Meditazione. Vieni Santo Spirito
Meditazione/ "Vieni Santo Spirito". Ed Egli vi darà un altro Paraclito (Gv 14,15-26)
Di Eremita in "Duc in altum" – 8 giugno 2025
Fratelli, pace a voi. Il Signore ci dà oggi una Parola dal valore immenso, una Parola che ci introduce nel mistero della Pentecoste, nel cuore del cristianesimo, nel cuore della fede: il dono dello Spirito Santo.
Oggi Gesù parla ai suoi discepoli, ma non come un maestro qualunque. Egli sta per andarsene. È la sera dell'Ultima Cena. Sta per consegnare la sua vita. È il momento più intimo, più drammatico. E in questo momento non dà regole, non dà leggi. No. Parla di amore. Dice: "Se mi amate, osserverete i miei comandamenti." E quali sono i comandamenti? L'amore. L'amore al nemico. Il perdono. L'essere ultimi. L'essere piccoli. L'essere poveri.
Come possiamo amare Gesù? Come possiamo osservare i suoi comandamenti, se siamo schiavi della carne, se siamo pieni di superbia, se ci scandalizziamo del fratello, se non riusciamo neppure ad amare nostra moglie, nostro marito, i nostri figli?
Ecco la notizia: Gesù non ci lascia soli. Dice: "Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito, perché rimanga con voi per sempre". Non siamo soli! Non siamo orfani! Il Paràclito — lo Spirito Santo — viene a noi, e viene per stare per sempre.
Nel mondo non si parla dello Spirito Santo. Si parla di energia, di chakra, di potere interiore. Ma il Paràclito non è una forza anonima. No! È una Persona viva, è Dio stesso, è l'Amore che scaturisce dal Padre e dal Figlio. È l'Amore che ha vinto la morte, che ha spinto Cristo fino alla Croce. È lo stesso Spirito che ha risuscitato Gesù dai morti. E questo Spirito viene a dimorare in te. Dice Gesù: "Se uno mi ama, osserverà la mia parola, e il Padre mio lo amerà, e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui".
Capite? Il cristianesimo non è una religione morale, non è un insieme di doveri. È una Presenza. È la vita di Dio in te. È la Trinità che viene a fare casa nella tua miseria, nella tua debolezza, nel tuo cuore pieno di ferite.
Gesù dice: "Vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto". Lo Spirito ci insegna la verità. Non la verità teorica, ma la verità sulla nostra vita, sul senso della nostra storia. Lo Spirito ci ricorda la Parola di Gesù quando siamo nella prova, quando non capiamo perché soffriamo, quando siamo perseguitati, quando il demonio ci dice che Dio ci ha abbandonato. In quel momento lo Spirito ci ricorda: "Non temere, Io sono con te". "Beati i perseguitati". "Chi perderà la propria vita per me, la salverà".
Oggi il Signore vuole rinnovare in noi il dono dello Spirito. Vuole effondere di nuovo il fuoco della Pentecoste nella nostra vita. Ma per ricevere lo Spirito occorre una cosa sola: essere poveri. Occorre riconoscere che non possiamo nulla. Che senza di Lui non possiamo amare, non possiamo perdonare, non possiamo essere cristiani.
Allora apriamo il cuore. Riconosciamo la nostra povertà. E gridiamo: "Vieni, Spirito Santo! Vieni a vivere in me. Non lasciarmi solo. Non lasciarmi nella mia morte."
E Lui verrà. Verrà come fuoco, come luce, come pace, come amore che trasfigura la nostra vita. E saremo testimoni. E saremo Chiesa. E saremo uomini nuovi, una nuova creazione.
Amen.
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