte, non sono più cristiani e ci vorrà tempo per restituire a Cristo il trono di Re della società, la Chiesa deve ancora indicare l'obiettivo – come magnificamente espresso da papa Pio XI nella sua enciclica Quas primas del 1925. Dobbiamo dar vita a famiglie cristiane, cattoliche, che a loro volta pervadano di nuovo, a poco a poco, la VITA POLITICA, SOCIALE E CULTURALE. Dobbiamo ricostruire la nostra cultura cristiana, perché non c'è più un'autentica cultura europea. Attualmente in Europa viviamo una cultura pervasa di brutto. Dobbiamo dar vita a splendidi teatri cristiani, così come film, dipinti, musiche e così via. Ma una simile arte cristiana è frutto della fede, per cui occorre ripartire dalla fede cristiana nella sua integrità. Altrimenti non potremmo costruire una nuova civiltà. Ci vorranno generazioni, forse secoli, ma ne vale la pena perché altrimenti non c'è futuro umano.

Si scorgono dei barlumi di questa ricostruzione nelle scuole parentali, dove si permette che nascano. C'è un giardino che cresce silenziosamente, per esempio, negli Stati Uniti e in altre parti del mondo. Qui in Europa è più difficile, in Paesi come la Germania dove la scuola parentale è fuorilegge.

È una dittatura. Anche sotto il comunismo, in Unione Sovietica, l'educazione familiare era vietata, così come nel regime nazista. Il divieto delle scuole parentali è una legge dittatoriale. Dobbiamo farci carico della sfida e del dovere di restaurare la civiltà e la signoria di Cristo nelle nostre famiglie e nelle nostre società. Alala fine, Dio non ha soltanto la Chiesa tra le Sue mani, ma anche la storia del mondo. Egli permette il male perché il ben possa finalmente splendere ancora più luminoso. Ci sarà sempre da combattere – teniamolo a mente.  Poi Dio porterà a compimento il fine ultimo della creazione nella nuova città, la Nuova Gerusalemme, che sarà la civiltà eterna. Noi dobbiamo inaugurarla già qui sulla Terra. È questa la nostra missione cristiana.


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