Preghiera 74
Analogamente a Santa Maria
Maddalena “nell’intimo, con il cuore, ho visto il Signore” nella preghiera di
liberazione, guarigione, consolazione
Madonna della salute Dossobuono lunedì 6 febbraio 18,30-20,30
Canto all’esposizione
(234) – 1. Nei cieli un grido risuonò: alleluia! Cristo Signore trionfò!
Alleluia! R) Alleluia, alleluia, alleluia!
2. Morte di croce
egli patì, alleluia! Ora al suo cielo risalì, alleluia! R) Alleluia …
3. Cristo ora è vivo
in mezzo noi, alleluia! Noi risorgiamo insieme a Lui! Alleluia! R)
Nell’esorcismo cioè nella preghiera invocativa di
liberazione, di guarigione, di consolazione nella fede del farsi presente del
Crocefisso risorto convenendo insieme come in questo momento davanti al
Santissimo, costitutiva è anche
l’intercessione della Beata Vergine Maria Madre
di Dio, l’Immacolata Concezione, l’Assunta in cielo, qui in questo Santuario della
Madonna della salute, come anche l’intercessione di tutti i santi. In questa
preghiera vogliamo invocare Santa Maria Maddalena, ricordata nel calendario
liturgico il 22 luglio. Per espresso desiderio del Santo Padre Francesco
nell’anno giubilare della Misericordia, la Congregazione del Culto Divino e la
Disciplina dei Sacramenti ha pubblicato un nuovo decreto, datato 3 giugno 2016,
solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù, con il quale la celebrazione di Santa
Maria Maddalena, oggi memoria obbligatoria, sarà elevata nel Calendario Romano
Generale al grado di festa. Propendendo che si tratti sempre della stessa
persona, per san Luca era una “donna peccatrice” e per san Marco da lei furono
espulsi “sette demoni”, un’espressione per dire totalmente posseduta. Fu lei a
ungere Gesù con l’olio costosissimo il cui “spreco” scandalizzò Giuda, sempre
lei a lavare i piedi di Gesù versando lacrime di pentimento (scandalizzando il
fariseo e i benpensanti), ancora lei la Maria che seppe prendersi “la parte
migliore” mentre Marta si affannava con le “cose concrete”. Con Marta, fu
testimone del ritorno in vita del fratello Lazzaro nel sepolcro da quattro
giorni e con la Madonna fu presente sotto la croce, nel venerdì santo, nelle
ore di agonia, della morte e della sepoltura. Il primo giorno della settimana,
cioè quello che diverrà la Domenica, quando era ancora buio, si reca con altre
donne alla tomba di Gesù, intenzionata a ripetere sul cadavere di Gesù
l’unzione già avvenuta sei giorni prima della Pasqua. A lei, piangente,
preoccupata della scomparsa della salma da onorare, verosimilmente compresa nel
solo orizzonte terreno del suo dolore, il Signore risorto fa la grazia di
completarne la redenzione; da peccatrice pentita a colei che di Gesù sceglie la
parte migliore; dalla capacità di infischiarsene del parere economico dei
benpensanti alla presenza sotto la Croce insieme alla Madre di Gesù divenuta
Madre di tutti; da interessata di un cadavere ad annunciatrice della
risurrezione del Verbo incarnato. “Non
trattenermi: devo ancora salire al Padre Mio”, fuori del tempo e dello
spazio per farmi sacramentalmente presente in continuità nel tempo e nello
spazio, Gesù le dice che non si può circoscrivere l’effetto della redenzione
rinchiudendolo nelle nostre misure temporali, persino quelle colme di amore
puro e sincero. Maria di Magdala la contempliamo questa sera come quella
umanità malata di peccato soccombendo alla tentazione del Maligno, liberata
dalla possessione, pentita, guarita, diventata capace di riconoscere nel Cristo
l’unica liberazione, per volere del cielo, con la Volontà di Dio unica
prospettiva di liberazione, di guarigione, di consolazione che noi in questo
momento invochiamo con il sacramentale dell’unzione.
(209) 1. Le tue mani
son piene di fiori: dove li portavi, sorella mia? Li portavo alla tomba di
Cristo, ma l’ho trovata vuota, fratello mio! R) Alleluia, alleluia, alleluia,
alleluia!
