SACRATISSIMO CUORE DI GESU'
SACRATISSIMO CUORE DI GESU' E DI MARIA (Lc 15,3-7) "Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta)
Gettiamo con la liturgia, per così dire in quest'ultima omelia fino al 15 agosto, uno sguardodentro il cuore di Gesù di fronte al cuore di Maria,che nella morte fu aperto dalla lancia del soldato romano.
Sì, il suo cuore di fronte a Maria è aperto per noi e davanti a noi - e con ciò ci è aperto il cuore di Dio stesso, unico nell'essere e trino nelle relazioni.
La liturgia interpreta per noi il linguaggio del cuore di Gesù, che parla soprattutto di Dio quale pastore degli uomini, e in questo modo ci manifesta il sacerdozio di Gesù, che è radicato nell'intimo del suo cuore; così ci indica il perenne fondamento, come pure il valido criterio, di ogni ministero sacerdotale, una vocazione anche umanamentebellissima, che deve sempre essere ancorato al cuore di Gesù ed essere vissuto a partire da esso […] "Io stesso cercherò le mie pecore e ne avrò cura" (Ez34,11).
Attraverso i sacerdoti Dio stesso si prende personalmente cura di me, di noi, dell'umanità.
Non sono mai lasciato solo, smarrito nell'universo ed in una società secolarizzata davanti a cui si rimane sempre più disorientati. Egli si prende cura di me anche se non penso a Lui. Non è un Dio lontano, per il quale la mia vita conterebbe troppo poco.
Le religioni del mondo, per quanto possiamo vedere, hanno sempre saputo che, in ultima analisi, c'è un Dio solo.
Ma tale Dio in tutte le religioni, salvo il cristianesimo, era lontano. Apparentemente Egli abbandonava il mondo ad altre potenze e forze, ad altre divinità. Con queste bisognava trovare un accordo.
Il Dio unico era buono, ma tuttavia lontano. Non costituiva un pericolo, ma neppure offriva un aiuto. Così non era necessario occuparsi di Lui. Egli non dominava. Stranamente, questo pensiero è riemerso nell'Illuminismo. Si comprendeva ancora che il mondo presuppone un Creatore. Questo Dio, però, aveva costruito il mondo e non si era evidentemente ritirato da esso.
Ora il mondo aveva un suo insieme di leggi secondo cui si sviluppava e in cui Dio non interveniva, non poteva intervenire contro il libero arbitrio. Dio era solo un'origine remota. Molti forse non desideravano neppure che Dio si prendesse cura di loro. Non volevano essere disturbati da Dio.
Ma laddove la premura e l'amore di Dio vengono percepiti come disturbo, lì l'essere umano è stravoltoe la nostra Madre Maria, come sotto la Croce, ne soffre addolorata.
Con l'Evangelizzazione è bello e consolante sapere che c'è una persona che mi vuole sempre bene, con un amore più grande del mio peccato e si prende cura di me.
Ma, aiutati dal cuore di Maria, è molto più decisivo che esista quel Dio che mi conosce, mi ama e si preoccupa di me. "Io conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me" (Gv 10,14). […] Dio mi conosce, con cuore si preoccupa di me. Questo pensiero del Cuore di Gesù e di Maria ci rende veramente gioiosi. Lasciamo in ogni celebrazione del Cuore di Gesù e di Maria penetri profondamente nel nostro intimo.
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