XXIV Domenica

XXIV Domenica (Lc 15,1-32) "Ci sarà gioia in cielo per un solo peccatore che si converte"

È bello pensare che nel mondo intero, dovunque la comunità cristiana si raduna per celebrare l'Eucaristia domenica, risuona in questo giorno, questa Buona Notizia di verità e di salvezza: Dio è amore misericordioso, più grande di ogni peccato.

L'evangelista Luca ha raccolto in questo capitolo 15 tre parabole sulla misericordia divina: le due più brevi, che ha in comune con Matteo e Marco, sono quelle della pecora smarrita e della moneta perduta; la terza, lunga, articolata e propria a lui solo, è la celebre parabola del Padre misericordioso, detta abitualmente del "figliol prodigo".

In questa pagina evangelica sembra quasi sentire oggi la voce di Gesù, che ci rivela il volto del Padre suo e Padre nostro. In fondo, per questo Egli, il Figlio nello Spirito Santo, è venuto nel mondo: per parlare del Padre, per farlo conoscere a noi, figli smarriti, e risuscitare nei nostri cuori la gioia di appartenergli, la speranza di essere perdonati e restituiti alla nostra piena dignità battesimale di figli nel Figlio, il desiderio di abitare per sempre nella sua casa, che dopo il Battesimo è anche la nostra casa.

Le tre parabole della misericordia di Gesù le raccontò perché i farisei e gli scribi parlavano male di Lui, vedendo che si lasciava avvicinare dai peccatori e addirittura mangiava con loro (Lc 15,1-3).

Allora Egli spiegò, con il suo tipico linguaggio, che Dio non vuole che si perda nemmeno uno dei suoi gigli e il suo animo trabocca di gioia quando un peccatore si converte.

La vera religione consiste allora nell'entrare in sintonia con questo Cuore "ricco di misericordia", che ci chiede di amare tutti, anche i lontani e i nemici, imitando il Padre celeste che rispetta la libertà di ciascuno ed attira tutti a sé con la forza invincibile della sua fedeltà.

Questa è strada che Gesù mostra a quanti vogliono essere suoi discepoli: "Non giudicate … non condannate … perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato … Siate misericordiosi come è misericordioso il Padre vostro" (Lc 6,36-38). Questo comando di Gesù non giudicate le persone, giudicate gli atti e le parole alla luce dei comandamenti ma non le persone che li compiono perché la coscienza di bene e di male la vede solo il Signore. In queste parole troviamo indicazioni assai concrete per il nostro quotidiano comportamento di relazione da credenti.

Nel nostro tempo in cui domina il giudizio sulla persona, l'umanità ha bisogno che sia proclamata e testimoniata con vigore il non giudicare le persone proclamando la misericordia di Dio per non escludere nessuno.

La Vergine Maria, Madre di Misericordia […] ci ottenga il dono di confidare sempre nell'amore di Dio e ci aiuti ad essere misericordiosi come il Padre nostro che è nei cieli.

Commenti

Post popolari in questo blog

Don Enzo Boninsegna, una geniale esperienza pastorale fondata sulla Tradizione e sulla Scrittura

I peccati che mandano più anime all'inferno

Leone XIV, Esorcismo e Protezione divina