Il cardinale Marc Quellet denuncia i pericoli dei sinodi d'Amazzonia e Germania

Nel capitolo introduttivo del libro "Amici dello Sposo" il cardinale Marc Ouellet antepone alla questione del celibato del clero un'altra questione ancor più capitale, che è appunto la stessa su cui Giovanni Paolo II e l'allora cardinale Joseph Ratzinger ritennero di dover pubblicare la "Dominus Jesus", non a caso la più contestata e discussa dichiarazione dottrinale della Chiesa dell'ultimo mezzo secolo.
In "Settimo Cielo" di Sandro Magister, 2 ottobre 2019
Scrive il cardinale:
"i nuovi cammini del futuro porteranno frutti evangelici se sono coerenti con un annuncio integrale del Vangelo, 'sine glossa', che nulla sacrifica dei valori permanenti della tradizione cristiana. […] Sotto questa luce, cercare vie nuove per l'evangelizzazione degli autoctoni in Amazzonia significa
andare oltre un approccio che si ridurrebbe a muovere da cosmovisioni amazzoniche, in uno sforzo di sintesi interculturale che corre il rischio d'essere artificioso e sincretista. L'unicità di Gesù Cristo e, in una certa misura, della cultura biblica, impone un dialogo rispettoso delle culture ma chiaramente orientato alla conversione al mistero dell'incarnazione del Verbo. L'unicità trascendente di questa irruzione del Verbo nella storia umana conferisce alla cultura biblica un posto a parte nel concerto delle nazioni e giustifica che la si insegni a tutte le culture, al fine di apportar loro ciò cui aspirano, e verso di cui portano i loro valori e i loro limiti, allo scopo di esserne illuminate, sanate e assunte aldilà di se stesse".
Due pagine più avanti Ouellet applica questo monito anche a paesi come la Germania, dove vede in atto una "modernizzazione" che in realtà mette in pericolo la ragion d'essere dell'intera Chiesa:
"Se questa riflessione sull'evangelizzazione è valida per l'Amazzonia, un'analoga riflessione vale per la 'nuova evangelizzazione' dei paesi di antica cristianità. Se la si confonde con una modernizzazione delle usanze e dei costumi, al fine di rendere il cristianesimo più accettabile malgrado certe negatività nella sua storia, si è condannati al fallimento, e la gente non si lascia ingannare da ricette superficiali che le si propongono per mantenere l'interesse per l'istituzione ecclesiale. La Chiesa o propone il Gesù autentico che è identico al Cristo della fede, o perde la ragion d'essere della sua missione, e i nuovi poteri dei mezzi gestiti da mani ostili la renderanno ben presto superata e superflua".
La questione del sacerdozio e del celibato, il cardinale Ouellet la affronta precisamente sullo sfondo ora descritto. Portando ragioni che ne mostrano "la pertinenza oggi, tanto più nei contesti difficili".
Ouellet è tra i partecipanti all'imminente sinodo sull'Amazzonia. Sarà interessante vedere quale consenso raccoglieranno queste sue critiche.

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