ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA (Lc 1,39-56) "Grandi cose Ha fatto per me l'Onnipotente: ha innalzato gli umili"

 

Le cose di Dio meritano fretta, anzi le uniche cose del mondo che meritano fretta sono proprio le cose di Dio, che hanno la vera urgenza per la nostra vita […]Maria entra in questa casa di Zaccaria e di Elisabetta, ma non entra sola. Vi entra portando in grembo il figlio, che è Dio stesso fatto uomo.

Certamente c'era attesa di lei e del suo aiuto in quella casa, ma l'evangelista ci guida a comprendere che questa attesa rimanda ad un'altra, più profonda. Zaccaria, Elisabetta e il piccolo Giovanni Battistasono, infatti, il simbolo di tutti i giusti di Israele, il cui cuore, ricco di speranza, attende la venuta del Messia salvatore.

Ed è lo Spirito Santo ad aprire gli occhi di Elisabetta e a farle conoscere in Maria la vera arca dell'alleanza, la Madre di Dio, che viene a visitarla […] Lo stesso Spirito Santo che davanti a Colei che porta il Dio fattosi uomo, apre il cuore di Giovanninel grembo di Elisabetta.

Elisabetta, esclama: "Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo" (v. 44).

Qui l'evangelista Luca usa il termine "skirtan", cioè "saltellare", lo stesso termine che troviamo in una delle antiche traduzioni greche dell'Antico Testamento per descrivere la danza del Re Davide davanti all'arca santa che è tornata finalmente in patria (2 Sam 6,16).

Giovanni Battista, di sei mesi, nel grembo della madre danza davanti all'arca dell'Alleanza, della Storia di amore, davanti alla quale il cuore esulta di gioia, la Madre di Dio presente nel mondo, che non tiene per sé questa divina presenza, ma la offre condividendo la grazia di Dio.

E così – come dice la preghiera – Maria realmente è "causa nostrae laetitiae", l'arca nella qualerealmente il Salvatore è presente tra di noi […]

In un certo senso, stiamo parlando anche di noi, di ciascuno di noi: anche noi siamo destinati di quell'amore immenso che Dio ha riservato – certo, in una maniera assolutamente unica e irripetibile – a Maria […] Guardiamo a Maria: ella ci apre alla speranza, ad un futuro pieno di gioia per l'anima e il corpo e ci insegna la via per raggiungerlo: accogliere nella fede, la presenza del suo Figlio; non perdere mai l'amicizia con Lui, ma lasciarci illuminare e guidare dalla sua parola; seguirlo ogni giorno, anche nei momenti in cui sentiamo che le nostre croci si fanno pesanti.

Maria l'arca dell'alleanza che sta in anima e corpo nel santuario del Cielo, ci indica con luminosachiarezza che siamo in cammino verso la meta per l'anima e per il corpo, verso la nostra vera ed eterna Casa, la comunione di gioia e di pace con Dio. Amen.

 

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