XVII Domenica

 

Oggi il Vangelo ci richiama ciò che è fondamentale per la nostra vita: la preghiera. Nel Vangelo vediamo innanzitutto che l'esempio di Gesù suscita nel cuore dei discepoli il desiderio di pregare come Lui. In effetti egli prega spesso e a lungo: talvolta, come ci ricordano gli evangelisti, passa anche una notte intera in preghiera.

Gesù prega prima di ogni decisione importante: ad esempio, prima di scegliere i suoi apostoli; prima di partire per Gerusalemme dove verrà ucciso; prima di mandare dopo la Resurrezione i discepoli in missione nel mondo.

Gesù prega nella solitudine. Talvolta si alza molto presto al mattino, per poter pregare tranquillamente, anche se il giorno prima si è dovuto occupare a lungo dei malati, "dopo il tramonto del sole".

Gesù ha un desiderio intenso di pregare, perché vive in comunione con il Padre nello Spirito Santo. La preghiera mette in contatto con il Padre celeste nello Spirito Santo. Il fatto stesso di pregare è già un grandissimo beneficio. Qualcuno ha detto, riferendosi alle persone molto anziane dove mi trovo: "Finché una persona, anche gravemente ammalata, è in grado di pregare, non è inutile sulla terra".

L'esempio di Gesù suscita nei discepoli il desiderio di essere istruiti nella preghiera. Perciò gli chiedono: "Signore. Insegnaci a pregare" (Lc 11,1). Gesù non fece obiezioni, non parlò di formule strane, ma con molta semplicità accessibile a tutti disse: "Quando pregate, dite: "Padre …", e insegnò il Padre nostro (Lc 11,2-4), traendolo dalla sua stessa preghiera, con cui si rivolgeva A Dio, suo Padre, l'Amante, Lui l'Amato nello Spirito Santo, l'Amore. San Luca ci tramanda il Padre nostro in una forma più breve rispetto a quella del vangelo di san Matteo, che è entrata nell'uso comune. Siamo di fronte alle prime parole ispirate della Sacra Scrittura che apprendiamo fin da bambini. Esso imprimono nella memoria Dio l'Onnipotente come papà, babbo, plasmano la nostra vita ecclesiale di figli nel Figlio, ci accompagnano fino all'ultimo respiro nello Spirito Santo, nell'Amore. Esse svelano che battezzati "noi, pur essendolo fin dal Battesimo, non siamo già in modo compiuto figli nel Figlio del Padre, ma attraverso lo Spirito Santo dobbiamo esserlo sempre di più mediante una nostra sempre più profonda e continua comunione con il figlio Gesù anche lavorando. Respirare con la preghiera da figli nel Figlio diventa l'equivalente del seguire Cristo, del lasciarci assimilare a Lui per arrivare a poter dire: non sono più io che vivo ma Cristo in me.

Questa preghiera del Padre nostro accoglie ed esprime anche le umane necessità spirituali e materiali: "Dacci spesso il pane eucaristico e oggi il nostro pane quotidiano, e perdona a noi i nostri peccati". E proprio a causa dei bisogni e delle difficoltà di ogni giorno, Gesù esorta con forza: "Io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque insiste nel chiedere riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto". Non è un domandare per soddisfare le proprie voglie, quanto piuttosto per tenere desta l'amicizia, la relazione con con Dio, il quale – dice sempre il Vangelo – "darà lo Spirito Santo cioè l'Amore a quelli che glielo chiedono!". In modo straordinario lo hanno sperimentato gli "antichi padri del deserto" e i contemplativi di tutti i tempi, divenuti, a motivo della preghiera amici di Dio, come Abramo, che implorò il Signore di risparmiare i pochi giusti, alla fine solo dieci, dallo sterminio  della città di Sodoma (Genesi 18,23-32). Santa Teresa d'Avila invitava le sue consorelle in pericolo di aggressori dicendo: "Dobbiamo supplicare Dio che ci liberi da ogni pericolo e ci tolga la paura di ogni male. E per quanto imperfetto sia il nostro desiderio, sforziamoci di insistere in questa richiesta. Che ci costa chiedere molto, visto che ci rivolgiamo a un Padre Onnipotente?

Ogniqualvolta recitiamo il Padre nostro sempre al plurale (solo Gesù dice Padre mio e Padre vostro), la nostra voce s'intreccia con quella della Chiesa, perché chi prega come Gesù ci ha insegnato non è mai solo. Ogni fedele dovrà cercare e potrà trovare nella verità e ricchezza della preghiera cristiana, insegnata dalla Chiesa, la propria via, il proprio modo di pregare … si lascerà quindi condurre …dallo Spirito Santo, il quale guida attraverso la presenza di Cristo al Padre.

Avendo seguito i messaggi di tre presunte apparizioni, la Regina della pace, la Regina dell'Amore accompagnando per 19 anni Renato Baron, la Madre del lungo cammino seguendo per 14 anni la veggente Wilma, ho constatato che nei messaggi c'è sempre e più volte, l'insistenza per la preghiera che possa mettere gioia, coraggio, amore nella nostra vita, anche fortemente provata e quindi far sì che sia veramente degna di Dio e feconda per il mondo attorno a noi anticipando la gioia del Paradiso.

Commenti

Post popolari in questo blog

Anglicani

I peccati che mandano più anime all'inferno

Nove mesi di novena alla Madonna, fino al 25 dicembre