LA DIMENSIONE MARIANA NELLA VITA DEL PRESBITERO
LA DIMENSIONE MARIANA NELLA VITA DEL PRESBITERO "Fate quello che vi dirà" (Gv 2,5)
Don Gino Oliosi dal suo libro "Spiritualità evangelizzatrice dei sacerdoti diocesani" da pag.103 a pag. 110
IL SALVATORE, INCARNATOSI IN MARIA,
CONTINUA O OFFRIRSI NEI PRESBITERI
La conoscenza della vera dottrina cattolica su Maria, costituisce una chiave per l'esatta comprensione del mistero di Cristo e della Chiesa e quindi anche dell'identità e della missione del presbitero. Cosa riceva il sacerdote da Maria? E come può cooperare con Lei alla redenzione di Cristo?
L'enciclica "Ecclesia de Eucharistia" ricorda a tutti il "cuore" dell'essere e dell'operare del sacerdote, il "cuore" del cristianesimo, il "nucleo" di ciò che costituisce la Chesa nel cogliere e accogliere l'Eucaristia centro della propria vita, risposta ai grandi interrogativi sul senso e sulla ricerca di Dio e su un futuro storico e ultra storico del nostro essere nel mondo: "La Chiesa e con essa il presbitero vive dell'Eucaristia…gioisce di questa presenza con intensità unica…piena di fiduciosa speranza".
Rileggendo i testi biblici e giovannei, il cap. VI dell'enciclica (dal n.53 al n.58) fa risaltare il nesso tra Maria, il presbitero e la Chiesa che vive dell'Eucaristia. Nella consegna dello spirito da parte di Gesù morente sulla croce (Gv 19,30) si annuncia e si anticipa l'ora della consumazione della sua opera redentiva, che sta per compiersi nella Resurrezione e nella Pentecoste, e tale consumazione coinvolge l'oblazione della "Madre Maria-Chiesa", a Cristo unita in "modo sponsale", nella sua azione redentrice. Non c'è, infatti una consumazione dell'azione sacerdotale di Gesù che prosegua nella storia in una "Chiesa sacramento" , senza la partecipazione attiva di "Maria Madre", ed in Lei, della Chiuesa Madre e dell'intero popolo sacerdotale (1 Pt 2,9-10). La partecipazione attiva di Maria all'evento della croce di Cristo personalizza e anticipa l'esistenza oblativa del sacerdoziouniversale di tutta la Chiesa, offerta, però, che non si compie parallelamente a quella del sacerdozio ministeriale, ma si esercita in comunione con esso (LG 10-11), in un nuovo atto oblativo, nell'unica offerta di Gesù, elevata nello Spirito, a lode e gloria del Padre.
Allora, come il ruolo distinto del sacerdote, rispetto alla comunità dei fedeli, mantiene viva la coscienza che noi, nella donazione della grazia, non Nell'Eucaristianella ricezione della grazia, siamo sempre donati a noi stessi come persone responsabili, perché la Grazia che Cristo ci offre si fa grazia che permette e spinge a rispondere. In Maria si unisono insieme l'uno e l'altro aspetto della sua missione di maternità sponsale della Chiesa. Perciò ai piedi della croce "sta" Maria, la prima dei discepoli e la Madre del Signore. Ella è allo stesso tempo l'icona dell'Amore trinitario e la primizia dell'umanità nuova. In lei si congiungono il sì dell'amore di Dio e il sì dell'umanità redenta in Cristo. Per questo "Maria è presente con la Chiesa e come Madre della Chiesa, in ciascuna delle nostre celebrazioni eucaristiche. Se Chiesa ed Eucaristia, sono un binomio inscindibile, altrettanto occorre diredel binomio Maria ed Eucaristia" (EdE, n.57), e dunque anche di Maria e del presbitero che celebra l'Eucaristia.
La dimensione mariana dell'identità e della missione del presbitero e dell'Eucaristia non è opzional devozionale, ma una realtà biblica e teologica che ha nutrito la grande tradizione pastorale della Chiesa e che giunge fino a noi, con immutato splendore. "Nel sacramento dell'Eucaristia il Salvatore – diceva il Papa preparando il Giubileo dell'anno 2000 – incarnatosi nel grembo di Maria venti secoli fa, continua ad offrirsi all'umanità come sorgente di vita divina". C'è una profonda correlazione fra il mistero dell'Incarnazione e il mistero della Chiesa popolo di Dio soprattutto ne momento del suo convenire nelalcelebrazione eucaristica: "Come la natura assunta serve al Verbo divino da vivo organo di salvezza, a Lui indissolubilmente unito, così in modo non dissimile l'organismo sociale della Chiesa serve allo Spirito di Cristo che la vivifica per la crescita del Corpo" (LG 8,1).
Il Vangelo non parla esplicitamente della profonda relazione tra Maria e il santissimo sacramento: nel racconto dell'istituzione, la sera del giovedì santo, Maria non è menzionata. Ma sappiamo che Maria è nel cenacolo con gli Apostoli e i primi cristiani "concordi nella preghiera" (At 2,42), in Attesa della Pentecoste: "Questa sua presenza non poté certo mancare nelle celebrazioni eucaristiche tar i fedeli della prima generazione cristiana, assidui ' nella frazione del pane' (At 2,42) (EdE, 53).
Maria è Donna "eucaristica" innanzitutto nel suo atteggiamento interiore. I Padri della Chiesa ci hanno lasciato innumerevoli testimonianze eucaristico-mariane. E il Santo Padre, richiamando la Lettera Apostolica "Rosarium virginis Mariae", ripropone Maria come Maestra dei fedeli nella contemplazione del volto eucaristico del suo Figlio divino mediante tre atteggiamenti:
^ l'obbedienza nella fede
^ la condivisione della passione
^ la spiritualità eucaristica del Magnificat
L'Eucaristia è anzitutto un invito all'obbedienza a Gesù nella fede: "Se
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