Maria, capolavoro di Dio

Maria, capolavoro di Dio

Nicola Scopelliti in "Duc in altum" – 10 ottobre 2025

Caro Aldo Maria,

per la tradizione cattolica il mese di ottobre è dedicato in modo speciale al Rosario. Ho quindi pensato di offrire agli amici di "Duc in altum" un contributo diviso in tre parti, costituito da passi tratti dagli scritti di don Attilio Negrisolo sulla Madonna e la devozione mariana. Don Attilio (qui le note biografiche del sacerdote), da autentico figlio spirituale di Padre Pio, è stato un grande innamorato della Madonna. Ha predicato e scritto tantissimo sulla Madre di Dio. Le riflessioni di don Attilio sulla Madonna e la devozione mariana sono profonde, accuratamente documentate, composte con il cuore. Ci parlano di quello che i sacerdoti dovrebbero con convinzione e sollecitudine comunicare ancora ai fedeli, ma che nella realtà, fatte salve pochissime eccezioni, non solo non trasmettono più, ma non hanno nemmeno mai imparato, né nei seminari né nelle facoltà teologiche né attraverso l'approfondimento personale (i più giovani), o hanno preferito dimenticare (i più anziani).

Meditando le riflessioni di don Attilio, sembra di sentire nuovamente la fragranza degli anni in cui l'Italia era identificata agli occhi del mondo come una nazione cristiana, cattolica, mariana. Lo scrivente, che è nato durante il pontificato di papa Giovanni Paolo II, ha potuto scorgere e ammirare le ultime luci di quel nostro passato comune, permeato di fede mariana viva e vissuta. C'è stato chi ha fortemente voluto che quell'eredità caratterizzante cessasse di esistere, e attraverso un'operazione strategica e graduale di sgretolamento della dottrina cattolica, di somministrazione di venefiche menzogne e di disorientamento delle coscienze è riuscito a raggiungere lo scopo che si era prefissato. L'Italia oggi non solo non può più essere definita una nazione cattolica, ma nemmeno cristiana. E con la sua veste cattolica essa ha deposto pure la devozione mariana. Nelle parrocchie italiane in generale e addirittura in diversi santuari mariani italiani negli ultimi anni ho percepito indifferenza, freddezza e distacco, se non addirittura vera e propria insofferenza da parte dei parroci e dei religiosi nei confronti della Madonna. Il culto mariano – ciò va riconosciuto – continua invece a essere custodito come una fiamma ardente nei priorati della Fraternità Sacerdotale San Pio X.

Senza la devozione mariana, il nostro Paese è diventato più povero e più debole, non solo spiritualmente, ma anche sotto il profilo morale, intellettuale, artistico e materiale.

Eppure, sarà proprio la Madonna, colei che avanza "quasi aurora consurgens, pulchra ut luna, electa ut sol, terribilis ut castrorum acies ordinata" ("Canticum canticorum" 6,9), che nell'ora più buia si porrà al fianco dei fedeli al Figlio suo nello scontro epocale contro il principe di questo mondo e tutti i suoi accoliti. "Io fra voi eletti, con Cristo capitano, combatteremo per voi" (la Santa Vergine a Bruno Cornacchiola il 12 aprile 1947). Sarà la Madonna che aiuterà il pusillus grex (Lucas 12,32) a conseguire la vittoria finale. Vittoria impossibile secondo le logiche umane. Vittoria invece certa è già stabilita per disposizione dell'Eterno.

Insieme a don Attilio riscopriamo la centralità che deve competere a Maria nella vita di ogni cattolico, secondo l'esortazione di Padre Pio: "Sforziamoci noi pure, come tante anime elette, di tener sempre dietro a questa benedetta Madre, di camminare sempre appresso ad ella, non essendovi altra strada che a vita conduce, se non quella battuta dalla Madre nostra: non ricusiamo questa via, noi che vogliamo giungere al termine" (Padre Pio a Padre Agostino, 1° luglio 1915).

