Chi è Gesù per te

Meditazione/ Chi è Gesù per te? Ma voi chi dite che io sia?

Di Eremita in "Duc in altum"   - 29 giugno 2025

Oggi il Signore ci sorprende con una Parola potente, una Parola che scuote la nostra esistenza e ci interroga in profondità. Siamo a Cesarea di Filippo, in un luogo pagano, lontano dalla purezza di Gerusalemme, e proprio lì Gesù pone la domanda decisiva: «La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». È la domanda che attraversa la storia, che tocca ogni generazione, anche la nostra. Chi è Gesù per il mondo? Chi è Gesù per noi?

 

La risposta della gente è confusa e vaga, come oggi: alcuni dicono che è un profeta, altri che è un uomo saggio, qualcuno che ha fatto del bene, ma niente di più. È così anche nel nostro cuore: spesso abbiamo un'immagine sbiadita di Cristo, un'idea religiosa che non tocca la nostra vita concreta. Ma Gesù va oltre, non si accontenta. «Ma voi, chi dite che io sia?». Questa la domanda che ci rivolge oggi, qui, adesso. È una domanda personale, che non lascia scampo, che ci mette davanti alla verità del nostro cuore.

 

 

Ed ecco che parla Pietro, il primo degli apostoli, ma non con una risposta sua, non con parole umane: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». Questa è una professione di fede, non costruita sulla carne e sul sangue, ma rivelata dal Padre. Questo è un dono, è una grazia. Nessuno può dire che Gesù è il Signore se non nello Spirito Santo. E noi abbiamo ricevuto questo dono? Oppure viviamo ancora in un cristianesimo abitudinario, morto, fatto di riti e precetti, ma senza vita?

 

 

Gesù allora proclama beato Pietro: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona». Beato non perché bravo, non perché ha capito, ma perché ha ricevuto una rivelazione. Siamo chiamati anche noi a questa beatitudine: scoprire chi è Gesù per noi. Ma attenzione: subito dopo, Cristo gli cambia il nome. Da Simone diventa Pietro, roccia. Perché questa rivelazione trasforma la vita, ti dà una missione, ti costruisce una nuova identità.

 

 

«Su questa pietra edificherò la mia Chiesa». Non una struttura fatta da uomini, non un'organizzazione, ma una comunità fondata sulla fede, sulla roccia che è la rivelazione del Padre. E le porte degli inferi non prevarranno.

 

In un mondo in cui tutto crolla, dove le famiglie si disgregano e la società perde ogni punto di riferimento, la Chiesa rimane salda, perché fondata non su carne e sangue, ma su una Parola eterna.

 

E poi le chiavi. «A te darò le chiavi del regno dei cieli». Che responsabilità! Legare e sciogliere. Vuol dire avere il potere di aprire e chiudere le porte del cielo. Questa autorità è data alla Chiesa, che pur nella sua povertà, nei suoi limiti, custodisce un potere spirituale enorme: quello di annunciare il perdono, di rimettere i peccati, di sciogliere le catene che ci tengono prigionieri.

 

 

Questa Parola ci provoca. Chi è Gesù per te? È una domanda che non può restare teorica. Se Lui è il Cristo, allora tutta la tua vita cambia. Se Lui è il Figlio del Dio vivente, allora non puoi più vivere per te stesso. Vieni anche tu a ricevere questa rivelazione, vieni ad ascoltare la Parola, a camminare nella Chiesa, a lasciarti trasformare come Pietro. Anche tu puoi diventare una pietra viva, anche tu puoi ricevere un nome nuovo e partecipare alla costruzione del Regno.

 

Non abbiate paura. Non temete di rispondere a questa domanda. Il Signore ci attende, ci chiama, e vuole costruire su di noi qualcosa che nemmeno la morte potrà distruggere. Oggi è il tempo favorevole. Apriamo il cuore.

 

Amen.

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