2. I tuoi occhi
riflettono gioia: dimmi: cos’hai visto, sorella mia? Ho veduto morire la morte:
ecco cosa ho visto, fratello mio! R)
Alleluia, …
3. Stai cantando
un’allegra canzone: dimmi: perché canti, sorella mia? Perché so che la vita non
muore: ecco perché canto, fratello mio! R) Alleluia, …
Certamente Santa Maria Maddalena ci fa riflettere sulla
grandezza della misericordia divina cioè della certezza del perdono del Padre
per la liberazione, guarigione e consolazione. E’ il Vangelo che ce la dona, e
Cristo stesso che è davanti a noi solennemente esposto e che si fa presente tra noi qui convenuti in preghiera che ci fa
capire cosa significò per questa prostituta in preda al Maligno aver trovato
uno sguardo, probabilmente l’unico, che non la guardasse come la schiava del
suo corpo come la faceva soccombere il Maligno. La grandezza di Maddalena, oggi
della sua intercessione che invocheremo in tutte le preghiere di liberazione,
fu la sua enorme caduta, il suo peccato che la soffocava fino al pensiero del
suicidio, molto probabilmente, se non si fosse messa in cerca di Lui, un tale,
amico di famiglia, che dicevano il Messia, il Cristo di fronte al quale
riconoscere il proprio peccato e lasciarsi perdonare, ricreare. La femminilità
di Maddalena la stava uccidendo. Maddalena porta nella memoria del Vangelo un
evento nuovo: il Battesimo delle lacrime, della vergogna, del disperato e la
supplica dell’olio profumato sui piedi di un uomo che non osava sporcare negli
occhi, fissandolo, come per altri tipi di uomo e a ben altri fini aveva fin lì
fatto. Si vergogna di guardare Gesù. Maddalena non ha il coraggio di guardare
Gesù…teme di sporcarlo. La sua sporcizia interiore rischiava di consumare i suoi giorni, magari con dei
gesti estremi. In fondo racchiude in sé l’urlo disperato del peccatore di ogni
tempo, di ogni nazione, di ogni sesso, bisognoso di liberazione. Colei a cui fu
molto perdonato cambiò vita, fu liberata, constatando fin troppo bene che la
sua volontà era al sicuro sulla roccia della presenza di Cristo che purifica,
libera, guarisce, consola per poter ricominciare di nuovo. Senza il suo maestro
poteva ancora soccombere nella tentazione poiché anche perdonata la tendenza al
male del peccato originale impresso nella carne non era morto e non muore con
continui polloni bastardi per soffocare l’innesto della nuova vita, ma viveva
nella enorme vergogna che comunque la accompagnò con Maria fin sotto la croce
dove vede morire coi suoi occhi il suo Tutto cogliendo l’altezza, la lunghezza,
la profondità, la larghezza dell’amore divino fino al perdono. Questa la grandezza
di Maddalena anche per noi invocandola rivivendo il cammino di conversione: si
è fatta forte della sua debolezza per restare e perseverare e arrivare a non
voler abbandonare un sepolcro. Maddalena era là e fu la prima che ha visto Gesù
una volta risorto, secondo quanto descritto nel Vangelo di Giovanni. L’ha
visto, dapprima non l’ha riconosciuto, ma chiamata per nome ha riconosciuto
piena di amore la sua voce e ed è divenuta “Apostola
degli Apostoli”, è corsa a dirlo agli undici, ancora sconvolti per il
dramma del Golgota e per essere rimasti senza il loro Maestro e Signore. E’ in
questo episodio della memoria evangelica che viene collocata la centralità
della figura femminile di Maria Maddalena anche come continua intercessione
nella preghiera di liberazione, guarigione, consolazione. Fu San Giovanni Paolo II a dedicare una grande
attenzione non solo sull’importanza delle donne nella missione stessa di Cristo
e della Chiesa, ma anche, e con speciale risalto, alla peculiare funzione di
Maria di Magdala quale prima testimone che vide il Risorto e prima messaggera che
annunciò agli apostoli la risurrezione del Signore. Questa memoria evangelica
si attualizza sacramentalmente oggi nella Chiesa per annunciare continuamente
la buona notizia del Vangelo di Gesù Cristo, del Vangelo come buona notizia di
liberazione, di guarigione, di consolazione. Santa Maria Maddalena è una vera e
autentica evangelizzatrice, una attualizzazione che annuncia il gioioso
messaggio centrale della Pasqua, annuncio continuo in ogni preghiera di
liberazione, di guarigione, di consolazione: “anche noi questa sera nell’intimo,
con il cuore, potremo dire ho visto il Signore”.