*

Maria nella storia della Chiesa

di don Attilio Negrisolo

Dio fece cose grandi su Maria. Sant'Anselmo afferma che Maria è stato un miracolo tale di santità, che non è concepibile pensarne un altro simile. Pio IX afferma: "È tale l'abbondanza della grazia e della santità di Maria, che non ne esiste una di più grande, dopo Dio (…) Risplende di tale pienezza di doni celesti, da costituire un miracolo ineffabile di Dio, anzi il miracolo dei miracoli".

Dove Maria raggiunse la pienezza di ogni grazia è stato nella Divina Maternità. Afferma san Tommaso: "Maria, per ciò che è Madre di Dio, ha una dignità quasi infinita, per i suoi rapporti con Dio bene infinito". Dio non ha infatti elevato Maria alla sublime dignità di Madre di Dio senza il consenso della sua volontà. La Scrittura stessa ci rivela come Maria ha meritato, da parte sua, di diventare Madre di Dio. Santa Elisabetta piena di Spirito Santo lodò la fede di Maria: "Beata te che hai creduto, perché si compiranno le promesse fatte a te dal Signore".

Sono le promesse dell'Antico Testamento che annunciavano una Madre Vergine (Isaia), il cui figlio avrebbe avuto il dominio del mondo e un regno eterno (Michea), destinata a schiacciare la testa del serpente e sempre associata al Messia Redentore. Furono tali i meriti della fede e dell'obbedienza della Vergine nell'atto di accogliere il messaggio dell'Arcangelo Gabriele, che san Bernardino scrisse che "ebbero più valore che in tutti quanti gli atti, affetti e pensieri di tutte le creature angeliche e umane messe insieme". Negli Atti degli apostoli (4,11-12) san Pietro afferma di Gesù Cristo: "Non c'è salvezza in nessun altro, né c'è nome diverso sotto il cielo, dato agli uomini, col quale bisogna che noi siamo salvati". Può sembrare che non competa a Maria per questo passo il titolo di Mediatrice, ma invece ne è una delle prove più preziose: Gesù è stato dato agli uomini proprio per l'opera tutta speciale di Maria, che con la sua virtù e santità meritò il Mediatore. Salvezza è Gesù, ma salvezza è anche Maria, per i cui meriti ci fu dato il Salvatore.

I meriti di Maria crebbero per tutta la sua vita e arrivarono al massimo sul Calvario, quando venne associata alla stessa immolazione del Figlio e alla sua sofferenza. Sul Calvario dove ha consumato il Fiat dell'Annunciazione, ha generato tutti gli uomini dopo averli concepiti nell'Incarnazione, divenendo madre spirituale di tutti i redenti. Maria ci ha ottenuto il Mediatore Universale, e per questo è diventata onnipotente per grazia, Mediatrice universale di grazie.

San Germano di Costantinopoli scrive: "Tu sei la speranza dei cristiani che non confonde (…) Com'è infatti palese, la tua generosità non ha fine e incontenibile è la tua protezione. Non hanno numero i tuoi benefici. Nessuno infatti si salva se non per mezzo tuo, Santissima. Non v'è alcuno che sia liberato dai mali se non per mezzo tuo. Non vi è alcuno, o Onoratissima, cui sia concesso beneficio delle grazie se non per mezzo tuo".

San Paolo ci dice che Gesù è il Capo, il Sacerdote Sommo che ha espiato adeguatamente il peccato, offrendo sé stesso in olocausto. Essendo noi ancora nemici, siamo stati riconciliati con Dio, per la morte del Figlio suo (cfr. Rm 5,10). La funzione di Maria è sempre subordinata a quella di Gesù, di valore ed efficacia infiniti, ma superiore ad ogni altra: "Tu stessa ne avrai l'anima trafitta da una spada".

San Pio X afferma: "Nelle Sante Scritture, ogni volta che si è profetizzata la grazia che deve giungere, quasi sempre il Salvatore degli uomini vi appare insieme alla sua Santissima Madre".

Dio nel cielo non ha infranto quel legame stretto da Lui stesso sulla terra tra Gesù e Maria, che appare quasi l'integrazione umana di Cristo. Maria ha partecipato effettivamente ai dolori del Figlio e in cielo ha vero potere nel mistero divino di distribuzione delle grazie. San Pio X scrive: "Da questa comunanza di volontà tra Maria e Cristo, la Vergine meritò di divenire degnissima riparatrice del mondo peccatore e perciò la distributrice di tutti i tesori che Gesù ci ha meritato con la sua morte".

