Laicità positiva

Con i capisaldi di una sana laicità  si può costruire una società attenta al vero bene di ogni persona umana, alla sua dignità e libertà, e capace di salvaguardare il diritto di ogni popolo a vivere nella pace

“Più di diciassette secoli fa, un gruppo di fedeli, conquistati al Vangelo dalla predicazione del diacono Marino e dalla sua testimonianza di santità, si aggregò attorno a lui per dare vita ad una nuova comunità. Raccogliendo questa preziosa eredità, i Sammarinesi sono rimasti sempre fedeli ai valori della fede cristiana, ancorando saldamente ad essi la propria convivenza pacifica, secondo criteri di democrazia e di solidarietà. Lungo i secoli, i vostri padri, consapevoli di queste radici cristiane, hanno saputo mettere a frutto il grande patrimonio morale e culturale che
avevano a loro volta ricevuto, dando vita ad un popolo laborioso e libero, che, pur nell’esiguità del territorio, non ha mancato di offrire alle confinanti popolazioni della Penisola italiana e al mondo intero uno specifico contributo di civiltà, improntata alla convivenza pacifica e al mutuo rispetto.
Rivolgendomi oggi a voi, mi rallegro del vostro attaccamento a questo patrimonio di valori e vi esorto a conservarlo e valorizzarlo, perché esso è alla base della vostra identità più profonda, un’identità che chiede alle genti ed alle istituzioni sammarinesi di essere assunta in pienezza. Grazie ad essa, si può costruire una società attenta al vero bene di ogni persona umana, alla sua dignità e libertà, e capace di salvaguardare il diritto di ogni popolo a vivere nella pace. Sono questi i capisaldi della sana laicità, all’interno della quale devono agire le istituzioni civili, nel loro costante impegno a difesa del bene comune. La Chiesa, rispettosa della legittima autonomia di cui il potere civile deve godere, collabora con esso al servizio dell’uomo, nella difesa dei suoi diritti fondamentali, di quelle istanze etiche che sono scritte nella sua stessa natura. Per questo la Chiesa si impegna affinché le legislazioni civili promuovano e tutelino sempre la vita umana, dal concepimento fino al suo spegnersi naturale. Inoltre, chiede per la famiglia il dovuto riconoscimento e un sostegno fattivo. Ben sappiamo, infatti, come nell’attuale contesto l’istituzione familiare venga messa in discussione, quasi nel tentativo di disconoscere l’irrinunciabile valore. A subirne le conseguenze sono le fasce sociali più deboli, specialmente le giovani generazioni, più vulnerabili e perciò più facilmente esposte al disorientamento, a situazioni di autoemarginazione ed alla schiavitù delle dipendenze. Talvolta le realtà educative faticano a dare ai giovani risposte adeguate e, venendo meno il sostegno familiare, spesso essi si vedono precluso un normale inserimento nel tessuto sociale. Anche per questo è importante riconoscere che la famiglia, come Dio l’ha costituita, è il principale soggetto che può favorire una crescita armoniosa e far maturare persone libere e responsabili, formate ai valori profondi e perenni…
Anche nella Repubblica di San Marino, l’attuale situazione di crisi spinge a riprogettare il cammino e diventa occasione di discernimento (Caritas in veritate, 21); essa infatti pone l’intero tessuto sociale di fronte all’impellente esigenza di affrontare i problemi con coraggio e senso di responsabilità, con generosità e dedizione, facendo riferimento a quell’amore per la libertà che distingue il vostro popolo. A questo riguardo, vorrei ripetervi le parole rivolte dal Beato Giovanni XXIII ai Reggenti della Repubblica di San Marino, durante una loro visita ufficiale presso la Santa Sede: “L’amore della libertà – diceva Papa Giovanni – vanta tra voi squisitamente radici cristiane, e i vostri padri, cogliendone il vero significato, vi insegnarono a non distinguere mai il suo nome da quello di Dio, che ne è il suo insostituibile fondamento” (Giovanni XIII, Discorsi, Messaggi, Colloqui, pp. 423-424). Questo monito del grande Papa conserva ancora oggi il suo valore imperituro: la libertà che le istituzioni sono chiamate a promuovere e difendere a livello sociale, ne manifesta una più grande e profonda, quella libertà animata dallo Spirito di Dio, la cui presenza vivificante nel cuore dell’uomo dona alla volontà la capacità di orientarsi e determinarsi per il bene. Come afferma l’apostolo Paolo: “E’ Dio infatti che suscita in voi il volere e l’operare secondo il suo disegno d’amore” (Fil 2,13) E Sant’Agostino, commentando questo passo, sottolinea: “E’ certo che siamo noi a volere, quando vogliamo; ma a fare sì che vogliamo il bene è Lui”, è Dio, e aggiunge: “Dal Signore saranno diretti i passi dell’uomo, e l’uomo vorrà seguire la sua via” (De gratia et libero arbitrio, 16,32).
A voi perciò, illustri Signori e Signore, il compito di costituire la città terrena nella dovuta autonomia e nel rispetto di quei principi umani e spirituali a cui ogni singolo cittadino è chiamato ad aderire con tutta la responsabilità della propria coscienza personale; e, allo stesso tempo, il dovere di continuare a operare attivamente per costruire una comunità fondata su valori condivisi. Serenissimi Capitani Reggenti e illustri Autorità della Repubblica di San Marino, esprimo di cuore l’auspicio che l’intera vostra Comunità, nella comunanza dei valori civili e con le sue specifiche peculiarità culturali e religiose, possa scrivere una nuova e nobile pagina di storia e divenga sempre più una terra in cui prosperino la solidarietà e la pace. Con questi sentimenti affido questo diletto popolo alla materna intercessione della  Madonna delle Grazie di cuore invoco su tutti e su ciascuno la Benedizione Apostolica” (Benedetto XVI, Incontro ufficiale con i Membri del Governo, del Congresso e del Corpo Diplomatico, 19 giugno 2011).

Anche la Comunità Sammarinese, nel contesto italiano e internazionale, attraversa oggi difficoltà economiche. Anche gli anni successivi al secondo conflitto mondiale sono stati un tempo di ristrettezze economiche che hanno costretto migliaia di concittadini ad emigrare. E’ venuto poi un periodo di prosperità, sulla scia dello sviluppo del commercio e del turismo, specie quello estivo trainato dalla vicinanza della riviera adriatica. In questa fase di relativa abbondanza spesso si verifica un certo smarrimento del senso cristiano della vita e dei valori fondamentali. Ma il Santo Padre ha riconosciuto che la società Sammarinese manifesta ancora una buona vitalità e conserva le sue migliori energie; ne danno prova le molteplici iniziative caritative e di volontariato a cui si dedicano molti concittadini. Molti missionari sammarinesi, laici e religiosi, hanno lasciato la loro terra per portare il Vangelo di Cristo in varie parti del mondo. Non mancano le forze positive che permetteranno di affrontare e superare l’attuale situazione di difficoltà, soprattutto quella dei lavoratori frontalieri, che vedono in pericolo la propria occupazione a tutela del diritto del lavoro e tutela delle famiglie.

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