(132) – R) Cristo
risorge, Cristo trionfa. Alleluia.
1. Al Re immortale
dei secoli eterni, al Signor della vita che vince la morte risuoni perenne la
lode e la gloria. R) Cristo risorge, …
2. All’agnello
immolato che salva le genti, al Cristo risorto che sale nei cieli risuoni
perenne la lode e la gloria. R) Cristo risorge, …
3. Pastore divino,
che guidi il tuo gregge ai pascoli eterni di grazia e d’amore, ricevi perenne
la lode e la gloria. R) Cristo risorge, …
4. Nei cori festanti
del regno dei cieli, nel mondo redento dal Figlio di Dio risuoni perenne la
lode e la gloria. R) Cristo risorge, …
E’ certo che la
tradizione ecclesiale in Occidente, soprattutto dopo San Gregorio Magno,
identifica nella stessa persona Maria di Magdala, la donna che versò profumo
nella casa di Simone, il fariseo, e la sorella di Lazzaro e Marta. Il Vangelo
di Giovanni racconta che Maria Maddalena piangeva, poiché non aveva trovato il
corpo del Signore che aveva incontrato prima di morire ed essere sepolto (Gv
20,11); e Gesù ebbe misericordia di lei facendosi riconoscere come Maestro e da
risorto, con il corpo reale trasfigurato trasformando le sue lacrime in gioia
pasquale. Papa Francesco vi ha fatto questa meditazione: “ La Maddalena piange
presso il sepolcro perché il corpo del Maestro non c’è più. Maria di Magdala è
quella donna peccatrice che ha unto i piedi di Gesù e li ha asciugati con i
suoi capelli, una donna sfruttata e anche disprezzata da quelli che si
credevano giusti e forse abusavano di lei. Ma è colei che Gesù ha detto di aver
amato molto e per questo i suoi peccati sono stati perdonati. Tuttavia questa
donna ha dovuto affrontare il fallimento di tutte le sue speranze. Il suo amore
non c’è più. E piange. E’ il momento del buio, del fallimento. Eppure non dice
“ho fallito”. Strano, no? Piange semplicemente. Vedete, alle volte nella nostra
vita gli occhiali per vedere Gesù sono le lacrime. C’è un momento nella nostra
vita in cui solo le lacrime ci preparano a vedere Gesù. E qual è il messaggio
di questa donna? Ho visto il Signore! (Gv
20,18).E’ un esempio, una possibilità interiore per il cammino della nostra
vita. Tutti noi abbiamo, nella nostra vita, attraversato dei momenti di gioia,
dei dolori, delle tristezze, tutti siamo passati per queste cose. Ma, e lascio
cadere una domanda, abbiamo pianto? Nei momenti più oscuri, abbiamo pianto?
Abbiamo avuto quella bontà delle lacrime che preparano gli occhi per guardare,
per vedere il Signore? Vedendo questa donna che piange possiamo anche noi domandare
al Signore la grazia delle lacrime. E’ una bella grazia. Piangere è frutto di
tutto: del bene, dei nostri peccati, delle grazie, anche della gioia; piangere
di gioia! Quella gioia che noi abbiamo chiesto di avere nel Cielo e che adesso
pregustiamo. Piangere. Il pianto ci prepara a vedere Gesù. E il Signore ci dia
la grazia, a tutti noi, di poter dire con la nostra vita ho visto il Signore. “Perché ti è apparso?”. “No, non so; ma l’ho
visto, l’ho visto nel cuore E perché l’ho visto vivo in questa maniera”. Questa
è la testimonianza. Ho visto il Signore, bello!
E che tutti noi possiamo dare questa testimonianza:
“Vivo così perché ho visto il Signore”.
(133) – R) Cristo
risusciti in tutti i cuori. Cristo si celebri, Cristo si adori. Gloria al
Signor!
1. Cantate, o popoli,
del regno umano, Cristo sovrano! Cristo si celebri, Cristo si adori. Gloria al
Signor! R) Cristo risusciti …
2. Noi risorgiamo in
te, Dio Salvatore, Cristo Signore! Cristo si celebri, Cristo si adori. Gloria
al Signor! R) Cristo risusciti …
3. Tutti lo
acclamano, angeli e santi, tutti i redenti. Cristo si celebri, Cristo si adori.