Maria, come distributrice e mediatrice di tutte le grazie, è impegnata nella salvezza di ogni singolo uomo; pertanto Lei conosce distintamente quanto riguarda tale salvezza. Maria prega senza posa per tutti gli uomini che essa stringe al suo cuore come i figli generati nel dolore. Supplica con gemiti tanto forti che non conoscono ripulsa: è il perfezionamento e la consumazione di tutta l'opera di Maria per la salvezza degli uomini. In forza del suo grado di Madre di Dio e di madre spirituale degli uomini, del valore dei suoi meriti e della sua validissima intercessione, Maria è presente nel mistero della salvezza dei cristiani.

La storia della salvezza prova come Maria ha ottenuto nel corso dei secoli per la Chiesa, il Corpo Mistico di Cristo, i doni di grazie necessari alla sua missione salvifica.  La sua azione mediatrice si è estesa a tutta la gamma delle esigenze della vita spirituale e dei bisogni della Chiesa.

Interventi diretti di Maria nella storia della Chiesa

Quando l'ora delle tenebre diventa più fosca, quando i figli sembrano essere sopraffatti dalle forze del male e allontanarsi dai sentieri tracciati dal piano di amore del Padre e dallo spirito del Vangelo, Maria fa sentire la sua voce in modo straordinario.

Le apparizioni di Maria nella storia della Chiesa sono gli sprazzi visibili e straordinari di quella continua e sempre operante presenza della Vergine nella vita della Chiesa.

A Parigi nel 1830, a La Salette del 1846, a Lourdes nel 1858, a Fatima nel 1917, il richiamo di Maria è diventato voce vibrante di madre premurosa e vigile che vuole salvare i suoi figli conducendoli sui sentieri della salvezza. Maria è continuamente protesa nella vita della Chiesa e la segue con incessante premura di madre.

Il culto della Vergine nella Chiesa

Maria è la Madre di tutti, del Creatore e delle creature, è la Mediatrice universale, la Corredentrice e la dispensatrice della Grazia, il capolavoro di Dio: è il vertice di tutti i miracoli divini.

Siamo tenuti a darle il culto dovuto al posto fissatole da Dio. A Maria si deve un culto sacro. L'Arcangelo Gabriele ci insegna come deve essere onorata Maria, che la saluta: "Salve, o piena di grazia". Santa Elisabetta esclama: "Benedetta tu sei fra le donne".

Maria stessa profetizza di sé: "Da questo momento tutte le generazioni mi chiameranno beata". Tutti i secoli sono un canto a Maria: "Maria sia onorata! Dio sia adorato" esclama sant'Epifanio. San Bonaventura: "La Vergine Santissima è quella che si deve amare e venerare dopo la Santissima Trinità". San Bernardo: "Con tutto il cuore, con tutto l'affetto, con tutti i modi veneriamo Maria". San Tommaso insegna che a Maria è dovuto il culto di iperdulia: "Alla Santissima Vergine, che è pura creatura ragionevole, non è dovuta l'adorazione di latria, ma solo la venerazione di dulia, però in modo più eminente che alle altre creature, in quanto è Madre di Dio. Per questo si dice che le spetta non un qualsiasi culto di dulia, ma di iperdulia". Meglio, a Maria si deve non solo amore, onore, culto di iperdulia, ma devozione nel senso preciso del termine, cioè dedizione totale e perfetta di se stessi. Questa dedizione totale e perfetta implica il riconoscimento di un dominio supremo della persona alla quale viene tributata la devozione. Ora, chi ha il dominio supremo sull'universo è solo Dio, Uno e Trino, e Maria Santissima, perché loro soli sono il Re e la Regina del cielo e della terra. Per cui, in senso stretto e preciso, la devozione è dovuta solo a Dio e alla Vergine e non ai santi.

