Preparazione al matrimonio
Tre tappe dell’itinerario per la formazione e la risposta alla vocazione coniugale e alla tutela dei diritti dell’infanzia
“Un importante impegno del Dicastero per la Famiglia è l’elaborazione di un Vademecum per la preparazione al Matrimonio. Il mio amato Predecessore, il venerabile Giovanni Paolo II, nell’Esortazione apostolica Famialiaris consortio affermava che tale preparazione è “più che mai necessaria ai nostri giorni” e “comporta tre principali momenti: uno remoto, uno prossimo e uno immediato” (n. 46). Riferendosi a tali indicazioni, il Dicastero si propone di delineare convenientemente le tre tappe dell’itinerario per la formazione e la risposta alla vocazione coniugale.
- La preparazione remota riguarda i bambini, gli adolescenti e i giovani. Essa coinvolge la famiglia, la parrocchia e la scuola, luoghi nei quali si viene educati a comprendere la vita come vocazione all’amore, che si specifica, poi, nelle modalità del matrimonio e della verginità per il Regno dei Cieli, In questa tappa, inoltre, dovrà progressivamente emergere il significato della sessualità come capacità di relazione e positiva energia da integrare nell’amore autentico.
- La preparazione prossima riguarda i fidanzati e dovrebbe configurarsi come un itinerario di fede e di vita cristiana, che conduca ad una conoscenza approfondita del mistero di Cristo e della Chiesa, dei significati di grazia e di responsabilità del matrimonio (ibidem). La durata e la modalità di attuazione saranno necessariamente diverse secondo le situazioni, le possibilità e i bisogni. Ma è auspicabile che preveda, gli interventi del sacerdote e di vari esperti, come pure la presenza di animatori, l’accompagnamento di qualche coppia esemplare di sposi cristiani, il dialogo di coppia e di gruppo e un clima di amicizia e di preghiera. Occorre, inoltre, porre particolare cura perché in tale occasione i fidanzati ravvivino il proprio rapporto personale con il Signore Gesù, specialmente ascoltando la Parola di Dio, accostandosi ai Sacramenti e soprattutto partecipando all’Eucaristia. Solo ponendo Cristo al centro dell’esistenza personale e di coppia è possibile vivere l’amore autentico e donarlo agli altri: “Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla” ci ricorda Gesù (Gv 15,5).
- La preparazione immediata ha luogo in prossimità del matrimonio. Oltre all’esame dei fidanzati, previsto dal Diritto Canonico, essa potrebbe comprendere una catechesi sul Rito del matrimonio e sul suo significato, il ritiro spirituale e la cura affinché la celebrazione del matrimonio sia percepita dai fedeli e particolarmente da quanti vi si preparano, come un dono per tutta la Chiesa, un dono che contribuisce alla sua crescita spirituale. E’ bene inoltre, che i Vescovi promuovano lo scambio delle esperienze più significative, offrano stimoli per un serio impegno pastorale in questo importante settore e mostrino particolare attenzione perché la vocazione dei coniugi diventi una ricchezza per l’intera comunità cristiana e, specialmente nel conteso attuale, una testimonianza missionaria e profetica” (Benedetto XVI, Ai Partecipanti alla XIX Assemblea Plenaria del Pontificio Consilio per la Famiglia, 8 febbraio 2010).
Il Papa ha anche richiamato il tema de “I Diritti dell’Infanzia” con riferimento al XX anniversario della Convenzione approvata dall’Assemblea Generale dell’ONU, nel 1989. La Chiesa, lungo i secoli, sull’esempio di Cristo, ha sempre promosso la tutela della dignità e dei diritti dei minori e, in molti modi, si è presa cura di essi. “Purtroppo – ha rilevato il Papa con dolore e con fermezza – in diversi casi, alcuni dei suoi membri, agendo in contrasto con questo impegno, hanno violato tali diritti: un comportamento che la Chiesa non manca e non mancherà di deplorare e di condannare. La tenerezza e l’insegnamento di Gesù, che considerò i bambini modello da imitare per entrare nel regno di Dio (Mt 18,1-6; 19, 13 – 14), hanno sempre costituito un appello pressante a nutrire nei loro confronti profondo rispetto e premura. Le dure parole di Gesù contro chi scandalizza uno di questi piccoli (Mc 9,42) impegnano tutti a non abbassare mai il livello di tale rispetto e amore. Perciò anche la Convenzione sui diritti dell’infanzia è stata accolta con favore dalla Santa Sede, i quanto contiene enunciati positivi circa l’adozione, le cure sanitarie, l’educazione, la tutela dei disabili e la protezione dei piccoli contro la violenza, l’abbandono e lo sfruttamento sessuale e lavorativo”.
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