Il Brreve trattato sulla Divina Provvidenza di Roberto de Mattei

Veronica Rasponi, in "Corrispondenza Romana" – 17 agosto 2°22

La confusione in cui oggi siamo immersi – scrive l'autore nella sua prefazione – è peggiore di quella di altre epoche storiche, come quelle delle invasioni barbariche. Oggi infatti lo smarrimento delle anime è più grave della perdita della vita, «ma attraverso lo Spirito Santo che guida la storia, Dio trarrà ancora una volta un ordine tanto più elevato, quanto è profondo il pandemonio contemporaneo» (p. 6).

 

Il saggio del prof. de Mattei si fonda sull'insegnamento di Dottori della Chiesa come sant'Agostino, san Tommaso d'Aquino, san Bonaventura, san Francesco di Sales, sant'Alfonso de' Liguori, di maestri spirituali come san Luigi Maria Grignion di Montfort, Jean-Pierre de Caussade, dom François de Sales Pollien, di grandi teologi come il padre Réginald Garrigou-Lagrange, e di autori contro-rivoluzionari come Juan Donoso Cortés e Plinio Corrêa de Oliveira.

 

Il libro si divide in tre parti, ognuna composta di quindici capitoletti. Nella prima parte l'autore chiarisce che la Divina Provvidenza è Dio stesso, considerato in una delle sue infinite perfezioni. Più precisamente, «la perfezione dell'ordine concepito nell'eternità dalla Divina Sapienza e attuato nel tempo dalla Volontà onnipotente di Dio, ovvero, in senso figurato, come la mano di Dio che opera nel tempo ciò che la sua Mente Divina ha pensato e voluto dall'eternità» (p. 14). Nelle pagine successive, l'autore segue le relazioni di Dio con le cose create, in maniera per così dire ascendente, in una scala di perfezioni che dalle creature più infime giunge a quelle più elevate. Il vertice della creazione è la persona della Beatissima Vergine Maria, il cui Cuore Immacolato rappresenta il capolavoro delle mani della Divina Provvidenza.

 

La seconda parte del saggio è dedicata a ciò che alla Provvidenza si oppone: il mistero del male, che è il tentativo della creatura libera di disfare l'ordine divino: tentativo destinato sempre a fallire, perché, come insegna san Paolo, nei piani di Dio tutto concorre al bene (Rm 8, 28).

 

La terza parte è dedicata all'abbandono alla Divina Provvidenza, che non è quietismo o fatalismo, ma fattivo impegno per corrispondere alla grazia di Dio, che mai viene meno. La Provvidenza è l'atto eterno con cui Dio conduce le sue creature nel tempo storico e l'abbandono alla Divina Provvidenza significa il compimento della volontà divina, momento per momento, nel tempo presente. La lotta per combattere la Rivoluzione anticristiana e instaurare la Civiltà cristiana, secondo le indicazioni di san Pio X, costituisce la più alta espressione di questa corrispondenza alla grazia. Il Regno di Dio infatti è anche sociale e la grande legge della storia è la completa sottomissione degli individui e dei popoli a Gesù Cristo, sovrano Signore di tutte le cose.

 

La vita dell'uomo si svolge all'interno di vasto quadro, che dal primo peccato di Lucifero arriva all'ultima pagina della storia: la Parusia. Essa seguirà il regno luminoso di Maria e quello infernale dell'Anticristo, perché Dio è sempre vittorioso nella storia. La Divina Provvidenza celebrerà quel giorno il suo definitivo trionfo sul caos, sul peccato e sulla Rivoluzione.

 

Il Breve Trattato di Roberto de Mattei vuole essere un atto di fiducia nel ruolo che la Divina Provvidenza continua a svolgere nell'oscurità del nostro tempo e costituisce un prezioso aiuto per schierarsi in una battaglia a cui nessuno di noi può oggi sottrarsi.

Veronica Rasponi

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