Elementi costitutivi della devozione sono: la venerazione, l'amore, la gratitudine, l'invocazione, l'imitazione, la servitù. La devozione raggiunge il massimo della perfezione nella consacrazione: è la forma perfetta della devozione mariana che tutti devono conoscere bene, studiare a fondo, per praticarla nel modo migliore possibile.

Necessità della devozione mariana

Il canone 1276 [del Codice di diritto canonico del 1917, N.d.R.] insegna: "È buona ed utile cosa invocare e supplicare i servi di Dio, che regnano con Cristo e venerare le loro reliquie ed immagini; ma specialmente tutti i fedeli nutrono una devozione filiale verso la Vergine Santissima".

E Pio XII: "La devozione alla Madonna è elemento fondamentale nella vita cristiana". San Bernardo chiama Maria "segno certissimo di salvezza eterna, scala dei peccatori, la mia più grande fiducia, tutta la ragione della mia speranza". San Bonaventura: "Nessuno può entrare in paradiso, se non passa per Maria che è la porta del paradiso".

San Leonardo da Porto Maurizio: "È impossibile che si salvi chi non è devoto di Maria. Tanto importa essere devoti di Maria, quanto importa entrare nel cielo, perché in paradiso non entra chi non è devoto di Maria"; "La vita spirituale dipende tutta dalla grazia. Ora tutta la grazia dipende da Maria. Dunque la vita spirituale dipende da Maria. Maria è necessaria".

Pio XI: "Occorre augurare a tutti, specialmente alla gioventù odierna esposta a tanti pericoli, che la devozione a Maria diventi il pensiero dominante di tutta la vita".

Vuoto odierno nella devozione alla Madonna

Oggi c'è vento gelido, tempesta, alluvione di irreligiosità, fumo di Satana nella Chiesa. Lo dichiarò il Sommo Pontefice stesso. Anche la Madonna è stata da alcuni messa da parte, quasi emarginata. Si è tentato di svuotare di contenuto i legami tra la Vergine e le anime. Tutti constatano le conseguenze penose per tante anime; quante anime, messa da parte la Madonna, hanno perduto quota!

Il papa Paolo VI per questo insiste sulla insostituibilità della missione della Madonna, sul ruolo singolarissimo che per volontà divina Maria svolge nel piano della salvezza, sulla immutata necessità dell'azione materna di Maria nella vita della Chiesa e delle singole anime: "Noi cristiani dobbiamo guardare a Maria per uniformare a Lei la nostra vita (…) La pietà mariana opera in noi la metànoia, la conversione interiore. Non dobbiamo diminuire la nostra pietà verso la Vergine Maria, noi moderni più che mai esigenti di autenticità evangelica o ricercatori delle misteriose vie verso la divina Trascendenza. Dobbiamo rimanere fedeli e fervorosi nel culto, nell'amore, nella imitazione, nell'invocazione a Maria Santissima. Ce lo ripete con amorevole e cordiale chiarezza il Concilio. Tutto sta a comprendere il disegno della Rivelazione, che ci ha aperto il mistero nascosto ai secoli (…) che è Cristo; disegno Divino di salvezza per tutta l'umanità, per tutta la storia, che si è posato, con elezione ineffabile, con amore infinito, sopra una donna privilegiata, la piena di grazia, la benedetta, offrendo alla sua umile e libera accettazione, alla sua umana cooperazione, il compimento del fatto decisivo e ineffabile, ma vero, ma reale dell'Incarnazione del verbo di Dio. Maria è la fonte, Maria è la Madre che introduce Cristo nel mondo. Essa è al centro, al vertice delle sorti dell'umanità. È Lei che rende, per virtù dello Spirito Santo, Cristo nostro fratello (…) Se noi moderni aneliamo a individuare l'economia della salvezza, se lavoriamo, forse inconsciamente, per l'unità, la fraternità, la pace e la salvezza del genere umano, non possiamo prescindere dal riconoscere la posizione e la missione di Maria: Ella è la porta per la quale Gesù Salvatore entra nel mondo, è la ianua coeli, la porta del cielo, la causa della nostra letizia. Noi dunque siamo sotto il suo segno, sotto il manto di Maria per essere sotto l'effusione della salvezza di Cristo (15 ottobre 1971).

