VI Domenica

VI Domenica (Lc 6,20-26)           

"Beati i poveri. Guai a voi, ricchi"

 

Dio sia con l'Antica, sia con la Nuova Alleanza o Storia di amore ci aiuta a non credere alle apparenze, a non restare al livello delle constatazioni superficiali, ma ad approfondire le situazioni, mostrandoci che proprio quelle situazioni che a noi sembrano sfavorevoli possono essere in realtà favorevoli e, d'altra parte, che quelle che a noi sembrano favorevoli possono essere in realtà sfavorevoli.

L'Antica Alleanza o Storia di amore è avvenuta sul Sinai quando Dio per quaranta giorni stette con Mosè dandoci i Dieci Comandamenti con cui vivere bene da creature. Gesù ha portato a compimento con la Nuova Alleanza o Storia di amore delle Beatitudini per riconoscere i veri valori, che non sono quelli che di solito il mondo apprezza, ma quelli evangelici di unione con Cristo, di amore vero, di coraggio nelle difficoltà, di speranza nelle situazioni difficili, e di generosità e perdono quando siamo colpiti dall'ingiustizia.

Gesù, alzati gli occhi verso i suoi discepoli come Mosè sul Sinai, dice: "Beati voi, poveri… beati voi, che ora avete fame… beati voi, che ora piangete…beati voi, quando gli uomini…disprezzeranno il vostro nome di cristiani" per causa mia. Perché li proclama beati? Perché la giustizia di Dio farà sì che costoro siano saziati, rallegrati, risarciti di ogni falsa accusa, in una parola, perché veri li accoglie fin d'ora nel suo regno. Le beatitudini si basano sul fatto che esiste uno stato a torto umiliato e abbassa chi si è esaltato giustizia divina per chi tenta e ritenta di comportarsi bene, giustizia che rialza chi è stato a torto umiliato e abbassa chi si è esaltato (Lc 14,11). Infatti, l'evangelista Luca, dopo i quattro "beati voi", aggiunge quattro ammonimenti: "guai a voi, ricchi …guai a voi, che ora siete sazi…guai a voi, che ora ridete" e guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi", perché, come afferma e garantisce Gesù, le cose si ribalteranno, gli ultimi diventeranno primi, e i primi ultimi (Lc 13,30). Questa giustizia e questa beatitudine si realizzano nel "Regno dei cieli", o "Regno di Dio" che avrà il suo compimento alla fine dei tempi ma che è già presente nella storia e nella morte, nell'apertura alla vita dell'anima che non muore i poveri sono consolati e ammessi al banchetto della vita, lì si manifesta già la giustizia di Dio anche di fronte a tante ingiustizie subite. È questo il compito che i discepoli del Signore allora, ora in continuità nella Chiesa sono chiamati a svolgere quindi anche nella società attuale…Il Vangelo di Cristo, la Chiesa fedele risponde positivamente alla sete di giustizia dell'uomo, ma in modo inatteso e sorprendente. Gesù non propone una rivoluzione di tipo sociale e politico, ma quella della Nuova Alleanza cioè dell'Amore vero, che ha già realizzato con la sua Croce e la sua Risurrezione, che ci fa vivere sacramentalmente nella Messa almeno di ogni domenica. Su di esse si fondano le beatitudini, che propongono il nuovo orizzonte di giustizia, inaugurato dalla Pasqua, grazie al quale possiamo sempre diventare giusti e costruire un mondo migliore con la fede nella risurrezione di Cristo come fatto reale. Cristo è veramente risorto, lo incontriamo nella Messa almeno della domenica, lo riceviamo nella Comunione dopo il perdono nella Confessione. Questo è il fondamento della nostra gioia e della nostra speranza. Cristo è risorto dai morti, sacramentalmente presente e ci invita a mettere il nostro cuore non nelle cose temporali, bensì in quelle spirituali, che soni i beni che ci rendono veramente beati. Ad esempio, in una famiglia le cose più importanti sono le relazioni tra le persone, la fiducia e l'amore reciproci; le altre cose pur necessarie sono secondarie e non possono dare una vera gioia. Se con la preghiera ci sono fiducia, perdono e amore reciproci, allora tutte le circostanze, anche quelle più difficili che non possono mancare, possono essere affrontate con successo; uniti alla Regina della Pace, dell'Amore, alla Madre del lungo cammino con il Rosario si può essere certi di superare tutte le difficoltà con una forza irresistibile. Occorre cambiare mentalità, perché per essere evangelicamente beati abbiamo sempre bisogno di convertirci, ma ne vale la pena. 

 

 

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