Il beato Paolo VI l'8 dicembre del 1965 affidò l'attuazione dle Concilio a Maria

Tra l’esultanza di numerosi fedeli in Piazza San Pietro, il beato Paolo VI affidò, l’8 dicembre 1965, l’attuazione dei documenti conciliari alla Vergine Maria, invocandola col titolo di Madre della Chiesa


Celebriamo nella solennità dell’Immacolata l’eterna bontà del Creatore che, nel suo disegno  di salvezza che viviamo e attendiamo nell’Avvento, l’ha prescelta per essere madre del suo unigenito Figlio nell’assumere un volto umano, e, in previsione della morte di Lui per la salvezza di tutti e di tutto, l’ha preservata dalla tendenza originale al male e da ogni
peccato attraverso la sua umile risposta di fede. Così, nella Madre di Cristo e Madre nostra si è realizzata perfettamente la vocazione di ogni uomo. Tutti gli uomini, ricorda l’apostolo Paolo sono chiamati, anche con il perdono, a divenire santi cioè immacolati al cospetto di Dio che è amore (Ef 1,4). Guardando all’Immacolata, come non lasciar ridestare in noi, suoi figli, l’aspirazione alla bellezza, alla bontà, alla purezza del cuore, alla riconciliazione cioè alla misericordia in questo inizio dell’Anno Giubilare straordinario della misericordia che oggi inizia a Roma dopo aver iniziato domenica 29 in Centro Africa? Il suo celeste candore ci attira verso Dio, aiutandoci nel cammino di Avvento a superare la tentazione di una vita mediocre, fatta di continui compromessi, a superare quell’unico vero ostacolo che impedisce il dispiegarsi della misericordia del Signore cioè l’ostinato rifiuto alla conversione cioè a cambiare mentalità per orientarci decisamente verso l’autentico bene, che è sorgente di luce e di gioia anche nella modernità attuale secolarizzata.
Ma io quest’oggi voglio rivivere con voi quell’8 dicembre 1965, sacerdote da cinque anni, quando  il beato Paolo VI chiuse solennemente il Concilio Vaticano II, l’evento ecclesiale più grande del secolo ventesimo, che il beato Giovanni XXIII aveva iniziato tre anni prima. Tra l’esultanza di numerosi fedeli in Piazza San Pietro, il beato Paolo VI affidò l’attuazione dei documenti conciliari alla Vergine Maria, invocandola col dolce titolo di Madre della Chiesa. 
In questa Celebrazione, a cinquant’anni dalla sua conclusione, rendiamo grazie a Dio per il dono del Concilio Vaticano II che rimane una forza che poi è anche vera riforma, vero rinnovamento nella fede della Chiesa. “Purtroppo - come ha constato il beato Paolo VI il 29 giugno del 1972 – da qualche fessura è entrato il fumo di Satana nel tempio di Dio. Crediamo in qualcosa di preternaturale venuto nel mondo proprio per turbare, per soffocare i frutti del Concilio ecumenico e per impedire che la Chiesa prorompesse nell’inno di gioia per aver ricevuto in pienezza la coscienza di sé”. Nonostante la deformazione nell’informazione mediatica la forza reale del Concilio vero, come risulta dai documenti, è stata ed è  sempre presente e rendiamo lode a Maria Santissima per aver accompagnato questi cinquant’anni, anche con riconosciute o presunte apparizioni, ricchi di tanti eventi. In modo speciale, Maria ha vegliato con materna premura sul pontificato di papi con grande saggezza pastorale, ha guidato la barca di Pietro sulla rotta dell’autentico rinnovamento conciliare,  lavorando incessantemente, nonostante le difficoltà a concretizzarsi e realizzarsi, per la fedele interpretazione ed attuazione.

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