Manifestazioni particolari del culto e della devozione mariana

A Maria la Chiesa ha dedicato feste liturgiche e le più belle ore del giorno, il sabato nella settimana e i più bei mesi: maggio, il mese dei fiori, e ottobre, il mese dei frutti e della vendemmia. Ha consacrato luoghi, famiglie e altari e innalzato ovunque santuari, monumenti e città. In suo onore si svolgono processioni e pellegrinaggi. In suo onore sono sorti Ordini, Congregazioni e Confraternite.

La Chiesa ha preghiere stupende: tra tutte tiene il primo posto il Rosario e la consacrazione a lei. Tutti i santi insegnano che se da Maria è la grazia, la salvezza parte dal conoscere, dall'amare e dal pregare Maria. Ora è scaduto con lo spirito di preghiera anche la preghiera alla Madonna: ne è venuto uno scadimento morale generale che tutti constatiamo.

Maria nel mistero dell'incarnazione

Maria ha ottenuto l'umanizzazione del Figlio di Dio. L'umanizzazione di Cristo è la sorgente della vita della grazia, della vita divina in noi, della nostra divinizzazione, della nostra filiazione adottiva: quindi, per mezzo di Maria che ha ottenuto Cristo, io divento figlio di Dio. Quindi Maria è madre spirituale della vita divina in me.

Certo, sono vero figlio e figlia se ho la grazia divina. Se non ho la grazia divina, sono figlio in potenza, posso esserlo: mi ama, prega, si dà da fare, ma se muoio in peccato, sono figlio del diavolo. Ecco: Maria sollecita i peccatori perché tornino a Dio. Si tratta di vera maternità spirituale per la grazia divina che lei ha meritato, meritando Cristo suo Figlio.

Maria nella Redenzione

Maria non si è accontentata di generare Cristo. Maria non si è accontentata del privilegio di essere Madre di Dio. Lei si è definita: "la serva del Signore". Qui è la chiave per capire che Maria ha voluto cooperare alla missione di Cristo; non ci ha dato solo Cristo sacerdote e vittima, ma per prima si è unita, ha cooperato al sacrificio di Cristo, alla sua prima Messa: la Passione e Morte.

Maria ha fatto causa comune con Cristo, ha condiviso tutta la sua vita con Lui: la vita nascosta, la vita pubblica, la Passione e la Morte.

Maria ha aderito al piano di Dio con tutta la sua vita di fede, speranza e amore. Maria non si è limitata a generare il Cristo, ma ha fatto sua tutta la missione di Cristo, si è associata a tutta la vita e alla missione di Cristo per cui è diventata corredentrice, interceditrice, mediatrice universale, distributrice universale di grazia e di grazie per tutti e per ognuno. Dunque Maria è per definizione di fede:

Madre di Dio,

sempre Vergine,

Tutta Santa fin dall'origine,

cioè Immacolata, e quindi

Assunta.

La sua santità è tale da coinvolgere l'origine sua e la sua fine di privilegi unici. Ma Maria con la sua partecipazione è Corredentrice e quindi Mediatrice di grazia e Ausiliatrice. È quindi Madre spirituale di ognuno di noi: potente interceditrice, mediatrice, ausiliatrice.

I santi nel corso dei secoli hanno capito la presenza materna di Maria, la sua cura, il suo amore per ognuno di loro e hanno tentato di corrispondere con una vita di unione con Maria, vivendo alla sua presenza, consacrandosi a lei, respirando Maria. Ma Maria ha dato prova lei stessa con i fatti, che ci è presente in tutta la vita, in tutti i momenti, per tutte le necessità dell'anima e del corpo, per ognuno con le apparizioni tutte, ma specialmente a Lourdes e a Fatima.

Fatima è per tutto il mondo, Lourdes è per ogni persona, a cominciare dal corpo. Lourdes è legata a Fatima, non è chiusa in sé stessa.

1.continua

Commenti

Post popolari in questo blog

Don Enzo Boninsegna, una geniale esperienza pastorale fondata sulla Tradizione e sulla Scrittura

I peccati che mandano più anime all'inferno

Leone XIV, Esorcismo e Protezione divina