Messa della Notte
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Il Signore è sacramentalmente presente. Da questo momento soprattutto nella Confessione e Comunione natalizia. Dio è veramente un "Dio con noi". Non è più il Dio distante, che, attraverso la creazione e mediante la coscienza consapevole, si può in qualche modo intuire da lontano. Egli è entrato fisicamente nel mondo due mia anni fa, entra continuamente nel sacramento della Chiesa come verrà gloriosamente nella seconda venuta. Sacramentalmente è il Vicino. Il Cristo risorto lo ha detto ai suoi e in questa notte lo ripete a noi: "Ecco, io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo" (Mt 28,20). Per voi è nato l'unico Salvatore: ciò che l'Angelo annunciò ai pastori, Dio ora lo richiama a noi per mezzo del Vangelo e dei suoi messaggeri. È questa una notizia che non può lasciarci indifferenti, freddi. Se è vera, tutto è cambiato nella nostra esistenza. Se è vera, essa riguarda anche me che l'ascolto. Allora, come i pastori, devo dire anch'io: Orsù, voglio andare con la Confessione la Comunione. Con Gesti di Carità alla memoria di Betlemme e vedere la Parola che lì è accaduta […] I pastori, dopo aver ascoltato il messaggio dell'Angelo, si dissero l'un l'altro: "Andiamo fino a Betlemme' … Andarono, senza indugio" (Lc 2,15s.) "Si affrettarono" dice letteralmente il testo greco. Ciò che era stato loro annunciato era così importante che dovevano andare immediatamente. In effetti, ciò che li era stato detto loro andava totalmente asl di là del consueto. Cambiava il mondo.
È nato il Salvatore. L'atteso Figlio di Davide è venuto al mondo nella sua città. Che cosa poteva esserci di pi importante? Certo, li spingeva anche la curiosità, ma soprattutto l'agitazione per la grande cosa che era stata comunicata proprio a loro, i piccoli uomini apparentemente irrilevanti. Si affrettarono – senza indugio.
Nella nostra vita ordinaria le cose non stanno così. La maggioranza degli uomini non considera prioritarie le cose di Dio, esse non ci incalzano in modo immediato. E così noi, nella stragrande maggioranza, siamo ben disposti a rimandarle. Prima di tutto si fa ciò che qui ed ora appare urgente. Nell'elenco delle priorità Dio si trova spesso quasi all'ultimo posto. Questo – si pensa -si potrà fare sempre. Il Vangelo ci dice: Dio ha la massima priorità. Se qualcosa nella nostra vita merita fretta senza indugio, ciò è senza indugio, ciò allora, soltanto la causa di Dio [ … ] Dio è importante, la realtà più importante in assoluto nella nostra vita.
Proprio questa priorità, in questa notte, ci insegnano i pastori. <da loro vogliamo imparare a non lasciarci schiacciare da tutte le cose urgenti della vita quotidiana. Da loro vogliamo apprendere la libertà interiore, l'unica vera libertà, di mettere in second piano altre occupazioni – per quanto importanti esse siano – per avviarci verso Dio, per lasciarlo entrare nella nostra vita e nel nostro tempo secolarizzato.
Il tempo impegnato per Dio e, a partire e, a partire da Lui, per il prossimo non è mai tempo perso. È il tempo in cui viviamo veramente, in cui viviamo lo stesso essere persone umane e da Lui uno trino vi benedica in queto Natale il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
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