Una giornata memorabile per la Chiesa in Verona

 

Chi soffre per la perdita un figlio ha una domanda. Chi è in carcere a scontare una pena e ha pure una domanda. Chi ha fame e sete ha una domanda. E soprattutto chi ha sete di speranza, i giovani veronesi, hanno una domanda: "Piacere Domenico, apostolo del Risorto". Così il nuovo vescovo di Verona, monsignor Domenico Pompili, 59 anni, rifacendosi alle 217 domande nel Vangelo, si presenta alle persone piene di domande che lo accolgono e lo applaudono al suo arrivo in terra veronese, lui romano proveniente dalla diocesi di Rieti.

Alla Madonna della Corona incontra i genitori che hanno perso i figli e sono pieni di domande

Al Santuario della Madonna della Corona, aggrappato alla roccia sulle pendici del monte Baldo, sotto Spiazzi, che quest'anno festeggia il giubileo dei 500 anni, il nuovo presule ha iniziato la sua giornata di insediamento alla guida della Chiesa particolare di San Zeno. Ad accoglierlo con la loro domanda, poco prima delle 9, il rettore del Santuario, mons. Martino Signoretto, con don Cesare Ronconi, i volontari che prestano servizio di accoglienza dei pellegrini, duecentomila all'anno. Ed è lì che monsignor Pompili, nella chiesa, durante una decina del Rosario, incontra i genitori dell'Associazione "Tuo figlio vive", composto da famiglie che hanno perso in modo prematuro un figlio in questa vita per la vita eterna. È Lorenzo Ballarini, che ha appena perso un figlio diciottenne, Pietro, a portare il saluto di fede nella Vita eterna suo e dell'Associazione. Qui a Verona trovo una comunità in grande domanda e questo mi carica di responsabilità, oltre che di curiosità, dice il Vescovo, dopo l'incontro, e prima di andare in visita privata ai detenuti nel carcere di Montorio e alla mensa dei frati francescani di San Bernardino. Appuntamenti che sono un segno pastorale programmatico per il presule e per la diocesi. "Mi sembra che attraverso questi segni ci sia una porta di percorso da fare insieme. Qui alla Corona, perché la religiosità popolare, nei riguardi della Madonna così viva a Verona, è essenziale del nostro vissuto di fede e di amore e qui ho incontrato genitori di ragazzi morti precocemente ma vivi nella speranza, ed è una parte di comunità che vive questa sofferenza e questa speranza cristiana".

Il saluto ai detenuti e agli agenti del carcere di Montorio

Sceso da Ferrara e Spiazzi di Monte Baldo, Monsignor Pompili è andato poi privatamente al carcere di Montorio. "Il carcere è un'altra questione aperta, per il quale è necessario avere una attenzione necessaria, tenendo conto che di recente c'è stato più di un episodio di persone che si sono suicidate ed è un problema che in generale ha toccato anche agenti di polizia penitenziaria", dice il Vescovo Domenico della Chiesa di Verona. Ha parlato ai detenuti e alle detenute, che gli hanno rivolto un saluto e un messaggio. Poi, a san Bernardino, accolto dal padre guardiano Giuseppe Bonato, il Vescovo Domenico è andato alla mensa dei poveri, retta da una quindicina di volontari, e dove ogni giorno consumano il pasto un centinaio di persone che pongono una domanda da parte di milioni di affamati. "La nostra non deve essere una comunità di persone in cui non ci siano scarti ecologici e anche umani e per questo ho voluto dare questo segno di presenza" di tutta la Chiesa particolare.

A San Zeno l'incontro con i giovani della Chiesa particolare di Verona, che poi camminando insieme lo "scortano" in Duomo

Un feeling immediato tar il nuovo vescovo e i giovani veronesi. È quello che è scattato a san Zeno, con i ragazzi della diocesi raccolti a centinaia nella basilica per dare il benvenuto al successore di Zenti. "Sono molto colpito da questa accoglienza", ha ammesso monsignor Domenico, "qui ci sono davvero i mattoni per costruire". Canti, battiti di mani ed emozione all'ennesima potenza, dunque, sotto gli occhi di "San Zen che ride". Poi il nuovo vescovo, seguito da diverse centinaia di giovani, ha lasciato la basilica e si è incamminato a piedi verso la cattedrale, passano per piazza Bra, via Mazzini, piazza Erbe, fino al Duomo, dove alle 16,30 c'è stata la celebrazione nella quale ha ricevuto il pastorale della diocesi dal vescovo precedente, monsignor Giuseppe Zenti.

La Concelebrazione

Meravigliosa processione verso la cattedrale alle 16,30 per l'ingresso del Vescovo Domenico Pompili: l'ancora vescovo Zenti ha il pastorale che poi consegnerà al suo successore. Applausi. Zenti ha consegnato a Domenico il pastorale, la diocesi e il nuovo vescovo ha salutato sul presbiterio una rappresentanza di fedeli.

Nell'omelia Pompili ha parlato della fede che nasce dalle 217 domande del Vangelo e per ravvivarla bisogna soffiare sul fuoco del presente, non sulle ceneri del passato. Qui a Verona vorrei  imparare a credere, come il teologo  luterano Bonhoeffer diceva.

L'incontro con le istituzioni

In serata, il nuovo vescovo ha poi incontrato in Vescovado i rappresentanti delle istituzioni e le autorità civili e militari, tra cui il sindaco Damiano Tommasi con la sua Giunta, il prefetto Donato Cafagna, la vicepresidente della regione Elisa De Berti, i neo eletti (e gli ex) parlamentari veronesi, il comandante provinciale dei carabinieri Francesco Novi, il questore Ivana Petricca. Il presule ha ribadito oro la propria disponibilità a fare rete e a collaborare con le istituzioni "nel rispetto assoluto delle reciproche competenze".

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