II Domenica

II Domenica (Gv 1,29-34) "Ecco l'agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo". Il Battesimo del Giordano, giunto Gesù a trent'anni dell'Incarnazione per togliere il peccato e la morte, è anche l'inizio dei tre anni di ministero pubblico. È un'altra epifania perché in Gesù si manifestano pubblicamente il Messia atteso e il Figlio di Dio, Uno e Trino, glorificato dallo Spirito Santo che scende pubblicamente su di Lui come una colomba fisica e "rimane" su di Lui (Gv 1,32) con la voce del Padre che pure discende visibilmentein testimonianza pubblica

 

«Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?». Perfino Giovanni Battista, chiamato a preparare la via al Signore predicando un battesimo di conversione, non riuscì a penetrare il mistero divino del Battesimo di Gesù nel fiume Giordano e cercò inizialmente di dissuaderlo, prima delle parole rivoltegli da Cristo, l'Innocente che si era messo in fila con i peccatori: «Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia». La Chiesa, attraverso l'insegnamento dei Padri, ha visto in questo mistero la santificazione delle acque del Giordano e di ogni fonte battesimale, che segna l'inizio dell'attività pubblica di Gesù e la sua accettazione della missione di Servo sofferente come prefigurata nell'Antico Testamento e in particolare nel libro di Isaia: «Il giusto mio servo giustificherà molti […] perché ha spogliato se stesso fino alla morte ed è stato annoverato fra gli empi, mentre egli portava il peccato di molti e intercedeva per i colpevoli» (Is 53, 11-12).

 

Il Battesimo nel Giordano è un'altra epifania perché Gesù si manifesta come il Messia atteso e Figlio di Dio, Uno e Trino, glorificato dallo Spirito Santo che scende come una colomba e «rimane» su di Lui (Gv 1, 32-33) e dal Padre che gli rende testimonianza: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto». È il Figlio obbediente in tutto alla volontà del Padre, dal battesimo nell'acqua - cui seguiranno il digiuno nel deserto e poi le tentazioni diaboliche - fino al battesimo di sangue (Mc 10, 38-39) che si compirà nella sua Passione e che era già implicito nel primo. È per mezzo della sua obbedienza che si compie la riconciliazione dell'uomo con Dio e «si aprirono i cieli» che il peccato dei progenitori aveva fatto chiudere, ed è perciò Cristo la via sicura per ogni uomo che con il Battesimo si unisce sacramentalmente a Lui, morendo al peccato, e potrà risorgere con Lui mantenendo fede alle sue promesse battesimali con il secondo e continuo battesimo della Confessione.

 

Quest'intima unione tra il Battesimo di acqua e di Confessione e il mistero pasquale spiega perché la Chiesa celebri il rinnovo delle promesse battesimali proprio nella veglia di Pasqua, richiamo per i battezzati a conservare la grazia della vita nuovaattraverso la continua Riconciliazione, ricevuta nel primo sacramento, tentando e ritentando di osservarei comandamenti e conformandosi nell'amorecostantemente a Cristo. Da qui l'invito a meditare sul Battesimo di Gesù, che Giovanni Paolo II ha indicato come primo dei cinque misteri della luce, introdotti con la lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae per completare i tradizionali misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi del Rosario con i momenti cardine dell'attività pubblica del Signore prima della Passione: appunto il Battesimo nel Giordano, la rivelazione alle nozze di Cana, l'annuncio del Regno di Dio con l'invito alla conversione, la Trasfigurazione, l'istituzione dell'Eucaristia con la Confessione.

 

È dunque la stessa testimonianza di Cristo a far comprendere la necessità del Battesimo e della Confessione, che dopo la Risurrezione comanda agli apostoli di amministrare a tutte le genti: «Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato».

 

Ricordiamo qui infine che grazie all'effusione dello Spirito Santo nel Battesimo e nella Confessionevengono rimessi il peccato originale, tutti i peccati personali e tutte le pene del peccato, per cui i battezzati divengono membra di Cristo, incorporati alla sua Chiesa e ricevono l'adozione a figli di Dio (Gal 4, 5-7). Permangono però nel battezzato alcune conseguenze temporali del peccato, come le sofferenze e la morte fisica, assieme a un'inclinazione al peccato che la Tradizione ha chiamato «concupiscenza» ma che non priva certo la creatura della libertà di scegliere il bene, come ricorda il Catechismo (sulla scorta del Concilio di Trento): «Essendo questa [la concupiscenza] lasciata per la prova, non può nuocere a quelli che non vi acconsentono» e che, come già scriveva san Paolo, si rivestono di Cristo.

 

Per saperne di più:

 

Catechismo della Chiesa Cattolica, Il sacramento del Battesimo (punti 1213-1284)

 

Per il Battesimo di Gesù vedi in particolare i punti: 535-537, 556, 565, 608, 701, 1223-1225, 1286

 

 

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