II Domenica Anno C

 

Il Vangelo che abbiamo ascoltato in questa 2° Domenica del tempo ordinario è molto suggestivo. Narrativamente è un episodio piacevole, in quanto Gesù, sollecitato da Maria, fa un miracolo per rendere possibile una festa di nozze. Ma è un episodio programmatico, anzi l'inizio dei segni compiuti da Gesù. Noi rivivremo la parte narrativa e quindi il senso profondo.

A Cana di Galilea c'è uno sposalizio, a cui è stata invitata la madre di Gesù e, forse, tramite lei è stato invito anche Gesù con i suoi discepoli. Durante il banchetto, Maria si accorge che per il numero e la qualità degli invitati viene a mancare il vino e lo dice a Gesù: "Non hanno più vino". La risposta di Gesù è piuttosto sorprendente: "Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora?". Ma la madre, certa della sua autorevolezza, dice allora ai servi: "Fate Quello che vi dirà".

Gesù fa riempire di cinquecento litri le giare di acqua e fa portare l'acqua al maestro di tavola. Quando gliela portano, l'acqua è diventata vino. Il maestro di tavola l'assaggia, poi chiama lo sposo e gli dice: "Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un po' brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono".

È Maria a rendersi conto alle nozze di Cana dove aveva portato Gesù con i suoi discepoli a fargli notare che è venuto a mancare il vino. Maria invitò i servi a rivolgersi a Gesù e diede loro un'indicazione precisa: "Qualsiasi cosa vi dica, fatela" (Gv 2,5). Fate tesoro di queste parole, le ultime di Maria riportate nei Vangeli, quasi un suo testamento spirituale, e avrete sempre la gioia della festa in un contesto di comunione di vita e di amore: Gesù è il vino della festa! Maria ci insegna che il bene di ciascuno dipende dall'ascoltare con docilità la parola del Figlio. In chi si fida di Lui pensandolo nel lavoro dalla mattina alla sera, l'acqua della vita quotidiana si muta nel vino di un amore che rende buona, bella e feconda la vita. Cana, infatti, è annuncio e anticipazione del dono del vino nuovo dell'Eucarestia almeno della Domenica, magari di ogni giorno, sacrificio e banchetto nel quale il Signore ci raggiunge, ci rinnova e trasforma la nostra vita. Non smarrite l'importanza vitale di questo incontro: l'assemblea liturgica almeno domenicale vi trovi pienamente partecipi: dall'Eucarestia scaturisce il senso cristiano dell'esistenza e un nuovo modo di vivere. E non avrete, allora, paura nell'assumere l'impegnativa responsabilità della scelta coniugale con figli; non temerete di entrare in questo "grande mistero", nel quale due persone diventano una sola carne (Ef 5,31-32). Nella vita consacrata più persone verginalmente un unico soggetto.

Seguendo l'invito della Vergine Madre – "Qualsiasi cosa vi dica, fatela" – non vi mancherà il gusto della vera festa e saprete portare il "vino" migliore, quello che Cristo attraverso di noi dona per la Chiesa e per il mondo nella comunità a cui apparteniamo. 

 

 

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