Gloria al Signor! R) Cristo risusciti …
4. Egli sarà con noi
nel grande giorno, al suo ritorno. Cristo si celebri, Cristo si adori. Gloria
al Signor! R) Cristo risusciti …
5. Cristo nei secoli!
Cristo è la storia! Cristo è la gloria! Cristo si celebri, Cristo si adori.
Gloria al Signor! R) Cristo risusciti ….
Ci sono due idee inerenti ai testi biblici e liturgici della
nuova festa di Santa Maria Maddalena, che possono aiutarci a cogliere meglio
l’importanza di rifarci a una simile Santa Donna soprattutto nella preghiera di
liberazione, guarigione, consolazione.
Per un lato ha l’onore di essere la “prima testimone” della risurrezione del Signore, la prima a vedere il sepolcro vuoto che insieme alle
apparizioni pubbliche è il dato storico, reale, sepolcro vuoto e apparizioni,
constatato dagli apostoli testimoni quindi e non certo creatori della fede
nella risurrezione e la prima ad
ascoltare la verità, la realtà del suo essere vivo, vincitore del Maligno e
della morte per tutti . La risurrezione non è affatto un semplice ritorno alla
nostra vita terrena, quindi del passato; è invece la più grande “mutazione” mai
accaduta che ce lo rende qui presente, il “salto” decisivo verso una dimensione
di vita profondamente nuova, l’ingresso in un ordine decisamente diverso, che
riguarda Gesù di Nazareth, ma con Lui anche noi, tutta la famiglia umana, la
storia e l’intero universo. Cristo ha una speciale considerazione e
misericordia per questa donna, che risponde con il suo amore verso di Lui,
cercandolo nel giardino con angoscia e sofferenza, con lacrime di umiltà come
quando reciprocamente ci si vuol bene. Due donne presenti nel giardino del
paradiso e della risurrezione Eva e Maria Maddalena. La prima diffuse la morte
dove c’era la vita; la seconda annunciò la Vita da un sepolcro, luogo di morte.
E’ proprio nel giardino della risurrezione dove il Signore dice a Maria
Maddalena: “Non trattenermi: devo ancora
salire al Padre mio!”. Dopo l’ultima apparizione pubblica, dopo
l’Ascensione salirà alla destra del Padre con il suo corpo trasfigurato dalla
risurrezione, fuori dello spazio e del tempo, facendosi però continuamente
realmente, corporalmente, sostanzialmente presente nello spazio e nel tempo come
questa sera attualizzando sacramentalmente nella celebrazione eucaristica il
sacrificio della Croce e agendo nei sette sacramenti da Lui istituiti e nei
sacramentali della Chiesa come l’unzione di questa sera. E’ quindi un invito
non solo a Maria Maddalena, ma anche a tutta la Chiesa per una continua
presenza e incontro sacramentale che
suscita la fede in Cristo Vivo e risorto per non soccombere nella tentazione ed
essere liberati dall’azione straordinaria del Maligno.
Proprio perché testimone oculare del Cristo Risorto, fu
anche per altro lato, la prima a darne testimonianza davanti agli apostoli. Con
entusiasmo risponde all’invito, al mandato del Risorto: “Va’ dai miei fratelli
e dì loro…”.Maria di Magdala andò ad annunciare ai discepoli: “Ho visto il
Signore!” e ciò che le aveva detto” (Gv 20,17-18). In tal modo ella diventa
evangelista rafforzando la propria fede che cresce donandola cioè messaggera
che annuncia la buona notizia della presenza continua del Risorto e quindi
“apostola degli apostoli”, poiché annuncia loro quello che, a loro volta, essi
annunceranno a tutto il mondo. Perciò è significativo che la celebrazione
liturgica di questa donna, celebrazione che attualizza la memoria evangelica,
abbia analogo grado di festa dato alla celebrazione degli apostoli nel
Calendario Romano Generale e che risalti
la speciale missione di questa donna per divenire sempre più anche noi vangeli viventi.
