XIII Domenica

XIII Domenica (Mt 10,37-42) "Io sono mite e umile di cuore". E Lei è apparsa come Regina di questo amore mite e umile

 

Da dove nasce la forza per affrontare anche il martirio? Dalla profonda e intima unione con la meta della vita cioè con Cristo crocefisso e risorto, perché il martirio e la vocazione al martirio non sono il risultato solo di uno sforzo umano, ma sono l'unica risposta ad una iniziativa e ad una chiamataeucaristica domenicale di Dio, sono un dono della Sua grazia, che rende capaci di offrire purificati la propria vita per amore a Cristo e alla Chiesa, e cosìgratuitamente a tutto il mondo. Se leggiamo le vitedei martiri rimaniamo stupiti per la serenità e il coraggio nell'affrontare la sofferenza e la morte: la potenza di Dio si manifesta pienamente nelladebolezza, nella povertà di chi si affidanell'Eucarestia di ogni domenica a Lui e ripone solo in Lui la propria speranza (2 Cor 12,9).  

Ma è importante sottolineare chla grazia, il dono di Dio di Dio non sopprime o soffoca la libertà cioè l'amore di chi affronta il martirio, ma al contrario la arricchisce e la esalta: il martire, anche giovane, è una persona sommamente libera quindi capace di amare anche il martirio, libera nei confronti del potere, del mondo, dell'idolatria, della salute di questa vita corporale; una persona libera, che in un unico atto definitivo dona a Dio tutta questa vita temporale, e in un supremo atto di fede, di speranza e di carità, si abbandona nelle mani del suo Creatore e Redentore; sacrifica la propria vita corporale in attesa della risurrezione per essere associato in modo totale al Sacrificio di Cristo sulla Croce, attualizzato in ogni celebrazione eucaristica soprattutto domenicale: un atteggiamento che tutti dovremmo coltivare anche di fronte alle piccole rinunce. In una parola ogni sacrificio, perfino il martirio è un grande atto di amore in risposta all'immenso e continuo amore eucaristico di Dio.

Probabilmente noi non siamo chiamati al martirio, ma nessuno di noi è escluso dalla chiamata divina alla santità, a vivere in misura sempre più altal'esistenza cristiana e questo implica prendere con amore la croce per amare in ogni istante. Tutti, soprattutto nel nostro tempo in cui sembrano prevalere egoismo e individualismo, dobbiamo assumerci come primo e fondamentale impegnoquesto di crescere ogni girono in un amore sempre più grande a Dio e ai fratelli, per trasformare la nostra vita e così anche il nostro mondo secolarizzatoin gran parte privo di amore. E Lei è apparsa come Regina di questo amore anche in piccoli gruppi, soprattutto in famiglia.

 

 

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