Sanremo, festival della blasfemia e della vergogna

Giovanni Falcone, "Tempi di Maria" – 8 Febbraio 2022

Come ogni anno, è iniziato il Festival della canzone italiana di Sanremo trasmesso in tutta Italia tramite la TV di stato. Purtroppo, l'occasione è stata sfruttata per celebrare, anche questa volta, l'ennesimo trionfo dell'ideologia gender. Il Festival della canzone sanremese, una volta importante vetrina della canzone italiana, è ormai diventato un'occasione ghiotta, per propagandare il vangelo del Pensiero unico. L'oscura élite che domina ormai il mondo, ordina attraverso i suoi canali propagandistici, alle giovani generazioni inebetite, non solo come devono vestirsi e mangiare, seguendo le mode del consumismo, ma come devono pensare, credere, parlare e soprattutto cosa devono essere.

 

L'Idea di cosa sia l'uomo, l'essere umano, oggi non è più solida e ben definibile, è diventata un concetto liquido, plasmabile in mille modi, che assume la forma del recipiente che il Potere su citato ha deciso. Cambiato il recipiente cambia la forma il cosiddetto look, che in quel momento è conveniente assumere per essere politically correct. Abbiamo assistito ad uno spettacolo che ci propone che: non esiste più l'uomo e la donna, esiste imperativamente l'idea folle del gender, che anche difronte all'evidenza biologica che distingue inevitabilmente l'uomo in maschio e femmina, impone allo spettatore overtianamente inebetito, che la sua identità non abbia alcun riferimento biologico.

 

Eppure, fino all'altro ieri, si poteva affermare che la scienza fondava la costruzione della struttura psico-fisico e spirituale di una persona, proprio su ciò che oggi si vuol negare. È incredibile come molti, giovani eruditi, perché tutti diplomati o quasi tutti laureati si pieghino passivamente, accogliendo coscientemente o meno una ideologia che basa le sue radici nella più fantasiosa teoria, che vuole imporre che gli orientamenti sessuali nell'uomo siano sempre in trasformazione. La verità è che il sistema di potere che ci domina vuole e pretende di riprogrammarci, compiendo un grande reset, facendo tabula rasa dell'identità dell'uomo come sino ad oggi la conosciamo, per crearne un'altra, più compatibile ai suoi scopi che mirano traghettarci verso il cosiddetto transumanesimo.

 

A Sanremo, quasi tutti i giovani concorrenti maschi, hanno sfoggiato abiti e monili di orientamento femminile cantando testi che alludevano a tendenze omosessuali, contrapponendosi a due ultra settantenni, che per contrasto apparivano come due dinosauri che si ostinavano a mostrare un look eterosessuale. Il messaggio è chiaro: mostrare al pubblico, il tramonto di un modo di essere antico, superato, inadeguato ai tempi, che cede il passo al sorgere di quello nuovo; celebrando il passaggio di una civiltà antica verso la nuova, quella moderna, presentata più evoluta, più giusta, più bella, e soprattutto più felice.

 

Mi si potrebbe dire con rassegnazione empirica: "Nulla di grave è un film già visto, che testimonia il naturale processo di evoluzione di una civiltà verso nuovi costumi e nuove conquiste sociali". Invece è l'ultimo atto di un processo di manipolazione ben studiato, che da molto tempo, opera inesorabilmente spingendoci verso un baratro, che nessuno vuole ammettere e vedere: la rovina completa dell'uomo, la creatura prediletta di Dio. Sanremo ci prospetta palesemente e tragicamente, una umanità che rimanendo inerme, muta, viene condotta al macello delle sue più profonde ed intime parti costitutive. Quelle parti che riguardano la sfera dell'affettività e della fisicità che il Creatore gli aveva donato facendolo a sua immagine e somiglianza. Un sacrilegio, che celebra un uomo ridotto a vivere senza quei valori che lo distinguono come figlio di Dio, incapace ormai, di discernere moralmente i propri atti, non distinguendo il bene dal male.

 

Quello che abbiamo visto ci mostra iconicamente, un uomo non più capace di valorizzare le differenze biologiche del suo corpo, con le capacità intellettuali annichilite, che si avvia come un automa per essere marchiato come schiavo del Principe di questo mondo. L'uomo antico eterosessuale, che nel corso della storia si è reso reo delle peggiori ingiustizie, in nome dei nuovi diritti, deve lasciare il posto all'uomo nuovo, il gender transumante. La propaganda gender ha persino celebrato simbolicamente, questo passaggio, con una parodia che allude ad un nuovo battesimo, mostrato per giunta in diretta a Sanremo. Mentre il Male svela ormai sfacciatamente le sue manovre per distruggere l'umanità, qualcuno scrive che la nostra madre Chiesa si comporti come la Bella addormentata, anche se c'è qualche suo principe che tenta di svegliarla. Sperando che si svegli dal torpore che la rende inesorabilmente complice, il piccolo resto, vigile e sveglio deve rimboccarsi le maniche.

 

Inutile soffermarsi a predicare soltanto di spegnere la TV o non guardare il programma, sperando troppo ottimisticamente di fare crollare gli ascolti, imputabili a quel cantate x o y, per riuscire a non farli inseriti nei palinsesti, con proteste e via dicendo. Attraverso gli smartphone la propaganda il Maligno continuerà a martellare le menti dei nostri figli. Non si tratta nemmeno di combattere soltanto contro un programma televisivo o un personaggio di successo con le regole del commercio, credendo ancora alla favola, poco realista, che il potere decisionale è nelle mani dei telespettatori: ciò non basta!

 

Bisogna combattere tenendo presente che la vera battaglia è spirituale, tra il Cielo e l'Inferno. Per combattere efficacemente abbiamo bisogno di armi spirituali, che si ottengono compiendo una scelta radicale d'amore per Dio e per noi stessi, ingaggiando con la preghiera e testimoniando il vangelo, le forze del male faccia a faccia. Ciò va fatto nel mondo e soprattutto dentro la Chiesa, facendo pressione sui vescovi, che sono i veri addormentati. Molti Vescovi e presbiteri schiacciano pisolini compiacenti tra le braccia del mondo. La battaglia è soprattutto dentro le mura della Chiesa, perché il nemico vi è penetrato con l'inganno già da tempo. Sappiamo che se questi sono i tempi di Maria la vittoria è certa, ma dobbiamo fare tutti la nostra parte per far ritornare a parlare la Santa Madre Chiesa.

 

Anche se le porte dell'inferno non prevarranno, ciò non significa rimanere passivi, anzi Gesù ci chiede di camminare insieme, a due a due, pregando e diffondendo il suo Vangelo con amore, sempre. Il cristiano ha anche il dovere di reagire per allontanare il male dalla propria vita, opponendosi con la testimonianza del vangelo. Voglio concludere ricordando le parole di un martire della giustizia della mia terra, che si adattano tragicamente agli assordanti silenzi di questi tempi: "Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola. Ci sono silenzi che sono macigni insopportabili. Ci sono silenzi che rivelano disinteresse, disimpegno, calcolo e complicità. Ci sono silenzi che anestetizzano e desertificano le coscienze. Ci sono silenzi che sovvertono principi e valori, travisano il giusto con l'ingiusto, presentano il male come bene, la disonestà e l'abuso come rettitudine e moralità…" (Giovanni Falcone)

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