Ma, come la Chiesa ha sempre insegnato, l’umiltà e la
sottomissione di Maria Santissima al Signore l’ha resa una creatura
potentissima di fronte a Dio. E’ per questo che a lei, come disse nel 1908 Pio
X definendola Regina degli angeli, ha dato “il potere e la missione di
schiacciare la testa del diavolo”. E San Luigi Maria Grignon de Monfort, nel
“Trattato della vera devozione di Maria”: “Maria ha ricevuto da Dio un grande potere sulle anime degli
eletti”, suoi figli nel Figlio. La ragione sta nella sua totale e umile
obbedienza a Dio con cui sconfigge il demonio orgoglioso, al quale, piuttosto
che da Dio stesso, “brucia molto di più di essere vinto e punito da una piccola
e umile serva di Dio”. Una santa che secondo il santo è molto di più, una
schiava (allora i servi erano tali) volontaria, libera, per amore.
Monfort aggiunge, a conferma di quanto disse suor Lucia,
parlando a padre Fuentes di una maggior efficacia concessa da Dio alla
preghiera di liberazione, guarigione, consolazione del Rosario in questo
secolo, che “il potere di Maria su tutti i demoni si rivelerà specialmente
negli ultimi tempi, quando Satana tenderà insidie al suo calcagno”, ossia alla
Chiesa oggi più che mai con tanti problemi. Ciò renderebbe ragione delle
continue apparizioni in tutto il mondo dopo la modernità della Rivoluzione
francese: quelle ecclesialmente riconosciute dal 1830, la Medaglia miracolosa a
Santa Caterina Labouré, alla Salette 1836, Lourdes a Santa Bernardette 1858,
Fatima 1917; quelle presunte cioè non ecclesialmente riconosciute e non
escluse, la Regina della pace 1981, la Regina dell’Amore 1985, la Madre del
lungo cammino e tante altre. Con i suoi messaggi Maria chiede umiltà,
sacrifici, preghiere, partecipazione alla Messa almeno domenicale, Confessione
mensile, digiuni e stile sobrio di vita per la solidarietà con i poveri, obbedienza
totale alla volontà di Dio affinché nulla e nessuno si anteponga a Cristo nel
vissuto personale e sociale nell’ attesa della vita veramente vita, evitando di
far diventare idoli i beni temporali.
(285) – Regina coeli
laetare, alleluia: quia quem meruisti portare, alleluia: resurrexit, sicut
dixit, alleluia: ora pro nobis Derum, alleluia.
Tutti insieme:
Vieni Spirito Santo,
vieni attraverso la Madonna della salute, toglici ogni paura del Maligno vinto
dal tuo Figlio e donaci la pace, la serenità, la gioia, la benevolenza.
(225) – Nelle lotte,
nei timori, in continue avversità, della Chiesa Madre sei tu: Ausiliatrice, noi
t’invochiam! R) Ave, ave, ave.
Maria! Beata Vergine,
Madonna della salute, con rinnovata gratitudine per la tua presenza materna uniamo
la nostra voce a quella di tutte le generazioni che ti dicono beata. Cerchiamo
in te le grandi opere di Dio, che mai si stanca di chinarsi con misericordia
sull’umanità, afflitta dal male e ferita dal peccato, per guarirla e per
salvarla. Accogli con benevolenza di Madre l’atto di affidamento che questa
sera facciamo con fiducia, dinnanzi a questa tua immagine a noi tanto cara,
affinché con la tua potente intercessione tu possa liberare da ogni oppressione
malefica, guarire da ogni male del corpo e dello spirito e consolare nelle nostre
afflizioni Siamo certi che ognuno di noi è prezioso ai tuoi occhi e che nulla
ti è estraneo di ciò che abita nei nostri cuori. Ci lasciamo raggiungere dal
tuo dolcissimo sguardo e riceviamo la consolante carezza del tuo sorriso.
Custodisci la nostra vita fra le tue braccia: benedici e rafforza ogni
desiderio di bene; ravviva e alimenta la fede; sostieni e illumina la speranza;
suscita e anima la carità; guida tutti noi nel cammino della santità. Insegnaci
il tuo stesso amore di predilezione per i piccoli e per i poveri, per gli
esclusi e i sofferenti, per i peccatori e gli smarrii di cuore: raduna tutti
sotto la tua protezione di fronte all’azione ordinaria e straordinaria del
Maligno e tutti consegna al tuo diletto Figlio, il Signore nostro Gesù Cristo
che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen
Benedizione
eucaristica
Benedizione dell’acqua
Unzione con l’Olio
benedetto
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