Assunta

ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA Messa della vigilia: "Beato il grembo che ti ha portato…(Lc 11,27-28)".Madre del lungo cammino sta a noi sempre vicino fino al Paradiso

 

 

La tappa ultima del pellegrinaggio terreno della Madre di Dio ci invita a guardare al modo in cui Ella ha percorso il suo cammino verso la meta dell'eternità gloriosa: Madre del lungo cammino sta a noi sempre vicinofino al Paradiso.

Nel brano del Vangelo di san Luca racconta che Maria, dopo l'annuncio dell'Angelo, "si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa" per fare visita ad Elisabetta (Lc 1, 39). L'evangelista, dicendo questo, vuole sottolineare che per Maria seguire la propria vocazione, nella docilità allo Spirito di Dio, che ha operato in Lei l'incarnazione del Verbo, significa percorrere una nuova strada, un lungo cammino ed intraprendere subito un cammino fuori della propria casa, lasciandosi condurre solamente da Dio. Sant'Ambrogio, commentando la "fretta" di Maria, afferma: "la grazia dello Spirito Santo, l'Amore non comporta lentezze" (ExposEvang. sec. Lucam, II, 19: PL 15,1560). La vita della Madonna è condotta da un Altro da cui si sente amata – "Ecco la serva del Signore: avvenga in me secondo la tua parola" (Lc1,38) – è modellata dallo Spirito Santo, è segnata da eventi ed incontri, come quello con Elisabetta, ma soprattutto dalla particolarissima relazione con il suo figlio Gesù. È un cammino nel quale Maria, serbando e meditando nel cuore gli avvenimenti della propria esistenza, scorge in essi in modo sempre più profondo il misterioso disegno di Dio Padre, per la salvezza non solo di lei ma del mondo, di tutta l'umanità.

 

Seguendo poi Gesù da Betlemme all'esilio in Egitto, nella vita nascosta e in quella pubblica, fino ai piedi della Croce, Maria vive la sua costante ascesa verso Dio nello spirito del Magnificat, aderendo pienamente, anche nel momento dell'oscurità e della sofferenza, al progetto d'amore di Dio e alimentando nel cuore l'abbandono totale nelle mani del Signore, così da essere paradigma per la fede della Chiesa, di me (cfr Lumen gentium, 64-65)

 

Tutta la vita è un'ascensione, un lungo cammino con Gesù, tutta la vita è meditazione, obbedienza, fiducia e speranza, anche nelle oscurità; e tutta la vita è questa "sacra fretta", che sa che Dio Padre è sempre l'Amante, il Figlio l'Amato, lo Spirito Santo la Comunione del Padre con il Figlio, con gli Angeli e tutti noi, la priorità e nient'altro deve creare fretta nella nostra esistenza, nel nostro cammino con Maria e Gesù vivi anche nel loro corpo risorto.

 

E, finalmente, l'Assunzione ci ricorda che la vita di Maria, come quella di ogni cristiano, è un lungo cammino alla sequela, la sequela di Gesù, un cammino che ha una meta ben precisa, un futuro già tracciato: la vittoria definitiva sul peccato e sulla morte e la comunione piena con Dio, perché – come dice Paolo nella Lettera agli Efesini – il Padre "ci ha anche risuscitato e ci ha fatto sedere nei cieli in Cristo Gesù" (Ef 2,6). Ciò vuol dire che con il Battesimo siamo fondamentalmente già risuscitati e sediamo nei cieli in Cristo Gesù, ma dobbiamo corporalmente raggiungere quanto già cominciato e realizzato nel Battesimo. In noi l'unione con Cristo, la risurrezione, è incompiuta, ma per la Vergine Maria essa è compiuta, nonostante il cammino che anche la Madonna ha dovuto fare. Ella è giàentrata anche con il corpo immacolato  nella pienezza dell'unione con Dio, con il suo Figlio, e ci attira e ci accompagna nel nostro cammino.

 

In Maria assunta in cielo contempliamo, allora, Colei che, per singolare privilegio, è resa partecipe con l'anima e con il corpo della definitiva vittoria di Cristo sulla morte. "Compiuto il corso della vita terrena – dice il Concilio Vaticano II – fu assunta alla gloria celeste in corpo e anima, ed esaltata dal Signore come Regina dell'universo, perché fosse più pienamente conformata al Figlio suo, Signore dei signori (cfr Ap 19,16) e vincitore del peccato e della morte" (Lumen gentium, 59). Nella Vergine Assunta in cielo contempliamo il coronamento della sua fede, di quel cammino di fede che Ella indica alla Chiesa e a ciascuno di noi: Colei che in ogni momento ha accolto la Parola di Dio, è assunta in cielo, cioè è accolta Lei stessa dal Figlio, in quella "dimora" che ci ha preparato con la sua morte e risurrezione (cfr Gv 14,2-3).

 

La vita di ogni uomo sulla terra  è un cammino che si svolge, costantemente, nella tensione della lotta tra il drago e la donna, tra il bene e il male, E' questa la situazione della storia umana: è come un viaggio in un mare spesso burrascoso; Maria è la stella, che ci guida verso il Figlio suo Gesù, sole sorto sopra le tenebre della storia" (cfr Spe salvi, 49) e ci dona la speranza di cui abbiamo bisogno: la speranza che possiamo vincere, che Dio ha vinto e che, con il Battesimo, siamo entrati in questa vittoria. Non soccombiamo definitivamente: Dio ci aiuta, ci guida. Questa è la speranza: questa presenza del Signore in noi, che diventa visibile in Maria assunta in cielo. "In Lei (…) – leggeremo tra poco nel Prefazio di questa Solennità – hai fatto risplendere per il tuo popolo pellegrino sulla terra, un segno di consolazione e di sicura speranza".

 

Con San Bernardo, mistico cantore della Vergine Santa, così la invochiamo: "Ti preghiamo, o benedetta, per la grazia che tu trovasti, per quelle prerogative che tu meritasti, per la Misericordia che tu partoristi, fa' che colui che per te s'è degnato di farsi partecipe della nostra miseria ed infermità, grazie alla tua preghiera, ci faccia partecipi delle sue grazie, della sua beatitudine ed eterna gloria, Gesù Cristo, Figlio tuo, Signore nostro, il quale è sopra tutte le cose, Dio benedetto nei secoli dei secoli. Vi benedica Dio Padre, Dio Figlio, Dio Spirito Santo Amen

 

 

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